Volume 5: Capitolo 4

C’è Una Ragione Per La Loro Relazione

Introduzione

In realtà, tutto lo spionaggio è servito a poco. La chiave della vittoria, in ultima analisi, non sta nella forza dell’avversario, ma nella composizione delle squadre dell’evento di gruppo. Se non si conoscevano i nomi elencati nella loro tabella di partecipazione, non si poteva attaccare strategicamente le altre classi. 

Naturalmente, le altre classi non condividerebbero queste informazioni. Se riuscissimo a procurarci una tabella di partecipazione, le nostre probabilità migliorerebbero notevolmente.

C’era un’eccezione, ed era la bomba in attesa di esplodere all’interno della classe 1-D. 

Due settimane prima del festival dello sport, feci la mia mossa subito dopo la fine della giornata scolastica. Chiamai Horikita, che stava raccogliendo le sue cose accanto a me.

“Accompagnami oggi.”

“E se dicessi che non voglio?”

“Puoi dire quello che vuoi, ma non sarà colpa mia se la 1-D si metterà nei guai.”

“Ok. Bene. Cosa vuoi?”

“Capirai meglio se vieni con me.” Dicendo questo, mi allontanai da Horikita e chiamai un altro bersaglio. “Kushida, hai un minuto?”

Kushida stava chiacchierando felicemente con altre ragazze della nostra classe.
“Eh? Che c’è, Ayanokouji-kun?”, chiese. Guardò Horikita, che sembrava un po’ a disagio.

“Hai dei progetti per domani?” le chiesi. Sabato sarebbe stato un giorno di riposo per Kushida.

“Per ora no. Stavo pensando di pulire la mia stanza”, disse Kushida.

“Se per te va bene, ti dispiacerebbe darmi  un po’ del tuo tempo la mattina?” Sono andato dritto al punto. Se Kushida sembrasse non molto convinta dell’idea, non le farei altre pressioni.

“Ok”, disse Kushida. Sorrideva, come per dissipare le mie ansie. “Sai, è davvero insolito che tu mi inviti a uscire, Ayanokouji-kun.”

“Sì, suppongo di sì. A proposito, verrà anche Horikita.”

“Aspetta un attimo”, iniziò Horikita. Le feci cenno di stare zitta.

“Ok, non mi dispiace, ma… perché di mattina?” chiese Kushida.

“Pensavo solo di voler spiare di nuovo il nemico, ma con te al mio fianco, sai, come persona  che sa molto delle altre classi. Horikita mi ha chiesto di aiutarla, ma ci sono molte cose che non so.”

Sono stato per lo più onesto, anche se la parte di Horikita era completamente inventata. Sapevo che Kushida non sarebbe venuta se non le avessi detto la verità su ciò che volevo. Inoltre, avevo bisogno che lei capisse il suo ruolo. 

Kushida annuì. “Sì, suppongo che potrei essere la persona giusta per il ruolo. Ok… A che ora ci incontriamo? Prima è, meglio è, giusto?” 

“Sì, pensavo di trovarci attorno alle dieci. Ti andrebbe bene?” 

“Certamente. Allora ci incontreremo nell’atrio del dormitorio domani mattina?” 

“Certo, grazie”, risposi.

Mentre se ne andava, Kushida salutava con la mano alcune ragazze che aspettavano nel corridoio e iniziarono a incamminarsi verso i dormitori. Quando anche io iniziai a tornare indietro, Horikita mi afferrò.

“Cosa stai progettando?”

“Fare una piccola ricognizione non è una brutta cosa, non sei d’accordo?” Le risposi.

“Non capisco perché stai invitando me. Se tutto quello che vuoi fare è spiare, allora tu e Kushida dovreste bastare.”

“Lo pensi davvero?”

“Non direi una cosa del genere per scherzo.”

“Siamo troppo visibili qui. Parliamo mentre camminiamo.”

Presi l’iniziativa, lasciandomi Horikita alle spalle, e alla fine lei mi seguì.

“Ricordi cosa è successo alla tua squadra sulla nave da crociera?”

“Certo. Tutti hanno scoperto l’identità del nostro ‘Bersaglio’. Un risultato umiliante”, disse Horikita.

