Volume 3: Capitolo 8

Identità Rivelata

Introduzione

Era arrivata la mattina del settimo giorno. Finora avevo accumulato un totale di 67 punti. Ipoteticamente, anche se un gruppo di quattro persone avesse ottenuto zero punti dai Task, avrebbe comunque ottenuto 92 punti solo per aver raggiunto tutte le aree designate. Solo guardando questo dato, si potrebbe pensare che io sia in una posizione difficile con i miei 67 punti, ma questo esame non era così semplice. Il mio punteggio era salito costantemente fino a farmi raggiungere il 51° posto nella classifica generale.

Questo fatto dimostrava quanto fosse difficile continuare a muoversi sull’isola senza mai mancare di raggiungere le aree designate. Ipotizzai che circa la metà di tutti i gruppi si sia data da fare durante i primi tre o quattro giorni dell’esame, fino a quando non esaurirono la scorta iniziale di cibo e acqua che avevano acquistato all’inizio. Intorno al quinto giorno dell’esame, probabilmente anche i progressi di questi gruppi si fermarono e iniziarono  a puntare a rimettersi in forma per combattere, concentrando i loro sforzi vicino al porto. Tuttavia, non sarebbe stato così facile per un gruppo tornare in piena forma.

Lo stress e la stanchezza che si accumulavano continuamente non sarebbero scomparsi del tutto e non si sarebbe potuto evitare il peso mentale che si provava quando si viaggiava per lunghe distanze. Dato che dovevano evitare di mancare le aree designate, ero sicuro che i gruppi avrebbero discusso ed elaborato idee come quella di mandare qualcuno del gruppo a raggiungere l’area per conto proprio. Anche se in questo modo non avrebbero mancato di raggiungere le aree designate, non avrebbero potuto ottenere alcun Bonus del Mattiniero e avrebbero ottenuto solo un punto per il Bonus di Arrivo.

Per quanto mi riguardava, ero riuscito a conservare le mie energie, proprio come avevo previsto. Ero ancora nelle stesse condizioni fisiche del primo giorno d’esame. Avrei dato il massimo ora che ci stavamo avviando verso la seconda parte dell’esame. Nel frattempo, anche Kōenji continuava a fare progressi. Non mostrava alcun segno di rallentamento. Al momento si trovava al secondo posto della classifica, alle spalle del gruppo di Nagumo, che era in testa per soli otto punti.

Uno degli altri gruppi del secondo anno nella top ten era quello di Ryūen e Katsuragi, al nono posto. Beh, in ogni caso…

Dopo aver finito di lavarmi il viso nel fiume, mi voltai a guardare la tenda dietro di me. Negli ultimi giorni in cui io e Nanase avevamo viaggiato insieme, avevo notato che Nanase si alzava sempre presto al mattino. Ma oggi non si vedeva ancora, anche se erano quasi le 6:50. Stava ancora dormendo? O c’era stato qualche cambiamento nelle sue condizioni fisiche?

Dopotutto, ero sicuro che era stata sottoposta a un notevole sforzo a causa del viaggio rigoroso e dei Task intensi, giorno dopo giorno. Dopo essermi asciugato il viso con un asciugamano, mi avvicinai alla tenda e presi il tablet.

Nanase sentì il rumore che stavo facendo e finalmente uscì dalla sua tenda. 

“…Buongiorno, Ayanokōji-senpai.”

“Ehi, buongiorno. Ti senti bene?” 

“Eh? Oh, sì. Non c’è nessun problema.”

Sebbene mi aspettassi che mostrasse segni di stanchezza, non percepii una mancanza di acutezza né nelle sue parole né nei suoi movimenti. Tuttavia, non doveva aver dormito molto bene, perché potevo notare delle leggere occhiaie.

“Ho controllato la classifica mentre aspettavo. C’è un gruppo del primo anno che se l’è cavata abbastanza bene finora.”

Tra i primi dieci gruppi, sei erano di studenti del terzo anno, tre del secondo anno e uno era composto da studenti del primo anno. Attualmente, la classifica era una perfetta rappresentazione della forza degli studenti più anziani ed esperti.

“Il gruppo che sta andando bene è quello di Utomiya-kun e Yagami-kun, giusto?”

Ieri erano al settimo posto e da questa mattina erano saliti al sesto.

“Oh, giusto. Tra gli studenti del primo anno, sono… Voglio dire, sì, sono un gruppo particolarmente elitario.”

Anche se aveva detto che erano un’élite, Nanase era stata piuttosto inarticolata con questa affermazione. Il loro gruppo era composto da tre ragazzi: Takahashi Osamu della 1-A, Yagami Takuya della 1-B e Utomiya Riku della 1-C.

“Beh, in quanto appartenente alla 1-D, c’è una parte di me che non può sostenere seriamente i loro sforzi.”

“Capisco. Questo ha senso.”

Data la situazione, la 1-D probabilmente preferirebbe vedere gli studenti degli altri anni scolastici avere successo piuttosto che vedere il gruppo di Takahashi arrivare tra i primi tre.

“In ogni caso, i ragazzi del terzo anno sono davvero incredibili, non è vero? Hanno studenti di ogni sezione, dalla 3-A alla 3-D, tra i primi dieci.”

Anche questo è stato qualcosa che trovai impressionante. Al momento, il numero di gruppi del terzo anno nella top ten era salito a sei, con il gruppo di Nagumo, seduto al primo posto, che era in testa alla classifica.

Non solo avevano partecipato al maggior numero di Task di qualsiasi gruppo, ma avevano anche ottenuto un numero spropositato di primi posti in quei Task. Era quasi come se ci stessero mostrando il loro coraggio, dicendoci: ‘Guardate quanta forza di volontà hanno i ragazzi del terzo anno!’

“Ma devo dire che anche tu sei incredibile, Ayanokōji-senpai. Nonostante tu sia da solo, sei riuscito a guadagnare un numero considerevole di punti.”

“Non sarà facile per me entrare nella parte alta della classifica da dove mi trovo. In definitiva, se non si riesce a entrare nei primi tre posti, non si potranno ottenere i premi più importanti.”

Il solo fatto di evitare l’espulsione e di ottenere la ricompensa per essere stato nella prima metà della classifica non era poi un gran vantaggio. Probabilmente non sarebbe bastato nemmeno per ripagare i punti che avevo preso in prestito da Horikita.

“Anche se dici che non sarà facile, non sembri preoccuparti, Senpai.”

“Spero in un miracolo. Sarebbe logico che più gruppi cominciassero a essere eliminati in questo momento.”

“…Questo è vero, suppongo.”

Quando smettemmo di parlare, entrambi alzammo lo sguardo verso il cielo quasi nello stesso momento. Negli ultimi sei giorni eravamo stati benedetti dal tempo sereno, ma da oggi le cose sarebbero state molto diverse. Dense nuvole color fumo pendevano nel cielo e sembrava che potesse iniziare a piovere da un momento all’altro. Secondo le previsioni del tempo che avevo controllato, avrebbe dovuto iniziare a piovere questa mattina. Mancavano ancora due o tre ore all’inizio della pioggia.

Non avevo speso un solo punto per acquistare qualcosa che assomigliasse anche lontanamente a un’attrezzatura per la pioggia. Se i miei vestiti e le mie scarpe si fossero inzuppati, avrei dovuto spendere più energie per gestire il peso aggiuntivo e il freddo. Inoltre, se il terreno fosse stato fangoso, avrei ridotto la mia velocità di marcia.

Non potevamo controllare i dettagli di nessun gruppo che non fosse tra i primi o gli ultimi dieci in classifica sui nostri tablet. Mi chiedevo se Horikita, che era da sola, stesse bene. Non ci eravamo visti nemmeno una volta dalla nostra conversazione all’inizio dell’esame speciale. Se si fosse infortunata o ammalata, sarebbe stata immediatamente fuori dai giochi.

In ogni caso, volevo raggiungere la prima area designata della giornata prima che il tempo peggiorasse, per sicurezza. Dopo aver finito di prepararci, iniziammo a muoverci verso l’area che era stata rivelata alle sette del mattino. Fortunatamente, il nostro primo punto del giorno era vicina all’area C3. Non ci sarebbe voluto molto tempo per arrivarci da dove eravamo ora.

Ma proprio mentre stavo per spegnere il tablet, mi accorsi di aver ricevuto un messaggio. Se ricordo bene, gli amministratori della scuola avevano detto che la scuola avrebbe potuto inviare messaggi globali a tutti gli studenti.

『A seconda delle condizioni meteorologiche, il Sistema di Movimento di Base e i Task potrebbero essere messi in pausa fino a nuovo avviso. Si prega di controllare regolarmente i tablet per gli aggiornamenti.』

A quanto pare, il tempo costrinse la scuola a prendere una decisione. Perdere l’opportunità di guadagnare punti potrebbe significare una sicura rovina per gli studenti in basso alla classifica. Era lecito supporre che la scuola non fosse intenzionata a prendere una decisione definitiva in merito fino all’ultimo minuto, ma pensai di tenere questo pensiero nascosto in fondo alla mia mente per ora.

“Va bene, andiamo.”

Dopo aver fatto qualche passo, notai che Nanase non mi stava seguendo. Quando mi voltai a guardare, vidi che se ne stava lì, stordita, con lo sguardo perso nel vuoto, apparentemente ignara del fatto che avessi iniziato a camminare.

“Nanase?”

Solo dopo che chiamai il suo nome si rese conto di essere stata lasciata indietro.

“Scusa, adesso arrivo!”

Se non aveva problemi di natura fisica, probabilmente si trattava di un problema mentale, pensai. Ma tutto ciò che potevo dire con certezza era che qualcosa era chiaramente cambiato tra ieri e oggi. Non c’era stato nulla di particolarmente insolito nelle nostre interazioni. Non potevo immaginare che avesse contatti con una terza persona, ma…

Parte 1

Dopo aver ottenuto i dieci punti del Bonus del Mattiniero per la nostra prima area, decidemmo di aspettare che un Task adatto spuntasse da qualche parte nelle vicinanze. Ma, forse a causa del maltempo, c’erano meno Task rispetto a ieri e non riuscimmo a trovarne nessuno a cui partecipare. Alla fine, passammo l’ora e mezza successiva ad ammazzare il tempo.

Poi, quando l’orologio segnò le nove del mattino, fu annunciata la seconda area designata del giorno. Si trattava dell’area E2, assegnata a caso. Per essere stata scelta a caso, l’area era abbastanza vicina. Ero molto entusiasta di raggiungerla, ma…

“Dovremo pensare un po’ a come raggiungere quest’area, vero?”

“Sì.”

Se volevamo arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile, allora sarebbe stato più rapido attraversare le montagne nelle aree D2 e D3. Se le cose fossero rimaste invariate rispetto a ieri, avrei scelto quella strada senza indugi. Ma sembrava che il tempo stesse per peggiorare da un momento all’altro. Una volta iniziato a piovere, anche i sentieri normalmente percorribili si sarebbero trasformati in sentieri difficili.

“Come dovremmo procedere?”

“Vediamo… credo che sarebbe più sicuro prendere la strada lunga per E2.”

Se iniziasse a piovere e decidessimo che la situazione è pericolosa, potremmo facilmente rinunciare a metà strada.

“È comprensibile. A seconda di come sarà il tempo da questo momento in poi, potremmo anche non essere in grado di camminare.”

Anche se diceva di aver capito, aveva un’espressione insoddisfatta sul viso.