“È vero. Non sarebbe dovuto succedere. C’è sicuramente un motivo per cui è successo”, risposi.

“Sì, ma non so perché. Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare la risposta. Suppongo che Ryuuen-kun sia coinvolto in qualche modo”, pensò Horikita. Sembrava che fosse arrivata a un vicolo cieco. Dubbi e teorie incomplete, incessanti e irritanti, le stavano probabilmente inondando la mente.

“Be’, non ho prove, ma ho una teoria.”

Horikita mi guardò come se fosse sinceramente scioccata. “Stai dicendo che hai capito la strategia di Ryuuuen-kun?”

“Sì. Per essere più precisi, non si tratta solo di Ryuuen. Un’altra persona è stata coinvolta in modo significativo nel risultato sulla nave da crociera”, le dissi.

Abbiamo raggiunto l’ingresso principale e abbiamo recuperato le scarpe dalla rastrelliera. Camminando fuori, continuammo la nostra conversazione.

“Se ci pensi, non c’era modo di scoprire l’identità del ‘Bersaglio’. Tu e Hirata non avete mai detto a nessun altro che Kushida era il ‘Bersaglio’. Giusto?”

“Ovvio.”

“Ma che mi dici di Kushida stessa? E se avesse esposto intenzionalmente la sua identità?”

“È impossibile, no? Non avrebbe assolutamente nulla da guadagnarci”, rispose Horikita.

“Non si può dire con certezza. Per esempio, se si trattasse di un accordo segreto, in cui lei dice a un’altra persona che è il “Bersaglio” in cambio di punti privati?”

“Anche se fosse possibile, farebbe male alla 1-D. E sarebbe molto rischioso”, rispose Horikita.

“Quel rischio dipende dai tempi però. Ci sono molti modi per stabilire la fiducia”, risposi.

“Quindi, stai dicendo che Kushida tradirebbe i suoi alleati per guadagnare qualche misero punto?”

“Forse sì, forse no. Solo Kushida lo sa.”

Per questo invitai Kushida. Per conoscere la verità.

“Allora, vuoi che io e Kushida veniamo con te per… scoprire la verità?” Horikita sembrava finalmente sospettare che Kushida potesse essere diventata una traditrice.

“Tu e Kushida sembrate avere un qualche tipo di legame. Un destino comune, forse.”

Horikita distolse maldestramente lo sguardo. “Kushida-san ed io non abbiamo alcun legame”, rispose.

“In questo caso, puoi dire con sicurezza al 100% che lei non tradirebbe te e la classe?”

“Questo è…”

“Se sei incerta, dovresti confermarlo. Se non lo facciamo, sarà tutto finito, vero? Non importa quale sia l’esame, la nostra classe non ha alcuna possibilità di vincere se c’è un traditore tra di noi”, dissi.

Prima che ce ne accorgessimo, eravamo arrivati al dormitorio. Siamo entrati nell’ascensore del primo piano e abbiamo premuto i pulsanti dei nostri piani.

“Sei libera di scegliere se venire o meno domani, ma se vuoi guidare la classe, pensaci bene.”

Sono sceso al quarto piano, lasciando Horikita con quelle parole di saluto.

Parte 1

Il sabato mattina è arrivato, ed io ero nella mia stanza, a divertirmi a parlare di stupidaggini con altre tre persone. Naturalmente, più che altro ascoltai solo la conversazione, intervenendo occasionalmente per dimostrare che seguivo. Dato che la squadra di basket non poteva usare la palestra, oggi Sudou si è preso un po’ di riposo. A parte me, i tre idioti si stavano divertendo. Avevano tutti portato con sé noodles istantanei, versato acqua calda nelle tazze e aspettato tre minuti.

“Ehi, Ayanokouji. Che gusto hai preso?” Chiese Sudou.

“Tom yum goong extra piccante. Non sapevo bene come fosse, così ho pensato di provarlo”.

“Cavolo, sembra delizioso. Fai a cambio con me, per favore? Ti darò il mio ramen salato.” Tese la mano verso di me, offrendomi la scatola di noodles. Aveva sopra l’illustrazione di un calamaro salato.

“No, grazie.” Perché aveva comprato un ramen così poco appetitoso?

“Ehi, Ken. Hai intenzione di dirlo a Horikita?”

“Eh? Di che diavolo si tratta?”

“Niente. Sono solo curioso, amico. Tutto qui. Vero, Haruki?”

“S-si’.” Yamauchi fece un sorriso forzato. Aveva subito una sconfitta onorevole dopo aver confessato il suo amore per Sakura durante l’estate.

“Dipende da come va il festival. Se vinco, forse posso fare una mossa.”

“Oh, intendi il fatto di chiamarla per nome, giusto?”

Sudou, determinato a conquistare il primo posto tra ogni anno ad ogni costo, flexò il bicipite. “Voglio dire, non c’è nessuno dei primi anni migliore di me nello sport”, disse.

“Il tuo unico vero concorrente è Kouenji, e probabilmente non prenderà sul serio il festival.”

Decisi di intervenire e di chiedere qualcosa che mi era passato per la testa. “Ehi, c’è una studentessa della 1-A che si chiama Sakayanagi, giusto? La ragazza disabile. Te la ricordi?”

“Oh, quella bella ragazza? Sì, amico, certo che me la ricordo.” Ike sorrise mentre si strofinava il naso.

“Hai sentito delle voci su di lei?” 

“Voci? Come i ragazzi con cui è stata? Boh. È tipo… come posso dire? Non ha molta presenza, sai? Tipo lei non è mai l’argomento di una discussione”, disse Ike.

Yamauchi era d’accordo. “Da quello che ho sentito, la gente dice che è la capoclasse. Sembra davvero matura, vero?”

Be’, non sembrava che esiste una possibilità in cui avrei ottenuto da quei due informazioni preziose su Sakayanagi. Il mio telefono squillò, indicando che avevo ricevuto un messaggio. Mentre lo controllavo, potevo sentire gli occhi di Ike e Yamauchi su di me. Sembravano diffidenti.

“Sai, amico, ultimamente ricevi un sacco di messaggi. o sbaglio?” chiese Ike.

“Eh? No, non proprio. Voglio dire, non è normale?” Risposi con nonchalance.

In verità, ultimamente, ricevetti davvero più messaggi, quindi il luccichio sospettoso nei loro occhi diventò solo più pronunciato.

“Non hai una ragazza, vero?” Chiese Yamauchi.

“Assolutamente no, quindi rilassatevi. Inoltre, non c’è modo che io riesca a trovare una ragazza prima di voi. Giusto?”

“Credo che sia vero”, rispose Yamauchi.

“Guarda, a nessuno importa che Ayanokouji sia uno sfigato. Parliamo del mio futuro con Suzune”, disse Sudou.

“Adesso che mi ricordo. Sei in coppia con Horikita nella corsa a tre gambe mista tra ragazzo e ragazza, vero, Ken?”

“Sì. E, quando vinceremo, inizieremo ad avvicinarci. intimamente più vicini.”

Proprio quando Sudou si è lanciato in una discussione di cui non me ne sarebbe potuto fregare di meno, il mio telefono vibrò ancora una volta. Questa volta è stato un allarme.

“Scusate, ragazzi. Ho da fare”, dissi.

“Aspetta, cosa? Stavamo giusto arrivando alla parte migliore. Be’, va bene lo stesso. Ho fatto venire qui Kanji e Haruki per ascoltare ogni singolo dettaglio,” disse Sudou.

Avevo suggerito loro di uscire dalla mia stanza… ma vabbè. Piuttosto che insistere sulla questione, decisi di lasciare i tre idioti dov’erano e di andare per la mia strada.

Parte 2

Erano poco prima delle dieci del mattino, l’ora in cui avevo promesso di incontrare Kushida. Era già nell’atrio.

“Buongiorno, Ayanokouji-kun”, disse Kushida vivacemente.

“Buongiorno, Kushida.” L’estate era quasi finita, quindi avrei potuto vedere Kushida con i suoi vestiti estivi solo per un altro po’ di tempo. Il mio cuore batteva più forte alla vista. “Scusami per averti fatto una richiesta così strana ieri.”

“Oh, no, va tutto bene. Davvero. Non avevo niente in programma oggi. Inoltre, questo mi fa sentire un po’ nostalgica”, rispose.