“Personalmente, vorrei attraversare le montagne però”, aggiunse.

“Quando inizierà a piovere, perderemo subito l’appoggio. Sarebbe pericoloso.”

Nemmeno io potevo dire con certezza di non aver paura di scivolare e cadere.

“Penso che molti dei nostri rivali faranno una deviazione in previsione del tempo. Tuttavia, è proprio per questo che dovremmo cogliere l’occasione per arrivare ancora una volta per primi e ottenere un altro bonus, non sei d’accordo? Facciamo una corsa prima che inizi a piovere.”

Durante il periodo trascorso insieme sull’isola, non si era mai lamentata delle mie decisioni. Questo era il livello minimo di cortesia che poteva offrire una persona che aveva chiesto di accompagnarmi. Naturalmente anche Nanase doveva saperlo quando aveva deciso di parlare. Non potevo pensare che avesse detto qualcosa solo perché voleva farmi cambiare idea.

“E se decidessi di non attraversare le montagne?”

Per scoprirlo da solo, decisi di farle una domanda. Per un attimo sembrò che fosse indecisa se rispondere o meno, ma poi si voltò e mi fissò dritto negli occhi.

“…In questo caso, cercherò di attraversare le montagne da sola.”

“Potrebbe non essere la decisione più efficiente. Non è detto che Hōsen e Amasawa riescano comunque a raggiungere l’area.”

Anche se Nanase fosse arrivata all’area designata più velocemente, non c’era alcuna garanzia che avrebbe ottenuto il Bonus del Mattiniero. Anche se, per ipotesi, fosse riuscita ad attraversare le montagne prima che il tempo peggiorasse, non avrebbe avuto alcun valore se i suoi due compagni di squadra non fossero arrivati all’area designata in un tempo simile. Allora perché insisteva così tanto, fino all’insensatezza, per attraversare le montagne questa volta?

Mi sarebbe andato bene lasciarla andare da sola, ma sarebbe stato pericoloso per una ragazza cercare di attraversare le montagne da sola. Anche se non mi sentivo esattamente responsabile per lei, avrei almeno voluto vederla partire una volta che fosse stata in un posto sicuro. Inoltre, non avevo ancora accertato il motivo per cui aveva voluto accompagnarmi. Se avessi scelto di separarmi da lei proprio qui, probabilmente non avrei mai trovato la risposta.

“Va bene. Se hai già deciso, allora verrò con te.”

“Grazie mille, Senpai.”

Quando sentii la voce di Nanase pronunciare quelle parole, capii qualcosa. Che era già del tutto sicura che sarei venuto con lei oltre le montagne.

“Visto che abbiamo deciso il percorso, dovremmo partire subito.”

Sarebbe pietoso se riuscissimo a guadagnare solo un punto dopo averne fatto una cosa così grande. Camminammo per un po’ verso est, ma il vento cominciò ad alzarsi e a soffiare con più forza nello stesso momento in cui il sentiero che stavamo percorrendo cominciò ad inclinarsi, diventando più difficile da percorrere. Il cielo diventò di un grigio ancora più scuro e sembrava che potesse iniziare a piovere da un momento all’altro.

Quando controllai la nostra posizione sul mio tablet, il GPS indicava che stavamo per raggiungere l’area D3. Speravo davvero di poter resistere fino all’arrivo nell’area designata, ma… sentivo il respiro affannato di Nanase alle mie spalle. Oggi non avevamo ancora incrociato nessun percorso particolarmente difficile. Era troppo presto perché le mancasse il fiato. Era forse il risultato di tutta la fatica accumulata negli ultimi giorni?

Se non si sentisse bene, la scelta più saggia sarebbe quella di montare una tenda qui e aspettare che il tempo piovoso passi. Se si fosse presa un raffreddore, la scuola avrebbe scoperto che era malata grazie ai dati riportati dal suo orologio. Decisi di rallentare leggermente il passo, ma non in modo esplicito, in modo che non se ne accorgesse. Avevo intenzione di fermarmi se Nanase avesse suggerito anche solo minimamente di smettere, ma ero sicuro che non era il tipo di persona che ammetteva la sconfitta così facilmente.

Se avessimo dovuto rallentare ulteriormente, non avrei avuto altra scelta se non quella di interrompere forzatamente il viaggio. Nanase e io continuammo a camminare lungo il pendio delle montagne, passo dopo passo, in totale silenzio. La temperatura era scesa bruscamente e l’umidità sembrava essere aumentata. Sia io che Nanase indossavamo normali scarpe da corsa. Anche a voler essere generosi, questo tipo di scarpe non era esattamente adatto a camminare su un sentiero come questo, per niente.

Infatti, più andavamo avanti, più il passo di Nanase rallentava costantemente. Il momento di prendere una decisione si stava avvicinando rapidamente. Mi fermai sulle mie tracce.

“Senpai…! Posso ancora…”

“Dammi il tuo zaino.”

“Eh?”

“Non riuscirai a starmi dietro mentre ti porti dietro quello zaino.”

“Assolutamente no… Come potrei mai farti portare in giro le mie cose per me, Senpai!”

“Puoi dirlo quando sarai in grado di tenere il ritmo. Di questo passo, dovrò rinunciare al Bonus del Mattiniero. Stando così le cose, potresti anche darmi il tuo zaino, così possiamo ripartire subito.”

Poteva dare spettacolo per salvare le apparenze o affrontare la realtà. Ora che sollevai la questione con lei, Nanase non dovrebbe avere il diritto di rifiutare.

“Ma il mio zaino è davvero molto pesante. Penso che sarà dura portarlo in giro, anche se si tratta di te, Senpai.”

“Lo deciderò io stesso una volta che me l’avrai consegnato.”

“…Va bene, ho capito.”

Con riluttanza, Nanase si tolse lo zaino. Poi, me lo porse con entrambe le mani con un’espressione di scuse. Anche se il contenuto era diverso, il suo zaino pesava più o meno come il mio. In questo caso, dovrei essere in grado di continuare a camminare al mio ritmo iniziale senza alcun ostacolo. Di solito, per alleggerire il peso, sarebbe più facile usare la schiena come sostegno, ma in questo caso non avevo altra scelta. Decisi di tenerlo davanti a me e iniziai ad andare avanti ancora una volta.

“Sei sicuro di poterlo portare?”

“Dovresti darti una mossa se hai il tempo di stare in piedi a fare domande.”

Nanase ascoltò il mio avvertimento e chiuse la bocca. Poi riprese a camminare, rimanendo quasi esattamente due metri dietro di me.

Parte 2

Il cielo stava diventando sempre più scuro di secondo in secondo, mentre la visibilità complessiva di ciò che ci circondava cominciava a peggiorare notevolmente. Il vento era diventato ancora più forte e di tanto in tanto si scatenavano raffiche feroci. In mezzo a tutte queste condizioni sfavorevoli che sembravano accumularsi, però, la buona notizia era che eravamo quasi arrivati in cima. Non restava che percorrere il sentiero in discesa, piuttosto agevole. Naturalmente, anche in discesa, dovevamo fare attenzione a non perdere il passo. Non potevamo ancora riposare tranquilli.

“Andrà bene ora che siamo arrivati qui. Il mio zaino… lo porterò di nuovo da ora.”

“Sei sicura? Vorrei evitare di perdere tempo più tardi dovendo rifare il processo di consegna.”

“Sì, sono sicura. Grazie mille per avermi aiutata.”

Dato che aveva detto che poteva continuare dopo che gliel’avevo chiesto, le restituii lo zaino. Lei lo prese con entrambe le mani. Dopo averlo ripreso da me, però, non se lo mise in spalla per tenerselo dietro. Si limitò a fissarlo.

“Allora? Pronta a partire?”

Non era il tipo di comportamento che ci si aspettava di vedere da qualcuno che cercava di raggiungere la propria destinazione il più velocemente possibile.

“Ayanokōji-senpai, c’è qualcosa che vorrei chiederti.”

“Sembra che tu stia pensando a qualcosa da quando sei uscita dalla tua tenda questa mattina.”

Per essere precisi, da quando aveva chiesto di accompagnarmi, sembrava che ci fosse qualcosa che voleva sapere.

“Quindi… alla fine te ne sei accorto, eh?” Non sembrava particolarmente scioccata. Si limitò ad annuire mentre parlava. “C’è un motivo per cui ti sono stata vicina in questi ultimi giorni, Ayanokōji-senpai.”

Nanase rimase lì, senza muoversi di un millimetro, e cominciò a spiegarsi. Era ovvio che non si trattava semplicemente del fatto che fossimo nella stessa Tabella. Sembrava che stesse per dirmi finalmente la risposta.

“Tuttavia, prima di questo, permettimi di scusarmi per una cosa”, disse. Mi voltò le spalle e poi posò il suo zaino accanto a un grande albero. “Oggi non raggiungerai l’area designata E2, Senpai.”

“È una cosa strana da dire. Non avevamo fretta di arrivare subito?”

“Volevo attraversare le montagne per poterti condurre in questo luogo, Senpai.”

Quindi la destinazione di Nanase non era la nostra area designata in E2, ma la parte settentrionale di D3, dove ci trovavamo in questo momento.

“E se non sono fortunato, probabilmente siamo le uniche due persone in questa zona”, osservai.

“È vero. Lo penso anch’io.”

Dopo aver tolto di mezzo il suo zaino, tornò verso di me.

“Negli ultimi sei giorni, compreso oggi, ho avuto l’opportunità di vedere molte cose stando al tuo fianco, Ayanokōji-senpai. Ti sei fatto molti amici in questa scuola, hai guadagnato la fiducia di molti e, lentamente ma inesorabilmente, hai dimostrato di cosa sei veramente capace.”

Quando Nanase ripensò alla nostra prima settimana trascorsa qui sull’isola disabitata, iniziò a riassumere ciò che aveva visto.

“Inoltre, vorrei esprimere il mio rispetto per le intuizioni e la prestanza fisica che mi hai mostrato di tanto in tanto.”

“Non ricordo di aver fatto niente di speciale.”

“Se è davvero così, allora questo ti rende ancora più sorprendente, non credi?”

Anche se Nanase mi stava facendo grandi elogi, non c’era nemmeno il minimo accenno di sorriso sul suo volto.

“Tuttavia, tu non sei una persona che dovrebbe stare qui, in questa scuola, Ayanokōji-senpai.”

Qualcosa cominciò a cambiare. La persona che mi stava di fronte era chiaramente diversa dalla Nanase amichevole degli ultimi giorni.

“Non dovrei? Puoi spiegarmi il motivo?”

A questo, Nanase annuì mentre si alzava lentamente e si girava a guardarmi negli occhi.

“Perché sei della White Room.” 

L’espressione ‘White Room’ era appena uscita dalla bocca di una terza persona. Erano pochissime le persone che conoscevano quel nome. In circostanze normali, a questo punto, sarei stato in grado di concludere definitivamente che lei era lo studente inviato da Tsukishiro.

“Immagino che tu l’abbia già supposto, ma mi sono iscritta a/in questa scuola su ordine del direttore provvisorio Tsukishiro. E per quanto riguarda la natura esatta di questi ordini, mi è stato riferito di farti espellere, Ayanokōji-senpai.”

Stava esponendo tutto così apertamente che era difficile credere che fino a quel momento avesse lavorato nell’ombra.

“Potevi farmelo notare in qualsiasi momento di questi ultimi giorni. Perché hai scelto di farlo proprio qui? Sono sicuro che hai un motivo diverso dal voler evitare di essere vista, giusto?”