“Nostalgica?” 

“Be’, ricordi come, durante gli esami del primo semestre, hai chiesto le domande dei test precedenti a un senpai? Ho solo pensato che questo fosse un po’ simile, tutto qui”, rispose.

“È così?”

“Sì.”

Non avevo considerato quel ricordo niente di speciale, ma Kushida sembrava contenta del pensiero. Onestamente, sentivo che sarebbe stato più facile se avessi portato con me Karuizawa o Sakura, ma se vuoi un lavoro fatto bene, trova la persona giusta per farlo. Kushida era in assoluto la persona migliore per questo lavoro. 

E, cosa ancora più importante, c’era Horikita di cui occuparsi. Erano quasi le dieci e ancora non c’era traccia di lei. Si stava tirando indietro dal doversi incontrare con Kushida? Proprio quando me lo chiedevo, però, Horikita si fece viva.

“Scusate per avervi fatto aspettare.”

“Buongiorno, Horikita-san.”

Kushida accolse Horikita con un sorriso brillante. Tuttavia, Horikita era apparentemente di cattivo umore. Sembrava che cercasse di nascondere questo fatto, ma era evidente. Kushida doveva essersene accorta, ma si comportò esattamente come faceva sempre. 

Noi tre lasciammo il dormitorio e ci dirigemmo verso il cortile scolastico. Alle 10 del mattino, il campo era già pieno di studenti. 

“Wow, ci stanno davvero dando dentro!”

Dai ragazzi, il suono del ‘bon’ di qualcuno che calcia un pallone echeggiava nell’aria. La palla si incurvava verso il palo. Si muoveva in un bellissimo arco, ma forse era un po’ facile vederla arrivare. Il portiere, mostrando riflessi acuti, la respinse con un pugno. Hirata era tra quelli che giocavano. Dato che le squadre erano composte da un misto di studenti dal primo al terzo anno, non conoscevo tutti. 

“Mi sento un po’ come un agente segreto, che spia i club per ottenere informazioni sulle altre classi. È così eccitante che mi batte il cuore”, disse Kushida.

“Non è un gran problema. Le informazioni che possiamo ottenere qui non sono molte”, dissi.

“Ma Horikita-san non la pensa così. Giusto?”

“L’informazione ha un valore inestimabile. Non sappiamo quale potrebbe essere la chiave della nostra vittoria”, disse Horikita.

“Questo è vero. Ma è stato davvero gentile da parte tua fare questo per il bene di Horikita-san, Ayanokouji-kun”, disse Kushida.

“Be’, non avevo proprio scelta. Mi avrebbe fatto soffrire se non l’avessi fatto”, risposi.

“Sono colpita dal fatto che tu abbia il coraggio di dirlo quando sono qui”, disse Horikita.

Ignorai il suo terrificante commento e concentrai la mia attenzione sul campo. Sembrava che i giocatori stessero preparando un calcio d’angolo. Le squadre di calcio sono entrate casualmente in campo e si sono messe in posizione prima di riprendere. Si sentiva che la partita stava per riprendere. 

Mentre Kushida sorrideva, mi sentivo a disagio per il fatto che noi tre ci frequentavamo così. Sorprendentemente, la simpaticissima Kushida decise di lasciar perdere la finzione.

“Ayanokouji-kun, sei stato tu a decidere di invitarmi oggi, non è vero?

“Perché lo pensi?”

“Be’, non riesco a immaginare che Horikita-san mi abbia invitata”, rispose Kushida. Ancora sorridendo, guardò brevemente Horikita, poi mi restituì lo sguardo.

“Perché non riesci a immaginare che Horikita ti abbia invitata?” Chiesi.

“Ha ha! Sai, sei una persona terribile, Ayanokouji-kun. Capisci che le cose non vanno bene tra me e, Horikita-san vero?” Kushida parlò francamente. Horikita ascoltava con calma, non cercando di negare nulla.

“Ad essere del tutto onesti, non è che non lo capisca. Piuttosto, è come se ci credessi per metà sì , e per metà no.”

Il giocatore in angolo calciò il pallone, mandandolo verso un compagno di squadra in attesa vicino al palo. Hirata la prese abilmente. Vedendo che non avrebbe potuto segnare un gol se avesse tentato un tiro da lì, passò la palla a un compagno di squadra, uno studente di 1-B che già conoscevamo.

La palla entrò in porta con un arco brillante.

“Allora, Shibata è nel club di calcio.”

“Sì, Hirata-kun dice che Shibata-kun è meglio di lui. Sembra che siano vicini”, rispose Kushida. Come ci si aspettava, era particolarmente ben informata. Quando il gioco è ripartì, Shibata prese la palla e attraversò rapidamente la squadra avversaria.

“È veloce”, sembrava anche più veloce di Hirata, in termini di velocità. Hirata non aveva mentito.

“Wow, ci stanno davvero dando dentro! Sono tutti eccitati! Questo è il meglio!” Ci passò davanti un tizio alto con la divisa da calcio.

“Buongiorno, Nagumo-senpai,” disse Kushida.

A quanto pare, lei lo conosceva. Horikita, nel frattempo, ebbe una piccola, quasi impercettibile reazione. Nagumo era candidato a diventare il prossimo presidente del consiglio studentesco, le sue capacità sono alla pari con quelle del fratello maggiore di Horikita.

“Oh? Giusto, tu sei Kikyou-chan. Vedo che sei ad un appuntamento. Ottimo,” disse Nagumo.

“Ha ha! No, non è così. Ero solo curiosa, così sono venuta qui a guardare,” rispose.

“Fantastico. Buon divertimento. Non ci tratteniamo molto, quindi penso che questo sia un buon modo per misurare i punti di forza dei nostri giocatori,” disse Nagumo.

Fece l’occhiolino a Kushida e si è diretto verso il campo per incontrarsi con gli altri. A quanto pare, aveva indovinato cosa stavamo facendo. Il club di calcio sembrava eccitato quando Nagumo si è unito a loro.

“Va bene che qualcuno faccia parte sia del consiglio studentesco e che di un club?” Chiesi.

“Sembra che non faccia più parte del club,” rispose Kushida. “Ma anche se ha lasciato, è ancora il miglior giocatore. Si presenta agli allenamenti di tanto in tanto, per aiutare a guidare il resto della squadra.”

“Allora, sei pronto, Nagumo?” chiese uno degli studenti.

“Sì, amico. Ho dormito troppo, ma dopo aver fatto qualche giro, mi sono riscaldato,” rispose Nagumo.

Entro al posto di un altro giocatore, e il gioco riprese. Sia la palla che gli altri giocatori si sono spostati immediatamente verso Nagumo. Sembrava un compagno di squadra affidabile e un avversario pericoloso.

Hirata sfidò Nagumo e cercò di rubargli palla. I suoi movimenti sono stati decisivi come prima, ma Nagumo lo gestì con facilità. Anche Shibata caricò Nagumo, ma Nagumo fece diverse finte prima di superarlo. Avevo pensato che sia Hirata che Shibata fossero abili, ma Nagumo era in un altro mondo.

Dopo aver superato l’ennesima persona, Nagumo tirò un colpo potente da centrocampo. La palla curva oltrepassò il portiere e Nagumo segnò.

“Quindi, il titolo di presidente del consiglio studentesco non è solo per spettacolo, eh?”

“È solo molto atletico, tutto qui.” Horikita non intendeva riconoscere l’ovvia abilità di Nagumo. 

Mentre parlavo con Horikita, diedi un’occhiata di nascosto a Kushida. Era tutta sorridente; Non si vedeva nemmeno un accenno al suo lato oscuro. 

“Quando mi guardi in quel modo, sono imbarazzata,” disse Kushida. I suoi occhi incontrarono i miei e lei rise, come se avesse indovinato quello che stavo pensando.

“Se prometto di non fare altre domande, potresti dirmi una cosa?”. Chiesi. Nonostante la presenza di Horikita, decisi di continuare. “Perché tu e Horikita non andate d’accordo?”

“Chiedere a me di dirti qualcosa dicendo che non chiederai nient’altro è ingiusto,” disse Kushida. Forse la mia richiesta era una manipolazione psicologica, ma Kushida capì sia la mia tattica che la mia domanda. “Se te lo dico, finisce qui, giusto?”