“Ti farò cadere a terra e ti ferirò, facendo scattare l’Avviso di Emergenza. Poi, quando arriveranno gli insegnanti, chiederanno la tua eliminazione con effetto immediato e sarai espulso. È proprio quello che succederà.”

“Quindi, in breve, la stessa cosa che è stata fatta a Komiya e a Kinoshita? Non dirmi che sei stata tu a farli eliminare. È così, Nanase?”

“Beh… Cosa ne pensi?”

“Faccio fatica a credere che tu sia riuscita ad andare e tornare in un periodo di tempo così breve, ma se provieni davvero dalla White Room, non so se potrei dire con assoluta certezza che non ce l’avresti fatta.”

In ogni caso, a questo punto non aveva più importanza.

“E se dicessi agli insegnanti e al personale che accorrono che mi hai aggredito? Cosa faresti?”

“Non credo che riuscirai a controbattere per evitare di essere eliminato. Perché sarà sicuramente il direttore Tsukishiro in persona a rispondere alla tua chiamata.”

Quindi non avrei potuto trovare scuse. Non importa che tipo di caso io avessi sostenuto, Tsukishiro avrebbe scelto di stare dalla parte di Nanase.

“Capisco. In altre parole, essere sconfitto qui significa che verrò espulso allora, eh?”

Cominciai lentamente a togliermi lo zaino. Poi, dopo averlo appoggiato accanto a un albero robusto, mi voltai di nuovo verso Nanase.

“Se il direttore provvisorio Tsukishiro ti ha mandata pensando che saresti stata in grado di battermi, allora credo che non ci sia modo di evitare che questo si trasformi in un combattimento difficile. Anche se alzare la mano contro una ragazza potrebbe diventare di per sé un grosso problema.”

Probabilmente non sarebbe finita come un piccolo battibecco carino e infantile. Tuttavia, se la situazione fosse arrivata al punto in cui io e Nanase ci saremmo scambiati dei pugni, allora questo avrebbe comportato di per sé una sanzione significativa. Non c’era alcuna garanzia che Tsukishiro non decidesse di farci eliminare o espellere entrambi, con effetto immediato. Se l’incontro fosse finito in parità, avrei perso io.

“Se stai cercando una via d’uscita, Senpai, allora la tua unica opzione è lasciare lo zaino e scappare.”

“Forse.”

“Ma credo che sarebbe comunque inutile.”

Cercare di continuare l’esame speciale su quest’isola disabitata senza il mio tablet o la mia tenda sarebbe un suicidio. Nanase doveva essere sicura di poter gestire la situazione indipendentemente dalla mia scelta.

“Allora, cosa farai?”

“Beh, ora che siamo arrivati a questo… credo che ci sia solo una scelta da fare.”

Guardai Nanase negli occhi e rafforzai la mia determinazione a combattere.

“Così hai scelto di combattere. Ma pensi che ci sia qualche speranza per te in questo modo? Potresti vederla come una vigliaccata, ma se io perdo, significa che perdi anche tu, Ayanokōji-senpai.”

“Forse hai ragione.”

Durante la nostra conversazione, creai deliberatamente un’apertura, rendendo più facile per lei venire verso di me con un attacco. Tuttavia, Nanase era chiaramente diffidente nei confronti dell’apertura che le avevo dato e non si scagliò immediatamente contro di me. Non era il tipo di persona che combatte in modo avventato. Aveva un approccio ortodosso, scegliendo di dare la caccia all’avversario con metodo. Non assecondare il ritmo dell’avversario era la scelta giusta.

“Farò la mia mossa, allora.”

Il fatto che avesse fatto di tutto per annunciare che sarebbe stata lei a iniziare, dimostrava che non amava usare metodi subdoli per mettere in difficoltà l’avversario. Naturalmente, era possibile che anche questo fosse un tentativo di ingannarmi. Anche se il terreno era relativamente morbido, sembrava che avrebbe svolto abbastanza bene il suo ruolo di base per il nostro combattimento.

“Hyaaah!!!”

Nanase, scalciando da terra, chiuse la distanza tra noi in un colpo solo. Si sarebbe concentrata sui colpi con le braccia? O si sarebbe concentrata sull’uso delle gambe? O forse avrebbe usato entrambe le cose? Di solito, volevo iniziare analizzando il suo stile di combattimento. Se avessi iniziato a tirare pugni in modo sconsiderato, c’era la possibilità che Nanase si ferisse seriamente. E, come aveva detto prima, questo non avrebbe fatto altro che mettermi in una posizione di svantaggio.

In questo caso, il mio pensiero successivo fu di usare la forza bruta per afferrarla e trattenerla. Molto probabilmente anche Nanase ne aveva tenuto conto. Tuttavia… nemmeno questa sarebbe stata una scelta saggia. Anche se la sola testimonianza di Nanase non era molto credibile, oggi percepii che qualcuno ci seguiva per tutto il giorno. Era ovvio che c’era qualcuno che ci osservava, tenendosi a notevole distanza per tutto il tempo.

Se la persona che ci seguiva non era venuta a sostenerla in questa lotta, allora era meglio supporre che fosse stata incaricata di registrare prove conclusive di ciò che stava accadendo qui utilizzando un tablet o qualche altro dispositivo. Quindi, c’era solo una scelta che potevo fare.

Nanase, dopo aver fatto una finta a sinistra, mi raggiunse direttamente, con un braccio teso. Non spinse con un pugno chiuso, ma piuttosto con un palmo aperto e delicato. Stava iniziando con una tecnica di presa. Vedendo questo, sebbene il mio movimento iniziale fosse ritardato, superai la velocità del braccio teso di Nanase. Poi allungai il mio, evitando il suo e puntando dritto ai suoi occhi. Il mio pugno serrato si fermò appena un centimetro prima degli occhi di Nanase.

“Ngh!”

Poiché l’acutezza visiva dinamica di Nanase era di gran lunga superiore a quella di una persona normale, il suo corpo sembrava reagire inconsciamente e si irrigidì in risposta alla minaccia di un impatto imminente.

“Questo è uno.”

Se l’avessi davvero colpita, ero sicuro che quel singolo colpo avrebbe posto fine alla lotta. Nanase avrebbe perso i sensi in un istante e sarebbe crollata sul posto.

“Sei stanca? O era un’esitazione? Dovresti avere un potenziale molto più grande di questo, Nanase.”

Considerando ciò che mi aveva mostrato negli ultimi giorni, avrebbe dovuto essere più acuta di così. Alla fine, la sua determinazione a darmi la caccia era debole.

“Stai dicendo che puoi sconfiggermi senza nemmeno provare a reagire…?”

Tirai indietro il pugno, senza rispondere alla sua domanda. Mentre lo facevo, Nanase indietreggiò, mettendo circa due metri di distanza tra noi. Poi, scalciò immediatamente la terra ancora una volta, affondando verso di me un po’ più velocemente dell’ultima volta. Abbassò la parte superiore del corpo, avvicinandola al suolo, con l’intenzione di colpirmi con un montante. Aveva stretto la mano sinistra in un pugno. Mi scansai appena prima che il suo attacco andasse a segno e sferrai un pugno violento diretto alla guancia di Nanase. Ma proprio come prima, fermai il mio pugno un centimetro prima che entrasse in contatto con il suo viso.

“E con questo fanno due. Se ti avessi colpito davvero poco fa, ti avrei steso, proprio come la volta prima.”

“Ma non mi hai colpita davvero.”

I suoi occhi erano fissi sul mio pugno sospeso in aria proprio davanti al suo viso, ma non sembrava affatto spaventata.

“Questo è vero.”

“Sei libero di fare una dimostrazione di dominio, se vuoi, ma non hai alcuna possibilità di vincere se non contrattacchi.”

“Non avrei alcuna possibilità di vincere anche se contrattaccassi, vero?”

“Esatto. Allora, cosa farai?”

A quanto pare, anche Nanase non stava ancora prendendo le cose sul serio. Cercava di anticipare le mie mosse, attaccandomi e allo stesso tempo dandosi spazio per eludere qualsiasi cosa le rivolgessi.

“Non ne sono ancora sicuro.”

“Spero che tu sia in grado di darmi una risposta mentre sei ancora in grado di stare in piedi.”

Poi, fece la sua mossa, afferrando il mio braccio destro, che avevo tenuto in aria proprio davanti al suo viso per tutto questo tempo. Quello che avevo appena visto era la prima indicazione che Nanase stava iniziando a prendere sul serio questo combattimento. Sembrava che volesse tirarmi a terra e immobilizzarmi, ma mi irrigidii e resistei.

“Ma cosa…!?”

Nanase era stata spiazzata da quello che era appena successo e ora si sentiva scossa. Colsi l’occasione per attaccare. Le arti marziali classiche del Taijutsu offrono una serie di tecniche eccellenti che consentono di ottenere il controllo su avversari difficili con movimenti dolci e fluidi, indipendentemente dalle differenze di sesso e di fisico. Tuttavia, questo era possibile solo in situazioni in cui l’abilità dell’avversario non era all’altezza della propria.

Dato che Nanase non poteva andare da nessuna parte, cominciò a perdere forza nella presa. Approfittai di questo spiraglio per sferrare il mio pugno sinistro con un montante. Il mio pugno squarciò l’aria e si fermò solo un centimetro prima di colpire la mascella inferiore di Nanase. La forza del mio colpo fece svolazzare in aria i capelli di Nanase.

“Agh!!!”

Fissò il mio pugno, con gli occhi spalancati, prima di riportare lo sguardo verso di me.

“Te lo dico solo perché tu ne sia consapevole, ma con questo sono tre.” 

Mentre mi guardava in quel momento, i suoi occhi cominciarono a vacillare per la prima volta.

“Sembrerebbe che tu sia davvero capace come dicono le voci, Ayanokōji-senpai…”

Non potevo permettermi di reagire. Spezzare lo spirito di Nanase era l’unica opzione che avevo a disposizione in questo momento. Le avrei fatto capire che ero un avversario che non poteva battere.

“So cosa stai cercando di fare, Senpai…” A quanto pare, anche Nanase era al corrente del mio piano. “Certo, di questo passo, se continuo a combatterti normalmente, ho poche possibilità di sconfiggerti. Lo ammetto.”

Il suo spirito era già stato spezzato…? No, non era possibile. Potevo sicuramente vedere passione e odio nei suoi occhi mentre mi guardava.

Io… potrei non essere in grado di batterti.”

Nanase era stata alla mia mercé nel corso del nostro combattimento fino a questo momento, ma quelle leggere tracce di panico che aveva mostrato prima erano scomparse. Anzi, a dire il vero, sembrava che non avesse mai provato un simile sentimento di incertezza. Era questo il tipo di sensazione che stavo ricevendo da lei. Stava forse cercando di raggiungere una sorta di armonia emotiva?

Dopo un breve periodo di silenzio, Nanase si staccò ancora una volta da terra, lanciandosi verso di me ad alta velocità senza fare rumore. Questa volta non ebbi il tempo di analizzare con calma la situazione; fui costretto a prendere una manovra evasiva d’emergenza. I suoi movimenti erano ora due volte più veloci di quelli di pochi istanti prima. Mi allontanai abbastanza da evitare il suo colpo, e poi feci qualche passo in più per allontanarmi da lei.

Mi fissò con uno sguardo così acuto che sembrava potesse uccidere un uomo. Era una trasformazione così grande che era difficile credere che fosse la stessa persona di prima. Se fossi stato colpito dal suo ultimo attacco, avrei sicuramente riportato un discreto numero di danni. In questa situazione poteva benissimo avere la meglio su di me. Le sue mosse erano molto più precise di prima.

“Perciò…『io』ce la farò. Proprio qui, in questo momento.”

N.D.E.: Cambiamento da ‘Watashi’ a『Boku』. In giapponese ci sono diversi modi per dire “io”. Ad esempio, “Watashi” (solitamente neutro e più formale, in contesti più informali è percepito come femminile), “Boku” (solitamente maschile, usato solitamente da giovani), “Ore” (sempre maschile ma meno formale) ecc… In questo caso Nanase, che finora ha sempre utilizzato “Watashi”, da qui in poi utilizza “Boku”. Useremo queste parentesi 『 』 per far capire quando Nanase cambia il pronome.

Non era possibile che questo semplice cambiamento nel modo di parlare potesse modificare i suoi movimenti. Ma, anche così, non si poteva negare che questo suo ultimo attacco era su un livello completamente diverso dai primi tre con cui aveva iniziato.

“Chi sei?”

Date le circostanze, non potei fare a meno di farle questa domanda.

“『Io』sono tornato da ‘quel posto’ per fermarti.”

Quel posto? Per un attimo ho pensato che si riferisse alla White Room, ma non sembrava che fosse quella.

“『Io』sono tornato. Da quel luogo oscuro… tetro…”

Non capivo di cosa stesse parlando, ma non potevo nemmeno abbassare la guardia. Questa nuova Nanase, che parlava in modo diverso rispetto a prima, aveva anche cambiato il suo stile di combattimento. Invece di usare principalmente attacchi di Jujitsu, ora utilizzava tecniche di Karate. Mi colpì con ripetuti e rapidi fendenti, abbastanza potenti da far svenire per l’agonia anche un uomo, se fossero arrivati a segno. Mentre controllavo con calma i suoi colpi, cominciai a riflettere sul mistero del suo cambiamento di linguaggio.

“Pensi davvero di poter continuare a schivare per sempre!?”

Nanase doveva essere convinta che se avesse continuato ad attaccare più volte, per esempio dieci o venti volte, alla fine avrebbe colpito il bersaglio. Era proprio per questa convinzione che mise da parte le esitazioni e si lanciò in una serie di colpi consecutivi. Se qualcuno assistesse al nostro combattimento in questo momento, scommetto che penserebbe la stessa cosa. Penserebbe che non c’è modo che io possa evitare tutto ciò che lei mi lanciava contro e alla fine arriverebbe alla conclusione che ad un certo punto dovrei contrattaccare per cercare di difendermi.

“Ha, Haaa!!!”

Nanase era sempre più a corto di fiato, mentre continuava il suo incessante assalto. Naturalmente, non c’era modo di mantenere una tale raffica di attacchi senza fine. Finché non l’avessi colpita, però, avrebbe potuto recuperare le energie in qualsiasi momento.

“Whew… Haaa…!”

Proprio come avevo pensato, Nanase aveva messo un po’ di distanza tra noi, ora che aveva il fiato corto e stava cercando di riconcentrarsi.

“Assolutamente…『Io』ti sconfiggerò assolutamente… Assolutamente… sconfiggerò… te…”

Stava dicendo queste poche parole selezionate come farebbe un monaco buddista con un mantra, mentre mi guardava come se fossi un assassino.

“『Io』sono tornato… 『Io』sono tornato per farti cadere…”

“Sei tornato? Di cosa stai parlando?”

Da un po’ di tempo non riuscivo a capire cosa stesse dicendo Nanase.

“È logico che tu non capisca. Dopotutto, tu e『io』non ci siamo mai incontrati di persona prima.”

Se davvero non ci fossimo mai incontrati, questo suo odio travolgente aveva ancora meno senso per me. Immagino che qualcuno della White Room possa provare rancore nei miei confronti, anche se non ci siamo mai incontrati prima. Ma Nanase proveniva davvero dalla White Room? Parlava con un tono di voce leggermente diverso dal solito. Era quasi come se, pur sembrando ancora una ragazza all’esterno, si fosse trasformata in una persona più mascolina all’interno.

“Se non hai intenzione di reagire, allora questa è una tua decisione.『Io』dovrò combattere ancora e ancora finché non sarai a terra.”

Si era presa meno di venti secondi per riprendere fiato e riposare, ma a quanto pare erano stati sufficienti per farle riacquistare l’acutezza di prima.

“Hyaaah!!!”

I suoi sentimenti di odio dovevano spronarla, perché si avventò su di me con un’altra spinta, la più veloce che avessi mai visto oggi. Il suo braccio sottile e pallido si diresse verso di me e il suo pugno sfiorò appena la mia frangia. Aveva ancora l’aspetto di Nanase, ma la sua personalità era stata sostituita da quella di qualcun altro? Mentre pensavo a questo, mi venne in mente una cosa.

La personalità multipla o, per usare un termine scientifico, il disturbo dissociativo dell’identità, si riferisce a una condizione in cui due o più personalità distinte abitano un singolo individuo. Se Nanase aveva davvero un disturbo dissociativo dell’identità, allora tutto diventava molto più semplice da spiegare. Il disturbo non si limitava a un semplice cambiamento di personalità. Si diceva che in alcuni rari casi, anche se uno degli alter aveva una malattia cronica, questa poteva temporaneamente scomparire quando emergeva un altro alter.

Secondo questa stessa logica, era più che possibile che questa personalità separata『Boku』 che risiedeva dentro Nanase possedesse capacità fisiche ancora più grandi dell’originale. E se questo alter ego era un uomo, allora poteva essere in grado di dimostrare un livello di forza pari a quello di un uomo.

“Non sembri più Nanase.”

Quando lo sentì, Nanase si fermò di botto, visibilmente irritata.

“Non hai ancora capito, vero?”

Mi guardò con il braccio teso davanti a sé; I suoi pugni tremavano di rabbia tanto quanto il suono della sua voce.

“『Io』non sono Nanase. Quello che sta qui davanti a te in questo momento è… Matsuo Eiichirō.”

“Matsuo Eiichirō?”

Sicuramente avevo già sentito il cognome Matsuo, come minimo; non era certo un ricordo lontano o altro. Avevo sentito quel nome dalla bocca di quell’uomo, quando si era presentato alla Advanced Nurturing High School. Alla luce di tutto ciò, potevo finalmente dedurre cosa stesse succedendo. Dato che non mostravo di aver capito quello che Nanase mi stava dicendo, lei parlò ancora una volta.

“Il figlio dell’uomo che è stato ucciso da tuo padre.” Vedendo che non sembravo ancora capire dove voleva arrivare, parlò ancora una volta, avendo perso completamente la pazienza. “Questo corpo è stato preso in prestito.『Io』sono proprio qui, in questo momento, solo per il gusto di portarti giù.”

“Preso in prestito? Che scherzo divertente.”

Semplicemente non era possibile per qualcuno assumere la personalità di un altro essere umano reale.

“Se pensi che『io』stia scherzando, allora ti prego di mettermi alla prova.”

Si staccò ancora una volta da terra, con le braccia che tremavano violentemente. Il metodo di attacco ortodosso che aveva usato fino a quel momento cominciò a trasformarsi gradualmente in qualcosa di rozzo, sciatto e sfrenato.

“『Io』sono qui…『Io』sono venuto fin qui solo per vederti cadere!”

Prima Nanase si era mossa con grazia. Ma ora i suoi movimenti erano cambiati, diventando selvaggi. Cercava di sopraffarmi con i suoi movimenti rapidi, ma a causa di questo cambiamento, alcuni di essi erano diventati inutili. Indipendentemente dal fatto che usasse uno stile di combattimento ortodosso o meno, se mi colpiva, alla fine era lo stesso. In fondo, il combattimento era questo.

“『Io』mi assicurerò che tu venga punito!”

Anche se era diventata più letale, non mi sarei lasciato colpire così facilmente. Anche Nanase doveva averlo capito bene, dopo aver visto tutto quello che era successo fino a quel momento. Anche se faceva del suo meglio per apparire calma e raccolta, era Nanase, non io, ad avere le spalle al muro. Non importa quante brevi pause facesse per recuperare le energie, le sue spalle erano tremolanti; era chiaro che era vicina al limite.

Tuttavia, sarebbe stato inutile aspettare che si stancasse. Nanase non si sarebbe mai tirata indietro da sola. Avrebbe continuato a sfidarmi a combattere contro di lei all’infinito. Non avevo altra scelta che spezzare il suo spirito.

“È la prima volta che『Io』incontro un avversario capace di schivare così tanti attacchi come questi… Ma non c’è modo che tu possa continuare così per sempre. Se sono 『Io』… se sono 『Io』 l’avversario… allora 『Io』posso sicuramente sconfiggerti! 『Io』ne sono certo!”

Anche se Nanase stava lentamente ma inesorabilmente subendo danni emotivi nel corso della nostra lotta, continuava a sfoderare le sue zanne contro di me.

“Credo di capire quello che stavi cercando di dire.”

Anche se non conoscevo esattamente i dettagli della situazione, c’erano alcune cose che avevo intuito. Dopo averci riflettuto brevemente, avevo finito di riordinare i miei pensieri sulla questione.

“Nanase, non hai personalità multiple, né sei stata posseduta da qualcuno.”

“Come ho detto, se pensi che『Io』stia scherzando, allora prego, mettimi pure alla prova. Ma non c’è modo di aggirare il fatto che sono『Io』quello qui davanti a te.”

Alzò la voce in segno di diniego mentre batteva i piedi nel terreno. Ma proprio quella era una prova sufficiente che dimostrava che non esisteva.

“Purtroppo non posso crederti. Se, ipoteticamente, questa tua personalità alternativa non fosse una persona che esiste nella vita reale, allora certo, avrei potuto accettarlo. Tuttavia, mi stai dicendo che ‘Matsuo Eiichirō’, una persona che esiste, si è trasferita nel tuo corpo. Mi dispiace, ma questo è davvero troppo irrealistico.”

“Se… Se è così, come spieghi la 『Mia』presenza qui?”

Come? Non c’era bisogno di pensare tanto per trovare una risposta a questa domanda. Non era così complicato.

“Ti sei solo presa la libertà di inventare un’altra personalità dentro di te. La ragione per cui hai deliberatamente scelto di cambiare da ‘Watashi’ a『Boku』era per ricordartelo.”

Nanase era fondamentalmente una persona non violenta. Proprio per questo non voleva usare la violenza per costringere i suoi avversari a sottomettersi. Ma poiché doveva combattere, non aveva altra scelta che evocare una personalità in grado di combattere. Per dirla più brevemente, non aveva altra scelta che recitare la parte.

“Più di ogni altra cosa, questa forza, questo potere è la prova che『Io』sono reale!”

Mi tirò un altro pugno, decisamente più veloce e più forte di prima.

“Non mi stai mostrando niente di più di quello di cui sei sempre stata capace fin dall’inizio, Nanase.”

Il volto di Nanase impallidì, apparentemente scossa dal fatto che ero riuscito a colpire il nocciolo della questione.

“Ti sbagli!『Io』…『Io』sono Matsuo!”

“Se sei davvero questo ‘Matsuo’, allora non c’è bisogno che tu sia così sconvolta da questo.”

Come Matsuo, lei potrebbe semplicemente storcere il naso e ridere dei miei ragionamenti palesemente sbagliati.

“Mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano nel fatto che tu cambiassi convenientemente il tuo modo di parlare. Era semplicemente una forma di autoinganno.”

Stava solo usando il pronome『Boku』come una specie di innesco per trasformarsi in una persona più aggressiva.

“Ti sbagli!!!”

“Vuoi credere che la personalità di Matsuo risieda in te… In realtà, scommetto che non ci credi nemmeno tu.”

Cercava disperatamente di continuare a mentire a se stessa, ma non riusciva a convincersene.

“AAAAAAAAHHHHHHH!!!”

Nanase non doveva aver resistito un minuto di più ad ascoltare quello che avevo da dire, perché si fiondò su di me. L’acutezza che c’era stata solo pochi istanti prima era sparita. Probabilmente avrei potuto schivarla anche con gli occhi chiusi.

“È ora di arrendersi Nanase. Non puoi battermi.”

“Sì,『Io』posso!『Io』devo farlo!”

Allungò la mano e mi afferrò il colletto. Poi, decidendo che quella era l’occasione d’oro che stava aspettando, allargò il braccio. Ero perfettamente a portata di mano. Si poteva dire che in circostanze normali non c’era modo di evitare di essere colpiti dalla posizione in cui mi trovavo. Nanase scagliò il braccio destro contro di me, con l’intenzione di colpirmi in faccia con il suo pugno. Ma nonostante lei si tenesse ancora stretta al mio colletto, riuscii a evitare il colpo.

“Tsk!”

Un altro pugno mi arrivò subito dopo. Ma lo schivai proprio come il precedente.

“Perché!? Perché『Io』non posso colpirti!?!? Perché sta succedendo questo!?”

Un terzo, un quarto e poi un quinto pugno mi arrivarono addosso, ma io schivai ogni attacco. Poi, stufa del fatto che i suoi attacchi non andavano a segno, cercò di allungare la mano e di afferrarmi per i capelli. Probabilmente aveva stabilito che se fosse riuscita a tenermi ferma la testa, sarebbe riuscita a sferrare un pugno. Quando ci provò, però, le afferrai il polso destro.

“L-lasciami!”

“Anche se ti lasciassi andare, non cambierebbe nulla.”

“Lascia『mi』 andare!!!”

Con forza liberò il braccio dalla mia presa, solo per ripetere di nuovo questo ciclo senza senso. Tirò un altro pugno. Aveva tirato così tanti pugni oggi che onestamente avevo dimenticato quanti fossero. Mi mancò di nuovo, il suo pugno attraversò l’aria vuota.

“Haa! Haa! Haaaa…!”

Aveva raggiunto il suo limite, sia fisico che emotivo. 

“Perché… Perché… 『Io』sono così vicino eppure… Solo un po’ di più, eppure!”

Nanase non aveva più la volontà di continuare ad affondare contro di me. Riuscì a malapena a venire avanti, con le ginocchia che tremavano, ma il suo corpo si rifiutava di lottare.

“Sono sicuro che pensavi che continuando a venirmi addosso, alla fine saresti riuscita a colpirmi. Ma è stato un errore da parte tua. Al tuo attuale livello di abilità, anche se continuassi ad attaccarmi fino alla morte, non riusciresti mai a colpirmi.”

Naturalmente stavo solo bluffando. Non era possibile che continuassi a schivare i suoi attacchi per sempre. Tuttavia, dato che Nanase si era appena trovata di fronte alla realtà che non era riuscita a colpirmi nemmeno una volta, era probabile che quello che dissi l’avesse colpita.

“Se vuoi davvero farmi espellere, la cosa migliore è iniziare a fare la vittima adesso. Se fai sembrare i tuoi vestiti disordinati, questo da solo sarebbe probabilmente sufficiente a spingermi in un angolo.”

Anche se dirle questo significava essenzialmente aiutare un nemico, non potevo immaginare che sarebbe andata davvero fino in fondo. Perché non pensavo, nel profondo, che volesse davvero farmi espellere.

“『Io』…『Io』!!!”

Nanase, lanciando un urlo, cadde in ginocchio sul posto. Per quanto ci si possa sforzare, se lo spirito viene spezzato, si perde la voglia di combattere.

Parte 3

Mentre ascoltavo il vento risuonare nel bosco, mi concentravo sulla ricerca di due persone. Quanto avrei dovuto faticare per raggiungere l’area D3 questa mattina…? Dovrebbe essere solo un po’ più avanti… O almeno, questo era quello che mi dicevo mentre avanzavo, passo dopo passo. Le gambe mi tremavano. Se avessero scoperto che li stavo seguendo, tutti i miei sforzi sarebbero stati inutili.

Di solito, quando si pedina qualcuno, come minimo bisogna tenerlo nel proprio raggio d’azione, in modo da non perderne le tracce. Naturalmente, questo significava che anche il soggetto sarebbe stato in grado di vedervi. Era il rischio che si correva quando si cercava di fare questo. Ma non importava chi stessi seguendo, non avrebbe mai e poi mai scoperto che lo stavo pedinando. Non ero nemmeno in grado di vedere a occhio nudo il mio obiettivo principale, Ayanokōji, in questo momento. La chiave di questa operazione era il walkie-talkie che avevo nella tasca della maglia. Grazie a una certa persona all’altro capo, questo walkie-talkie mi teneva costantemente aggiornata sulla posizione di Ayanokōji.

Dal sesto giorno dell’esame, tutti gli studenti potevano cercare gli altri tramite il GPS spendendo dei punti. Questo mi permise di avere un’idea approssimativa della posizione del mio obiettivo. A qualunque costo, c’era qualcosa su cui dovevo assolutamente mettere le mani: una prova definitiva. Se fosse successo qualcosa di imprevisto, sarei stata persino disposta a spendere i miei punti per dare la caccia al mio obiettivo usando il mio tablet. 

In un modo o nell’altro, dovevo mettere le mani su informazioni che potessero far espellere Ayanokōji. Non avevo più altre opzioni. Abbattere Horikita non avrebbe mai dovuto essere la mia priorità. Mi vergognavo profondamente di averlo negato in qualche modo, anche se avevo intuito cosa stava succedendo. Col senno di poi, avrei dovuto sospettare qualcosa già quando Ryūen aveva smesso di cercare la persona nota come “X”, l’inafferrabile mente dell’allora 1-D.

Ayanokōji era coinvolto in ciò che era successo in quella catena di eventi. Anche adesso, però, dopo aver capito tutto, c’era ancora una parte di me che stentava a credere a tutto questo. Dopotutto, non era mai sembrato niente di più di quel tipo di ragazzo innocuo, insignificante e noioso che si può vedere ovunque.

Sentii un segnale acustico sul walkie-talkie. Indossavo un auricolare con microfono per poter ascoltare senza dovermi fermare e tirarlo fuori dalla tasca.

[Per favore, fermati un momento, Kushida-senpai. Sembra che i due abbiano smesso di muoversi.]

“Haa, haa… davvero? Finalmente si prendono una pausa, eh…”

Seguendo le istruzioni ricevute, mi fermai, sollevata. Ora potevo riposare un po’.

[So che devi essere stanca, ma per favore tieni duro ancora per un po’. Il momento decisivo arriverà presto. E quando arriverà, non ci sarà più niente che ti intralcerà.]

Poiché non avevo premuto il pulsante di trasmissione, il mio interlocutore non avrebbe dovuto sentire la mia voce, ma parlava come se sapesse esattamente cosa mi stava succedendo.

“Ho capito, ho capito…”

A questo punto, mi sentivo semplicemente irritata. Mi sembrava di essere un cavallo e che qualcuno mi stesse facendo penzolare una carota davanti al muso. Stavo correndo un rischio enorme; avevo agito da sola per tutto il giorno per fare questo compito pericoloso.

E dovevo anche gettare le basi per un mucchio di altre cose, quindi avevo molto da fare dopo questo…

Dopo una breve pausa di cinque minuti per riposare, ricevetti nuovi ordini tramite il walkie-talkie.

[Non c’è stato alcun movimento. Sembra che si siano fermati completamente. Fai del tuo meglio per nascondere la tua presenza e dirigiti lentamente verso nord-ovest. Inoltre, non dimenticare di registrare con il tuo tablet.]

Il modo in cui il mio collega spiegava ogni minimo dettaglio con un tono così educato era irritante, ma in questo momento volevo solo che tutto questo finisse il prima possibile. Sopprimendo l’impulso di correre, presi il tablet dallo zaino e, con quella in mano, iniziai a camminare nella direzione che mi era stata indicata. Poco dopo vidi due persone.

Nanase, in piedi, si guardò alle spalle e disse qualcosa ad Ayanokōji. Nessuno dei due sembrava indossare lo zaino, quindi mi chiesi se stessero ancora facendo una pausa. Aprii l’applicazione della fotocamera sul mio tablet e passai alla modalità di registrazione. Poi sgattaiolai verso di loro, rimanendo accuratamente nascosta dietro gli alberi, in modo da potermi avvicinare il più possibile senza essere scoperta. Ma per quanto mi concentrassi e cercassi di ascoltare, il vento era così fastidiosamente forte che non riuscivo a capire cosa stessero dicendo.

Un’ondata di impazienza mi scorreva nelle vene. Il mio sangue ribolliva dal desiderio di vederli già iniziare a picchiarsi. Sbrigatevi! Sbrigatevi a picchiarvi! Se avessi potuto sentire quello che dicevano, forse avrei potuto capire meglio cosa stava succedendo, ma avvicinarmi era rischioso. Ora che la testa di Nanase era girata, se mi spostavo dalla mia posizione attuale, c’era la possibilità di entrare nel suo campo visivo.

Non potevo lasciarmi prendere dall’impazienza. Dovevo tenere sotto controllo le mie emozioni. Era un po’ pericoloso, ma dovevo solo calmarmi e fare il giro. Trattenni il respiro mentre iniziavo a muovermi silenziosamente. Poi, dopo aver messo un po’ di distanza tra me e loro, dovevo girare intorno e…

“Cos-?!”

Anche se non ci sarebbe dovuto essere nessun altro nei paraggi, una mano sbucò all’improvviso dal nulla e mi afferrò da dietro per la spalla destra. Emisi un piccolo guaito, ma lo sconosciuto assalitore mi coprì rapidamente la bocca con l’altra mano. Di fronte a questa inaspettata svolta degli eventi, iniziai a farmi prendere dal panico. Proprio in quel momento, un paio di labbra lucide si avvicinarono al mio orecchio.

“Shh~ Capisco che tu sia sorpresa, ma devi stare tranquilla, Kushida-senpai. Ti troveresti in un mare di guai se Ayanokōji-senpai e Nanase-chan ti trovassero, vero?”

Era quasi come se potesse vedere attraverso di me. La persona che mi parlava all’orecchio non era altro che Amasawa Ichika, della 1-A, una persona con cui non avevo mai avuto una vera e propria conversazione. Era praticamente la prima volta che ci incontravamo. Ma Amasawa conosceva chiaramente il mio nome. Mi trascinò quasi con forza lontano da Ayanokōji e Nanase prima di lasciarmi andare.

“Ehm… Perché sei qui, Amasawa-san?”

In qualche modo riuscii a ricompormi e iniziai una conversazione per convincerla ad andarsene. Se la lite fosse iniziata mentre parlavo con lei, sarei tornata al punto di partenza. Tutto sarebbe stato inutile. Sentivo che mi stavo spazientendo, ma ero determinata a non perdere la calma.