“Sì, te lo prometto.”

“Sono io”, rispose, guardando ancora la partita.

Non me l’aspettavo. Quindi, anche se la colpa per il loro pessimo rapporto era sua, odiava comunque Horikita? Era una specie di contraddizione. Quando qualcuno odiava qualcun altro, di solito sosteneva che l’altra persona aveva tutta la colpa.

Ero relativamente bravo a osservare le persone, ma non riuscivo a leggere Kushida. Cominciavo a pensare di capire un po’ meno Horikita. Sapeva che Kushida la odiava fin dall’inizio, ma non me ne aveva mai parlato. Tuttavia, in base alla risposta di Kushida, Horikita potrebbe conoscere la causa dell’odio della ragazza.

Naturalmente, se glielo chiedessi, Horikita probabilmente non me lo direbbe. Perché? Me lo sono chiesto. C’era qualcosa che ciascuno di loro non voleva che l’altro sapesse?

“Ho l’impressione che solo pensarci sia una perdita di tempo,” Sbuffai.

“Sì, suppongo di sì. La nostra priorità in questo momento è comunque quella di spiare e raccogliere informazioni, giusto?” chiese Kushida. 

“Immagino di sì”. Scrollai le spalle.

“Il giocatore che ha il pallone in questo momento è Sonoda-kun della classe 1-C. È piuttosto veloce, vero?”

Tutti gli studenti della squadra di calcio erano agili. Gli unici della nostra classe che probabilmente riuscirebbero a tenere il passo erano Sudou e Hirata, ma anche loro avrebbero difficoltà.

“Ma Horikita-san sta pensando alla nostra classe nel suo complesso. Questo mi rende felice,” disse Kushida.

“Voglio fare tutto il necessario per raggiungere la classe 1-C, quindi non ho altra scelta,” rispose Horikita.

Dopo un po’, i calciatori si sono presi una pausa. Nagumo chiamò Hirata. Poi, forse perché si è reso conto che lo stavamo guardando, Hirata si è avvicinato a noi.

“Buongiorno. È insolito vedervi qui”, disse.

Anche Shibata, che ci aveva visti tutti da lontano, è venuto di corsa. Questo creò un piccolo gruppo di cinque persone piuttosto insolito.

“Buongiorno, Kikyou-chan. Oh, e… Ayanokouji e Horikita-chan, giusto? Ayanokouji, sei a un appuntamento con queste due belle ragazze?” chiese Shibata.

“No, non è così.”

Io e Shibata ci conoscevamo, ma non sapevo che si ricordasse il mio nome. Questo mi rese un po’ felice, anche se evitai di sorridere.

“Allora, che succede? Questo è uno strano raduno,” disse Hirata.

Decisi coraggiosamente di dirgli la verità. “Stiamo spiando. Siamo venuti per identificare gli studenti di altre classi a cui pensiamo di dover fare attenzione.”

“Ah, quindi, questo significa che hai già notato Shibata L’Uomo, eh?” 

Shibata non aveva fatto alcun tentativo di nascondere le sue vere capacità atletiche. Mi chiedevo se fosse perché era in classe 1-B, sotto la guida di Ichinose, o solo perché questa era la sua personalità.

“Shibata-kun è davvero veloce, proprio come dicono le voci,” rispose Kushida. “Io e Ayanokouji-kun siamo rimasti scioccati.”

Per farsi fare i complimenti da una ragazza carina, Shibata si è strofinato il naso con l’indice.

“Dobbiamo diffidare particolarmente di Shibata-kun. È il più veloce della 1-B. Personalmente, preferirei non competere contro di lui,” disse Hirata.

“Non sottovalutarti, Yousuke. Anche tu sei molto veloce. E tu, Ayanokouji?” chiese Shibata.

“Sono un membro del club del vai-a-casa-e-non-fare-nulla,” risposi.

Shibata incrociò le braccia e rise. 

Siamo partiti subito dopo, con il pretesto di controllare altre attività dei club; Quella era solo una copertura. C’era un’altra cosa che volevo sapere, e avevo preparato il terreno. Come sarebbe andata a finire… be’, dipendeva dalle due ragazze.

“Mi annoi, Kushida-san,” disse Horikita.