“Passavo di lì per caso quando ti ho vista fare la furtiva, Senpai.”

“Non stavo facendo ‘la furtiva’. Stavo solo… Sì, stavo facendo una piccola passeggiata da sola, tutto qui.”

Sapevo che era una scusa inutile. Stavo agendo da sola, lontana dal mio gruppo. Chiunque avesse gli occhi avrebbe potuto vedere chiaramente che stava succedendo qualcosa di strano. Amasawa aveva detto espressamente che sarebbe stato un male se mi avessero visto anche Ayanokōji e Nanase, quindi sembrava che sapesse cosa stavo facendo. Avevo sentito dire che alcune delle matricole sapevano già di me, dopotutto.

“Hmmm… È così?”

Amasawa si avvicinò a me con uno sguardo un po’ sospettoso negli occhi. A pensarci bene, come faceva questa tizia ad arrivare fin qui senza neanche un tablet o uno zai─

SMACK!!!

Un suono secco e fuori luogo riecheggiava nel bosco, anche se era soffocato dal rumore del vento intenso. Persa nei miei pensieri, sentii un dolore acuto sul lato destro del viso. Mi portai immediatamente la mano sulla guancia.

“C-cosa!?”

“Sei venuta a ficcare il naso in montagna tutta sola, quindi, cosa stai cercando di ottenere, Senpai?”

“C-cosa vuoi dire? Di cosa stai parlando, Amasawa-san!?”

“Non vedo l’ora di vedere quanto a lungo riuscirai a tenere la maschera~”

Feci finta di essere inorridita per essere stata colpita all’improvviso da lei, ma lei si avvicinò ancora una volta.

“F-fermati!”

“Non c’è modo che io mi fermi ora, sciocca~”

Dicendo questo, alzò un palmo aperto in aria.

Mi misi subito in posizione difensiva, ma Amasawa la superò con la forza.

SMACK!!!

Questa volta mi colpì l’altra guancia, con forza. Anche se avevo cercato di proteggermi, non riuscivo a stare al passo con la sua velocità.

“M-ma ti rendi conto di quello che stai facendo? Non puoi fare questo!”

“Ti sto solo dando dei leggeri schiaffi. Voglio dire, non fanno affatto male, neanche un po’.”

“Ma perché!? Niente di tutto questo ha senso!”

“Quindi non capisci, eh~? Bene, allora. Mi chiedo se comincerai a collegare i punti se invece comincio a colpirti con il mio pugno~?

“Eh?”

Un pugno? Mentre la mia mente elaborava ciò che le avevo appena sentito dire, sentii la mia vista distorcersi e confondersi. Il suono del pugno sulla guancia arrivò dopo. Prima di rendermene conto, stavo guardando il cielo nuvoloso e coperto.

Mi… mi ha appena dato un pugno…?

Poi, iniziai a sentire una sensazione di calore sul lato del viso, come se il sangue si stesse gradualmente accumulando sotto la mia pelle. La mia guancia cominciò a essere calda e sentii un dolore lancinante.

“…Cos, ah… Ah!!”

“Oh oh, immagino che questo abbia fatto un po’ male, eh? Voglio dire, non capita tutti i giorni che qualcuno ti colpisca in questo modo, no?”

Non riuscivo a capire. Era comparsa all’improvviso, dal nulla. Perché mi stava prendendo in giro? E stava diventando anche violenta, il che mi faceva capire ancora meno.

“Allora, che ne dici se ora mi occupo dell’altra guancia?”

Con questo, Amasawa iniziò ad avvicinarsi di nuovo a me.

In questo momento sapevo solo che non si trattava di un semplice scherzo. Volevo evitare di essere picchiata senza un motivo più di quanto non lo fossi già stata, a qualunque costo. Mi sforzai di allontanare con tutta la forza possibile il braccio teso di Amasawa, spingendola via con tutto il mio sforzo.

“Ehi, ehm, m-mi dispiace di averti spinta, ma mi hai colpita così all’improvviso…”

“Stai ancora cercando di fare l’innocente? Kushida-senpai, so tutto di te, sai? Sei una ragazza con una personalità davvero sgradevole, che sa esattamente quanto è carina. Adori i segreti degli altri e, quando ti trovi in una situazione difficile, sei disposta a trascinare con te tutti quelli che ti circondano quando ti autodistruggi. Sei un vero lupo travestito da pecora, non è vero?”

“Non capisco bene di cosa stai parlando Amasawa-san… M-ma la violenza non è… permessa, giusto?”

“Allora perché non vai a piangere dalla scuola per questo? Potresti anche riuscire a farmi espellere. Ma potrei lasciarti un piccolo regalo d’addio, sai? Farò scoprire tutta l’oscurità dei tuoi giorni alle scuole medie, tutto quello che hai cercato di nascondere con tanta fatica, e ti toglierò il tuo status.”

“Come…?”

L’improvvisa apparizione di Amasawa senza alcuna provvista non era una semplice coincidenza. C’era qualcosa che non andava.

“Come faccio a conoscere il tuo segreto? Dalla tua espressione, scommetto che stai pensando che l’abbia saputo da Ayanokōji-senpai, vero?”

Mi guardò con occhi che sembravano vedere attraverso tutto.

“Ma sarebbe incorretto~. Niente in questo mondo mi sfugge. Sono un’esistenza speciale, dopotutto.”

“Niente…?”

“Che ne dici se ti faccio un esempio? Ah, che mi dici di quella volta che hai cercato di ingraziarti il presidente del consiglio studentesco Nagumo, ma sei stata respinta alla porta? Beh, onestamente, anche se le cose erano andate bene per te allora, credo che tu non possa più aspettarti che ti copra le spalle e che continui a proteggerti ora che Horikita-senpai è entrata nel consiglio studentesco.”

“Come… come fai a sapere di…”

“Sì, sì, come faccio?”

Amasawa fece un ampio sorriso, come se stesse giocando con un giocattolo. La mia pazienza aveva raggiunto il limite.

“Chi… chi cazzo te l’ha detto!?!?”

“Ooo, finalmente hai mostrato la tua vera natura! Ma ti avevo detto di stare zitta, ricordi? Certo, sembra che in questo momento non ci sia nessuno in giro, ma anche se quest’isola è così grande, non si sa mai quando può arrivare qualcuno” , mi rimproverò dolcemente Amasawa, punzecchiandomi leggermente la punta del naso.

Quel suo atteggiamento compiaciuto e accondiscendente era l’insulto più grande di tutti. Non riuscivo più a tenere a freno le mie emozioni. Sentii le parole sgorgare dal profondo del mio cuore.

“Smettila, puttana di merda!”

Se solo si sapesse com’è Kushida Kikyō all’esterno, si rimarrebbe scioccati dalle sue parole. Amasawa, però, non era sorpresa, anzi, sorrideva felice.

Ahahahaha! Sì, sì, questo ti si addice decisamente di più, Kushida-senpai~!”

Lo sapevo. Questa ragazza sapeva di me, dopotutto. In effetti, in qualche modo, sembrava sapere molto, molto di più di gente come Ayanokōji e Horikita…

“Ma che diavolo?! Che diavolo sei?!” 

“Bella domanda. Credo di essere… Sì, ho capito. Sono venuta qui solo per salvare Ayanokōji-senpai, tutto qui.”

Salvare? Eh?”

“Non cercare di nasconderlo, Kushida-senpai. So tutto quello che stai tramando. Avevi intenzione di trovare del marcio in Ayanokōji-senpai usando il tablet che hai lasciato lì per farlo espellere, vero?”

“Non ho idea di cosa tu stia parlando. Trovare del marcio su di lui con il mio tablet? Eh?”

Era inutile. Una parte di me sapeva che era inutile cercare di resistere, ma non avevo altra scelta che oppormi e continuare a negare la verità.

“È più di un anno che sei in classe con lui e ancora non capisci nulla, vero Kushida-senpai? Neanche un po’. Non è possibile che tu possa mettere all’angolo Ayanokōji-senpai con un livello di pensiero così superficiale.”

Amasawa lanciò uno sguardo in direzione di dove avrebbero dovuto trovarsi Ayanokōji e Nanase.

“Aaah, volevo davvero sedermi e guardare da un posto in prima fila. Sono sicura che sconfiggerà Nanase-chan senza nemmeno farle del male. Volevo davvero vederlo~”

Dopo aver borbottato qualche parola tra sé e sé, si voltò di nuovo verso di me.

“Non so chi ti abbia spinto a farlo, ma sei stata sfruttata, Kushida-senpai. Non importa in quale brutta situazione si trovi, sono sicura che Ayanokōji-senpai si è accorto che lo stavi pedinando. Voglio dire, è impossibile che non se ne sia accorto, Kushida-senpai, visto che sei una totale sprovveduta.”

“M-ma ho messo un sacco di distanza tra noi…!”

“Oh? ‘Un sacco’, hai detto? Hmm? Hai appena ammesso di averlo pedinato?”

“Beh, è… voglio dire, ho solo pensato che ci fosse qualcosa di sospetto in quei due, quindi…”

“Così li hai seguiti per curiosità? Ti sei diretta da sola su questo aspro sentiero di montagna?”

Sapevo che avrei dovuto smetterla con le scuse, ma era mia abitudine cercare sempre una via di fuga, indipendentemente dalla situazione. Non avevo altra scelta che riconoscere la persona che avevo davanti come un nemico formidabile e trattarla come tale.

“Non sono affari tuoi.”

“Sì, sì, credo che avrei dovuto supporre che tu avessi un po’ di spirito combattivo. Ma, vedi, il fatto è che è assolutamente affar mio, alla grande. Sai, Ayanokōji-senpai è una persona speciale per me.”

“Eh? Cosa dovrebbe significare…? Che ti piace o qualcosa del genere?”

“Preferirei davvero che non ne parlassi come se fosse qualcosa di così volgare. Non è che semplicemente mi piace. Suppongo che sia più che altro che lo amo…? Beh, no, non è solo questo, è molto, molto di più… Sì, è un sentimento che va ben oltre l’amore.”

“Eh?”

“Beh, ecco fatto. Comunque, ora che ti ho insegnato un paio di cose, scenderai dalla montagna e tornerai al tuo gruppo, subito. Il tempo diventerà presto molto brutto. Se vuoi tornare in tempo, direi che o lo fai ora o mai più.”

“…Non prendermi per il culo!”

Presi in mano un pugno di terra bagnata e lo lanciai ad Amasawa come mezzo di rifiuto.

“Troverò del marcio su Ayanokōji e lo farò espellere, a qualunque costo…!”

“Sai che anche se riuscissi a far espellere Ayanokōji-senpai, non risolverebbe nulla, vero? Te ne rendi conto?”

Ero arrivata fin qui, aggrappandomi disperatamente ai miei progetti. Non potevo tirarmi indietro e cedere la testa per colpa di una ragazzina del primo anno.

“Te lo dirò ancora una volta. Ayanokōji-senpai è una persona speciale per me. Non permetterò mai che venga espulso per colpa di un’estranea come te.”

Si avvicinò a me e poi mi afferrò senza pietà per la frangia, tirandomi su la testa.

“Ah!!! Lasciami andare!”

“No, temo che non lo farò.”

Gli occhi di Amasawa sembravano colorati a prima vista, ma allo stesso tempo sembravano vuoti e spenti. Erano gli occhi di una persona che aveva perso il contatto con la realtà. Il mio corpo cominciò a tremare. I miei istinti urlavano. Scappa! Scappa!