“Wow, è piuttosto cattiva,” rispose Kushida.

“Ma devo chiederti una cosa,” continuò Horikita.

“Tra te e Ayanokouji-kun ricevo molte domande. Ok, di che si tratta?” 

“Durante l’esame nella nave da crociera, hai detto a Ryuuuen-kun o Katsuragi-kun che eri tu il “Bersaglio”?” 

Mi aspettavo che Horikita chiedesse in modo diretto, ma lei è andata dritta al nocciolo della questione. Kushida sembrava scioccata, ma Horikita continuò a parlare.

“Va bene se non rispondi. Non ha senso scavare nel passato. Ecco perché c’è solo una domanda che trovo importante. Posso fidarmi di te come alleata della nostra classe da questo momento in poi?” chiese Horikita.

“Certo. Voglio arrivare alla sezione A, insieme a tutti quelli della 1-D. Questo è quello che ho detto fin dall’inizio. Non so perché mi chiedi una cosa del genere, ma voglio che ti fidi di me.”

Anche se Kushida sorrideva a Horikita, sembrava molto seria.

“Be’ allora, torno indietro. Lascio a voi due il resto della ricognizione,” dissi.

“Eh? Cosa stai dicendo, Ayanokouji-kun?”

“Horikita ha ideato questa strategia in primo luogo. Se hai a disposizione la vasta rete sociale e i collegamenti di Kushida, dovresti essere a posto. Giusto?”

Con questo, me ne andai.

Parte 3

Con tutti che lavoravano sodo, i giorni passavano in fretta. Infine, mancava solo una settimana al festival dello sport. Dovevamo decidere chi avrebbe partecipato ad ogni competizione e presentare la nostra tabella di partecipazione prima della fine della giornata. Mentre Hirata stava sul podio, Kushida si trovava di fronte alla lavagna con il gesso in mano per registrare i partecipanti.

“Senza ulteriori indugi, decidiamo i partecipanti,” disse Hirata.

Per scegliere l’ordine per la nostra strategia vincente, Hirata consultò i suoi appunti, che contenevano i registri giornalieri della classe. Avevamo scritto l’ordine, i ruoli di ognuno e le gare a cui avremmo partecipato. Nessuno studente si è opposto alle decisioni di Hirata, che si basavano su dati concreti e su una chiara verifica delle capacità delle persone. Tutto procedeva senza intoppi.

“Ok. Per l’evento finale, la staffetta dei 1200 metri, Sudou sarà la nostra ancora[1].”

“Mi sembra giusto.”

Sono rimasto colpito da come Hirata sia riuscito a rispettare i desideri individuali di tutti, tenendo conto anche delle capacità di ognuno. Nella staffetta, l’evento finale, i protagonisti sarebbero stati gli studenti più veloci, come Horikita. Nessuno avrebbe potuto trovare una formazione più ideale. 

Tuttavia, Horikita, che mi sedeva accanto, continuava a fissare la lavagna con un’espressione poco convincente. Subito dopo la fine della discussione, si alzò in piedi. Mentre io mi chiedevo dove andasse a finire, lei è andata dritta a Sudou. 

“Che succede?” Chiese.

“Voglio parlarti di una cosa. Puoi venire con me?” Rispose Horikita.

“C-certo.” Sudou si alzò in fretta e furia al comando di Horikita.

“Oh, Hirata-kun. Posso avere anche un momento del tuo tempo?”

Sudou, il cui cuore deve aver palpitato per un attimo, è apparso subito deluso.

“Voglio discutere della tabella di partecipazione che abbiamo deciso in precedenza. Vorrei che mi dessi la posizione di ancoraggio nella staffetta dei 1200 metri alla fine del festival,” disse Horikita.

Sudou sembrava confuso. “Ma, be’… la posizione di ancora è normalmente per la persona più veloce, giusto? Non ti senti a tuo agio ad avere me come ancora?”

“No, non è così. Conosco le tue capacità avendole viste nella pratica,” disse Horikita.