“Mostro! Non sei normale…!”

“Wow, è davvero strano, non credi? Non posso credere che tu stia tremando di paura per una ragazza più giovane di te. Ma sai, credo proprio che sarebbe meglio per te conservare questo sentimento, Kushida-senpai.”

In un modo strano e bizzarro, Amasawa mi stava dando un consiglio, ma non faceva nemmeno finta di interessarsi a quello che pensavo. Continuò il suo monologo.

“Pensi di essere più carina delle altre. Meglio delle altre persone. Più degli altri… In pratica, sei completamente innamorata di te stessa, non è vero, Kushida-senpai? Desideri disperatamente avere la meglio su tutti gli altri, che vengono da te con i loro segreti. E poiché detesti assolutamente che gli altri si mettano al di sopra di te, non sopporti che gli altri conoscano i tuoi segreti. Sai, non è che mi faccia schifo quanto sei incasinata.”

Soppressi l’impulso di ribattere e analizzai la situazione. Era chiaro che sapeva molte cose su di me. Per il momento, dovevo mettere da parte le domande sul come e sul perché. Mentre parlavo con me stessa, facendo in modo che il mio petto martellante si calmasse, mi alzai di nuovo in piedi.

“Prima, cosa… cosa stavi cercando di dire?”

Dopo aver riordinato i miei pensieri e sentimenti, avevo recuperato la mia compostezza. Più mi facevo prendere dal panico e gridavo, più mi facevo prendere dal ritmo di Amasawa.

“Devo dire che sono stupita che tu sia arrivata fin qui da sola. Anche se hai un tablet e qualcuno che ti sostiene, non cambia il fatto che sei arrivata fin qui con le tue sole gambe. Devi aver avuto molti grattacapi da affrontare, mentendo anche ai tuoi compagni di squadra. Insomma, staccarsi dal gruppo e mettersi in proprio significa assumersi un bel po’ di rischi, no? Più il tuo punteggio scende, più rischi di essere espulsa e…”

Amasawa mi spinse di nuovo, facendomi cadere nuovamente a terra.

“Tuttavia, la bella e piccola Kushida-senpai non trascurerebbe mai qualcosa di così semplice, vero? Anche se le tue azioni mettevano a rischio la posizione del tuo gruppo e sprofondassi in fondo alla classifica, suppongo che tu abbia almeno messo da parte i punti privati necessari a garantire la tua sopravvivenza, vero?”

Inutile dire che aveva assolutamente ragione. Mi stavo comportando in modo così avventato perché mi ero assicurata i due milioni di punti di cui avevo bisogno per non correre rischi. Di questi punti, 1,3 milioni li avevo messi io stessa e lui aveva fornito il resto che mi mancava.

“Non perderò mai… A prescindere da tutto, non mi arrenderò mai…”

“Bene, allora, come pensi di farlo? Mi sembra che in questo momento sei come creta nelle mie mani, Senpai.”

Quello che diceva Amasawa era vero, ma…

“…E allora? Certo, sei stata capace di prendermi in giro, ma quando esattamente ho perso?”

L’ardente determinazione nei miei occhi non si sarebbe spenta solo per questo. Lungi dal sentirmi scossa e sopraffatta dalle mie emozioni, stavo iniziando a recuperare la mia compostezza. Non c’era bisogno di farsi prendere dal panico. Dovevo solo far sparire anche Amasawa. Dovevo solo sbarazzarmi di tutti gli ostacoli che mi si paravano davanti. Beh, in realtà non era tutto.

“Oh oh… Sei una spina nel fianco ancora più grande di quanto immaginassi, Kushida-senpai. Tuttavia, c’è ancora una cosa di te che mi impressiona. Hai una forza impressionante, in senso mentale. Invece di avere paura di me, sei piena di odio. Beh, non è diretto solo a me, credo, ma a tutti quelli che conoscono il tuo segreto.”

Mi alzai di nuovo in piedi, senza preoccuparmi di pulirmi dal fango. Se necessario, potrei picchiare a sangue Amasawa qui e ora, e…

“Non preoccuparti. Non avresti alcuna possibilità contro di me anche se ci provassi, Kushida-senpai. Ci vediamo.”

Parlò come se sapesse esattamente cosa stavo progettando e procedette a voltarmi le spalle, dandomi un’opportunità perfetta per gettarmi su di lei. Non c’era nulla che mi passasse per la testa, se non il pensiero allettante di spingerla e immobilizzarla contro il terreno. Tuttavia, lei aveva apparentemente previsto che avrei fatto questo, dato che evitò senza sforzo il mio colpo appena in tempo. Nemmeno un secondo dopo, le mie gambe vennero spazzate via da sotto di me mentre mi ritrovavo di nuovo a terra. Era successo così tante volte che avevo perso il conto.

“G-gah…! Merda!”

“Ho l’impressione che non siamo molto compatibili, eh, Kushida-senpai? Senti, tu puoi usare i segreti degli altri come armi, ma io non ho nessun segreto che tu possa usare, capisci? Anche se cerchi di minacciarmi con la violenza o altro, io sono più forte anche dei ragazzi, ok? Non ho nemmeno amici speciali, quindi non puoi prendere un ostaggio da usare contro di me. Beh, se dovessi dire qualcosa, direi che Ayanokōji-senpai potrebbe essere il mio punto debole, ma… Beh, batterlo sarebbe altrettanto difficile per te che battere me. Giusto?”

Amasawa continuava a blaterare con la stessa condiscendenza, il tipo di cose che si sentivano dire da un insegnante idiota.

“Ok, allora che ne dici di darci un taglio e tornare indietro? Devo incontrarmi con Ayanokōji-senpai.”

“…Cosa vuoi fare? Dirgli che lo sto pedinando?”

“No. Ti ho già detto che non avrebbe senso che io lo facessi. Ma forse le cose andranno proprio come vuoi tu, Kushida-senpai. Non si sa mai, Ayanokōji-senpai potrebbe finire per essere espulso. Non sei contenta?”

“…Quando Ayanokōji sarà fuori di qui, ti schiaccerò. Ti schiaccerò sicuramente.”

“Questo incontro era già finito prima ancora di iniziare, Kushida-senpaaai. Ehi, capisco che far espellere le persone che conoscono il tuo segreto sia il tuo unico modo di proteggerti, ma questo funziona solo con i gentiluomini come Ayanokōji che non vanno in giro a spifferare tutto a tutti. Se si trattasse di qualcuno come me, beh, mi sentirei libera di diffondere la notizia prima di essere cacciata da scuola, no?”

“Hah… Non farmi ridere. Certo, è vero che una mocciosa terribile come te probabilmente metterebbe bocca sul mio segreto. Ma non è che qualcuno crederebbe a quello che dici. La gente lo farebbe passare per uno scherzo meschino di una studentessa che sta per essere espulsa.”

“Hm, beh, sì, certo, credo. Voglio dire, ci sarebbero solo poche persone che crederebbero a tutto quello che dico. Ma solo poche sarebbero comunque sufficienti a incrinare l’immagine di questa persona perfetta che Kushida Kikyō sembra essere in superficie, non credi?”

Immagino che non avesse più voglia di giocare con me, perché poi Amasawa sparì nel bosco, dirigendosi verso Ayanokōji. Avrei potuto continuare a seguirla, ma se l’avessi fatto… ero sicura che non avrebbe avuto pietà di me. Probabilmente avrebbe diffuso i segreti che tenevo stretti senza battere ciglio. Sarei stata completamente sconfitta.

Ora che Amasawa non c’era più, mi sedetti a terra nel bosco, guardando il cielo. Le gocce di pioggia cominciarono a cadere delicatamente tra la fitta coltre di foglie. Si posarono sulle mie guance e mi scesero lungo il collo.

“Cosa sto facendo…?”

Mi sentivo così vuota che non sentivo nemmeno più la rabbia che mi saliva dentro. Prima Ayanokōji e ora Amasawa. Uno dopo l’altro, continuavano ad apparire sempre più persone che disturbavano la mia vita tranquilla. Beh, no… non erano solo loro due. Non erano l’unica ragione per cui mi trovavo a terra in questo momento. Cominciai a ricordare da dove era iniziato tutto, come ero finita in questo pasticcio.

Parte 4

Il quinto giorno sull’isola disabitata, incontrai uno studente solitario del primo anno. Imbattersi in qualcuno non era poi così insolito. Dopotutto, muovendosi in ogni direzione di questa vasta isola, capitava spesso di imbattersi in persone e di chiacchierare con loro, sia che fossero della stessa classe, sia che fossero studenti del primo anno o altro. Ma questo tipo di incontri erano comunque solo frutto di coincidenze.

Questo incontro specifico era un po’ diverso. Ero stata contattata tramite un walkie-talkie che mi era stato segretamente affidato e avevo intenzionalmente preso accordi per incontrare questo studente del primo anno.

Questo perché, date le circostanze, non avevo altra scelta che incontrarlo di persona. Quando lo studente del primo anno mi vide, mi accolse con un sorriso. Avvicinandomi, risposi con un sorriso anch’io. Poi, dopo essermi assicurata che non ci fosse nessun altro in giro, mi misi al lavoro.

“Ho ricevuto il tuo rapporto al walkie-talkie questa mattina. Mi spiegherai cosa è successo, vero?”

Dopo una breve pausa senza risposta, decisi di aggiungere anche il nome dello studente del primo anno.

“Yagami-kun.”

Il leader de-facto della 1-B: Yagami Takuya.

“Grazie mille per essere venuta fin qui con così poco preavviso.”

“Puoi lasciar perdere le formalità. Ti sto chiedendo di spiegare.”

In risposta alla mia urgenza, Yagami distolse lo sguardo, come se fosse turbato da qualcosa. Poi si voltò di nuovo a guardarmi.

“Ogni tanto le cose prendono una piega inaspettata, Kushida-senpai.”

Il modo in cui ne parlava con disinvoltura, come se non fosse nulla di grave, mi faceva infuriare. Sembrava che non avrei ottenuto nulla in questa conversazione se avessi continuato a nascondermi dietro la mia maschera.

“Cosa intendi per ‘inaspettata’? È colpa tua se quei ragazzi del primo anno hanno scoperto il mio passato, non è vero?”

Quando Yagami mi contattò, mi riferì che, costretto a confessare, parlò di me a Takahashi Osamu della 1-A, a Tsubaki Sakurako e Utomiya Riku della 1-C, e a Hōsen Kazuomi della 1-D. A quanto pare, quei quattro sospettavano fin dall’inizio della nostra relazione e Yagami non era in grado di tirarsene fuori. Non si trattava di un problema per il quale potessi semplicemente dire che questo tipo di cose erano inevitabili e dimenticarlo.

“Per questo, ti prego di accettare le mie scuse.”

“Seriamente? Anche se ti scusi, non è che cambierà qualcosa.”

Adesso altre quattro persone avevano scoperto la verità. Ora che si era arrivati a questo punto, non c’era più nulla che potessi fare da sola.

“Tsubaki-san e gli altri avevano più informazioni di quanto mi aspettassi. È stata una sorpresa anche per me.”

“Una sorpresa? Che stupidaggine.”

“Per favore, calmati, Kushida-senpai. Tsubaki-san e gli altri non sono importanti in questo momento.”

“Cosa?”

“Il loro obiettivo è semplicemente far espellere Ayanokōji-senpai. In sostanza non hanno alcun interesse a sapere che tipo di passato hai, Kushida-senpai.”