“Ok. Allora, posso farcela, giusto? Voglio dire, se l’ancora è il quinto staffettista, allora…”

“Ho le mie ragioni. Sei bravo con la partenza, vero, Sudou-kun? Penso che farti superare i nostri avversari come primo staffettista sia una strategia praticabile. Partendo dal secondo staffettista, permetteremo a tutti di prendere la corsia che preferiscono in base al primo arrivato. Nel caso in cui venissimo superati, le regole prevedono che, dal secondo staffettista in poi, ci sia permesso di utilizzare le corsie esterne per superare gli altri staffettisti,” spiegò Horikita.

“Ma…” Sudou non sembrava convinto. 

Era certamente vero che, se Sudou avesse fatto bene alla partenza, il resto della nostra staffetta dal secondo classificato in poi avrebbe avuto più margine di tempo. Tuttavia, se avessimo esaurito Sudou alla partenza della staffetta, i nostri staffettisti successivi sarebbero stati sotto pressione se i concorrenti avessero colmato il divario. D’altra parte, Sudou potrebbe fornire un’esplosione di potenza nell’ultimo tratto della staffetta come ancora. Se ci fossero obiettivi da inseguire, sarebbe ancora più spronato a vincere.

“È solo che, sai, la posizione di ancora va al membro della squadra più veloce.”

“Questa scuola funziona a meritocrazia. Non facciamo scelte basate su supposizioni o preconcetti. Anche le altre classi escogiteranno varie strategie,”  ragionò Horikita.

Capivo la sua logica, ma mi sembrava che stesse spingendo un po’ troppo. Non faceva molta differenza chi fosse l’ancora; Sia lei che Sudou erano sicuri di fare bene. Questo significava che c’era un’altra ragione per cui Horikita voleva fare l’ancora. 

“Produrrò sicuramente risultati migliori di quelli che ho ottenuto nella pratica,” affermò Horikita.

“Nun so’ convinto. Questo nun è da te, Horikita,” disse Sudou.

“Scusatemi. Posso intervenire?” Kushida entrò nella conversazione esitando. “Mi dispiace. Penso solo che forse c’è qualche altro motivo per cui Horikita-san vuole fare l’ancora.”

“È-“

“In questo caso, Horikita, ti dispiacerebbe dirci perché? Se hai una richiesta, Sudou ed io la prenderemo molto seriamente. Ma se stiamo cambiando l’ordine che tutti hanno deciso come classe, ho bisogno di maggiori informazioni”, disse Hirata.

“Sono d’accordo con Hirata. Abbiamo bisogno di una ragione”, disse Sudou.

Horikita aveva un’espressione complicata sul viso. “È perché penso che mio fratello… farà l’ancora”, disse tranquillamente.

“Tuo fratello? Il presidente del consiglio studentesco?”

“Sì. È mio fratello.”

Tutti conoscevano il presidente del consiglio studentesco, ma non tutti avevano fatto il collegamento che lui e Horikita erano imparentati. Il loro non era affatto un cognome insolito. Non si assomigliavano poi così tanto. Tutti sembravano sorpresi dalla dichiarazione di Horikita.

“Allora, vuoi fare l’ancora con tuo fratello? È così?” Kushida non sembrava aver capito bene. Decisi di intervenire e di dare un piccolo aiuto a Horikita.

“Sono successe delle cose. Immagino che Horikita e suo fratello non si parlino molto. Probabilmente lei vuole sfruttare questa opportunità per sistemare le cose con lui.”

Non era esattamente la verità, ma non era nemmeno una bugia. Horikita mi fissò per un attimo, dato che avevo origliato la sua conversazione, ma si voltò subito verso Sudou e gli altri.

“Mi chiedevo quale fosse il problema. Quindi, è tutto qui, eh? Be’, ad essere onesti, voglio ancora la posizione di ancora. Ma se è così che la pensi, allora nun me dispiace consegnartela”, disse Sudou.

“Anch’io penso che vada bene. Se Sudou-kun è d’accordo, lo saranno anche tutti gli altri, giusto?” aggiunse Kushida.

“Giusto. Non ci sono problemi. Bene, presenterò la nostra lista dopo aver scambiato i posti di Horikita-san e Sudou-kun. Va bene?” chiese Hirata.

“Grazie”, disse Horikita in silenzio.


Capitolo 3

Capitolo 5

Indice


[1]: Ultimo staffettista.

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