Non me ne fregava niente se erano interessati o meno. Semplicemente non potevo sopportare di vivere nello stesso spazio di persone che avevano le mie informazioni sensibili. Perché nessuno lo capiva?

“Inoltre, quei quattro sono studenti del primo anno. In pratica non entrerebbero mai in contatto con te, Kushida-senpai.”

“Hah! Non farmi ridere… Ti rendi conto che stiamo combattendo tra anni scolastici su questa cavolo di isola, vero? Quando dovrò inevitabilmente combattere con i ragazzi del primo anno, vorrà dire che avranno qualcosa in più di me.”

Questo significava che sarei stata inevitabilmente messa in una posizione di svantaggio. Se avessero detto che avrebbero rivelato tutto, non avrei avuto altra scelta che seguire le loro richieste, anche se fossero stati più giovani di me.

“Sì, credo che tu abbia ragione. Se dovessi guardare la cosa dal tuo punto di vista, allora suppongo che sarebbe importante”, ammise Yagami, avendo capito le mie preoccupazioni. “Tuttavia, detto questo, far espellere quei quattro in questo momento sarebbe un’impresa erculea. Mi sbaglio?”

“Mi stai guardando dall’alto in basso? È meglio che non ti fai prendere troppo la mano.”

“…Mi dispiace. Tuttavia, personalmente, credo di aver fatto la scelta migliore.”

Come poteva essere la scelta migliore per lui andare in giro a spifferare i miei segreti senza il mio permesso? Dovetti combattere l’impulso di prenderlo a schiaffi mentre lo ascoltavo continuare a parlare.

“Ti ricordi cosa ti ho detto sulla nave da crociera? Di come stavo elaborando una strategia per far espellere Ayanokōji-senpai?”

Certo che me lo ricordavo. Mi disse che aveva escogitato un piano segreto per far espellere Ayanokōji e che lo avrebbe attuato su quest’isola disabitata. Ma non fece altro che consegnarmi un walkie-talkie. Non mi aveva ancora dato nessuno dei dettagli del suo piano.

“Aggiungerò qualche passaggio alla mia strategia per il tuo bene, Kushida-senpai.”

“Aggiungere qualche passaggio?”

“Dopo che Ayanokōji-senpai sarà stato espulso, farò in modo di far espellere anche quei quattro piantagrane, senza alcun dubbio”, disse Yagami, senza un accenno di colpa nella sua voce. Lo disse come se volesse dire: Questo risolverà sicuramente il problema, no?

“Per il momento, pensiamo a come superare in astuzia quei quattro. Allo stato attuale delle cose, anche se l’espulsione di Ayanokōji-senpai avviene senza incidenti, il merito sarà di Tsubaki-san e degli altri studenti della 1-C. Non riusciremmo a mettere le mani su molti di quei 20 milioni di punti.”

“Non mi importa dei punti.”

“Lo capisco. Tuttavia, avere una somma considerevole di punti significa che avremo una grande sicurezza.”

Fino a quel momento, avevo seguito le idee di Yagami perché dovevo farlo. Anche se non volevo ascoltarlo, non avevo altra scelta. Ma avevo raggiunto il mio limite. Non potevo permettermi di rimanere a bordo di questa nave che affondava.

“Ho chiuso con te. È già abbastanza chiaro che ho deciso di seguire la persona sbagliata.”

Feci tutta questa strada oggi per prendere le distanze da Yagami, per non permettergli di continuare a darmi ordini.

“Puoi ancora riprenderti da questo.”

“È già troppo tardi.”

“No, non è affatto troppo tardi. Anzi, direi che questa è la tua occasione.”

“Cosa…?”

“Finora, Nanase-san è rimasta molto vicina ad Ayanokōji-senpai.”

“Nanase? Non è quella ragazza della 1-D? Non dirmi che anche lei…”

“Per favore, non preoccuparti. Naturalmente Nanase-san non sa assolutamente nulla del tuo passato, Kushida-senpai.”

“Lo sai che non posso più fidarmi di quello che dici, vero?”

“Mi scuso davvero per aver tradito la tua fiducia. Tuttavia, ti prego di ascoltare ciò che ho da dire.” Non smetteva di parlare, anche se da un po’ di tempo gli avevo fatto capire quanto fossi infastidita da lui. “Ti ho già detto che sta lavorando con Hōsen-kun per cercare di far espellere Ayanokōji-senpai, giusto? Beh, ho un’idea generale di quale sia la loro strategia anche questa volta.”

“…E? Che cosa hanno in mente? Parla.”

“Dato che Hōsen-kun è quello che l’ha ideata, sono abbastanza sicuro che ruoterà intorno alla violenza.”

“Violenza? Beh, di solito questo sarebbe un comportamento problematico, ma credo che il Direttore provvisorio abbia detto che la scuola tollererà piccole dispute tra studenti. Non credo però che sia sufficiente per far espellere qualcuno.”

“Se si trattasse solo di uno scontro casuale, allora sì, potrebbe essere vero. Ma se la situazione degenerasse in un bagno di sangue terribilmente violento? In quel caso?”

“Hōsen sembra certamente abbastanza brutale da fare una cosa del genere, ma sarà l’unico ad essere espulso se solo Ayanokōji si farà male, giusto?”

In questo modo Ayanokōji sarebbe stato squalificato dall’esame perché gravemente ferito, ma non potevo immaginare che sarebbe stato davvero espulso.

“Molto probabilmente non sarà Hōsen-kun ad affrontare Ayanokōji-senpai questa volta. Come tu stessa hai detto, è piuttosto famigerato. Se ci fosse un combattimento, sarebbe sicuramente la prima persona di cui la scuola sospetterebbe.”

“Quindi, questo significherebbe…”

“Sì. Quella che affronterà Ayanokōji-senpai sarà invece Nanase-san. Anche se lei alzasse la mano contro di lui, non posso immaginare che lui contrattaccherà subito. Tuttavia, se lei ce la mette tutta, lui dovrà inevitabilmente fare qualcosa per tenerla a bada. Forse la colpirà a sua volta, o forse si metterà sopra di lei e la immobilizzerà. In ogni caso, sono sicuro che lo spettacolo sarà piuttosto sgradevole.”

Era certamente vero che se Nanase e Ayanokōji avessero iniziato a tirarsi pugni, allora… Beh, è inutile dire che sarebbe stato un bel problema.

“Quindi… stai dicendo che il loro piano è di far dire a Nanase alla scuola che Ayanokōji l’ha picchiata…?”

“Precisamente, ed è per questo che, per portare a termine questa strategia, dovremo programmare la nostra mossa in modo da poter colpire proprio al momento giusto.”

“Ammettiamo che tu abbia ragione su tutto questo, non è che possiamo fare qualcosa se non sappiamo quando il combattimento avverrà, giusto? Non è che possiamo stare intorno a loro 24 ore al giorno.”

“So già quando accadrà. Una certa persona mi ha detto il giorno in cui il piano sarà messo in atto.”

“Una certa persona…?” 

“Anche se non posso dire chi, si tratta di una persona fidata. Nanase-san metterà in atto il piano il settimo giorno dell’esame. Anche se l’ora esatta del giorno rimane sconosciuta, molto probabilmente sarà quando saranno arrivati in un posto dove sono completamente soli.”

E poi si sarebbe verificato un incidente violento…

“Allora, qual è esattamente la tua strategia per superare in astuzia gli altri? In particolare, che cosa hai intenzione di fare?”

“I nostri tablet sono dotati della capacità di registrare video, giusto? In questo caso, è possibile per noi mettere le mani su alcune prove inconfutabili.”

Se consegnassimo le prove video alla scuola, l’espulsione sarebbe assolutamente possibile.

“Ma il video di Ayanokōji che immobilizza Nanase potrebbe non bastare da solo a farlo espellere.”

“Ma sarebbe sufficiente per minacciarlo. È possibile che decida di abbandonare la scuola di sua spontanea volontà.”

Capii il senso di ciò che Yagami stava cercando di dire. Se le cose andranno davvero come ha detto, allora avere un video ci darebbe un vantaggio.

“Vorrei affidare il lavoro di registrazione del video a te, Kushida-senpai.”

“Eh? Perché dovrei assumermi tutti questi rischi? Non puoi farlo tu stesso?”

“Rispetto a me, non sembrerà innaturale se sarai tu ad avvicinarti a lui.”

“Questo è quello che pensi tu. Ayanokōji è già super diffidente nei miei confronti.”

“Sono un ragazzo. Se un altro ragazzo assistesse a uno spettacolo del genere, è possibile che la gente pensi che sarei dovuto accorrere per cercare di fermarlo. Tuttavia, Kushida-senpai, beh, avresti la scusa di essere una ragazza delicata e terrorizzata che, pur non avendo il coraggio di intervenire direttamente, è riuscita almeno ad accendere il suo tablet e a registrare ciò che stava accadendo. Dimostreresti a tutti che sei una persona retta, che non permetterebbe mai una simile ingiustizia, anche se il colpevole è un compagno di classe.”

“Ok, la gente potrebbe pensare che sia giusto o altro, ma se i miei compagni di classe pensassero che ho venduto uno dei nostri e invece mi disprezzassero?”

“In questo caso, puoi consegnare il video a me. Dirò solo che l’ho ricevuto da una fonte anonima, e questo è quanto.”

Stava facendo di tutto per convincermi. Personalmente, non avevo alcun problema a lasciare che Nanase e gli altri andassero avanti e facessero espellere Ayanokōji al posto mio. Ma era vero che sarebbe stato meglio fare il più possibile per aumentare le mie possibilità di successo, anche se solo dell’1%.

“Non voglio più stare su una nave che affonda.”

“Naturalmente.”

“Allora, cosa hai intenzione di fare? Vuoi che me ne occupi io e non farai nulla?”

“Assolutamente no. Il giorno in cui tutto avrà luogo, ti sosterrò tramite i nostri walkie-talkie. Quando domani sarà disponibile la funzione di Ricerca GPS, potrò darti la posizione di Ayanokōji-senpai in qualsiasi momento. In questo modo, potrai mantenere una distanza di sicurezza mentre li segui. Inoltre…”

“Inoltre?”

“C’è la possibilità che anche Tsubaki-san stia tramando qualcosa. Potrebbe cercare di fare qualcosa nello stesso momento. Quindi farò delle ricerche per vedere cosa stanno combinando.”

“Cosa hai intenzione di fare con quel ragazzo, Utomiya, che è nel tuo gruppo?”

“Non è altro che la pedina di Tsubaki-san. Non c’è bisogno di preoccuparsi che possa escogitare qualche piano.”

Dovevo capire fino a che punto potevo permettermi di credere alle parole di Yagami. Era una cosa importante da chiarire. Ma in ogni caso, era anche vero che non avevo alcuna scelta in questo momento.

“Lo farai per me, non è vero Kushida-senpai?”

“…Non è che abbia altra scelta.”

Non c’era più via d’uscita per me. Per proteggere me stessa e la mia attuale posizione qui a scuola, non potevo permettermi di commettere altri errori.


Capitolo 7

Epilogo

Indice


Vi ringrazio per aver letto il capitolo!

Il prossimo e ultimo del volume è circa la metà di questo. Spero di pubblicarlo per gli inizi di settimana prossima.

(Ultimo aggiornamento 11/04/2024)

2 risposte a “Volume 3: Capitolo 8”

  1. quando esce il prossimo capitolo?

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