Volume 11: Epilogo

La Linea di Demarcazione tra il Vincitore e il Perdente

Introduzione

Il sesto evento scelto fu il tiro con l’arco, un evento due contro uno. Un altro dei nostri. La 1-C aveva vinto grazie agli sforzi di Akito, rendendo il nostro punteggio ora di tre vittorie e tre sconfitte. Sakayanagi non fece particolari commenti in merito, ma osservò in silenzio lo svolgersi dell’evento. Sembrava quasi che volesse che arrivassimo a tre vittorie e tre sconfitte.

Il prossimo era il tanto atteso settimo e ultimo evento. E, per un malizioso scherzo del destino, quell’evento era…

『Scacchi』

Partecipanti Richiesti: 1

Tempo assegnato: 1 ora (il superamento del tempo assegnato comporta una perdita)

Regole: Si applicano le regole standard degli scacchi. Tuttavia, il tempo a disposizione non aumenterà, nemmeno dopo la quarantunesima mossa.

Intervento del comandante: Il comandante può dare istruzioni ai rispettivi giocatori per un massimo di trenta minuti in qualsiasi momento. Il tempo trascorso dal comandante in questo modo esaurisce il tempo assegnato.

Non c’erano disposizioni per aggiungere tempo, come le Regole Fischer[1]. Probabilmente si trattava di una concessione fatta da Sakayanagi per convincere la scuola ad approvare l’aggiunta dell’evento, poiché gli scacchi tendono a richiedere molto tempo. Una singola partita può durare due ore o più, quindi presumo che il limite di tempo sia stato fissato a un’ora per lo stesso motivo. Questo aveva senso.

“Tre vittorie e tre sconfitte a testa, e ora ci accingiamo al settimo e ultimo evento. Non potrei essere più felice di così. Non riesco a credere che questo evento sia stato scelto come finale… Sembra che le cose belle arrivino a coloro che aspettano.”

Probabilmente intendeva intervenire in un momento critico del gioco e fornire istruzioni al suo giocatore. In realtà, molto probabilmente saremmo intervenuti più o meno nello stesso momento. Considerando le regole per l’intervento del comandante, non mi aspettavo di battere Sakayanagi senza aver fatto del mio meglio.

“Il fatto che vi abbiamo portato fino al settimo evento, non è un po’ un errore di calcolo da parte vostra?”

“Sembrerebbe di sì. Devo ammettere che ci avete messo un po’ di pressione negli eventi sportivi.” Sakayanagi parlò in generale, riflettendo sui sei eventi accaduti finora. “Tuttavia, il settimo evento sarà un po’ diverso. Le abilità del comandante avranno un impatto significativo su come si svolgerà la battaglia.”

“Temo di essere piuttosto bravo negli scacchi.”

Da questo momento in poi, Sakagami-sensei e Hoshinomiya-sensei avrebbero assistito al nostro incontro. Probabilmente era opportuno prendere qualche precauzione.

“Santo cielo… che coincidenza! Allora sembra che la mia scelta degli scacchi sia stata un errore.”

Ma prima di ogni altra cosa, c’era la partita di riscaldamento. Una battaglia tra gli studenti che avevamo scelto dalle nostre classi. Io scelsi Horikita Suzune dalla lista degli studenti che non avevano ancora partecipato a nessun evento. Sakayanagi, invece, scelse… Hashimoto Masayoshi.

“Oh oh, quindi Horikita-san fa la sua comparsa. Anche se è una studentessa eccezionale, non l’hai usata fino ad ora perché volevi tenerla in riserva fino all’evento finale, eh?”

“Non c’è più motivo di tenere il mio asso nella manica.”

Le nostre selezioni furono comunicate a ciascuna classe, avvisandoli di muoversi per l’inizio dell’evento.

“Siete sicuri di non aver bisogno di bere un po’ d’acqua o altro?”

Hoshinomiya-sensei chiese, preoccupata per noi due, visto che non ci eravamo alzati dai nostri posti dall’inizio dell’esame.

“La ringrazio per la sua preoccupazione, ma, non c’è da preoccuparsi.”

“Anch’io sto bene.”

“È così? Beh, allora va bene…”

Hoshinomiya-sensei sospirò in un modo che evidenziava il suo disagio. Sembrava che non le piacesse l’atmosfera tesa dell’aula.

“Sembra che i preparativi siano terminati. Diamo ora inizio al settimo evento: gli scacchi.”

Su indicazione di Sakagami-sensei, Sakayanagi e io interrompemmo subito le nostre chiacchiere. Il palcoscenico che avevano preparato sembrava trovarsi in un angolo delle aule. Lì era stata sistemata una scacchiera.

[Che vinca il migliore.]

Sia Horikita che Hashimoto si inchinarono lentamente l’uno all’altro. 

Finalmente iniziò la battaglia finale.

Parte 1

Davanti a me c’era una scacchiera. Una settimana fa non conoscevo nemmeno le regole. Ed eccomi qui, proprio ora, a toccare dei veri pezzi degli scacchi per la prima volta nella mia vita. Allenarmi con lui online mi aveva fatto capire il fascino e la complessità degli scacchi. Se Ayanokōji-kun o Sakayanagi-san fossero stati i miei avversari, le mie possibilità di vittoria sarebbero state una su un milione.

Tuttavia, lo studente che stavo affrontando non era nessuno dei due. Non avevo idea di quanto fosse abile Hashimoto-kun, naturalmente, ma non potevo pensare che fosse all’altezza di uno di quei due.

“Buona fortuna, Horikita.”

Il mio avversario si rivolgeva a me con disinvoltura. In base a ciò che avevo sentito, anche gli studenti della 1-A lo consideravano una specie di ciarlatano.

“Perché quello sguardo spaventoso? Perché non provare a divertirsi?”

“Chi ha passato l’ultimo anno in sezione A non può capire quanto sia importante questa battaglia per noi, in sezione C.”

“Beh, di sicuro sarebbe uno schifo vedersi detrarre una tonnellata di punti di classe se perdiamo. Questo vale sia per noi che per voi.”

La classe che avesse vinto questa partita a scacchi avrebbe ottenuto 130 punti. Si trattava davvero di una battaglia monumentale. Una battaglia che avrebbe deciso se avremmo potuto ottenere quei punti e concludere il nostro primo anno.

“A proposito, ti ricordi il mio nome?”

“Non ti ho mai parlato prima, ma sei Hashimoto-kun, giusto?”

“Oh oh, che onore. Voglio dire, si dice che Horikita della 1-C sia un po’ una celebrità, sai? Se non ricordo male, credo di aver sentito il tuo nome per la prima volta quando hai fatto fuori Ryūen durante l’esame sull’isola disabitata.”

Allora non avevo fatto nulla. Faceva tutto parte della strategia che Ayanokōji-kun aveva orchestrato dietro le quinte. Beh, no… forse non la considerava affatto una strategia.

“Gioco a scacchi solo da pochi mesi. Vacci piano con me, ok?”

“Purtroppo dovrei chiedertelo io. Gioco solo da una settimana.”

“Davvero…?”

La battaglia era già iniziata. Anche se la mia esperienza con il gioco consisteva solo in partite di allenamento, sapevo che qualsiasi cosa venisse detta durante questa partita poteva essere un misto di verità e menzogna.

Gli scacchi erano un gioco in cui tu e il tuo avversario cercavate di tenervi in scacco l’un l’altro, sfruttando al tempo stesso le falle che trovavate nella loro mentalità. La scuola era piuttosto permissiva nei confronti degli studenti che parlavano tra loro durante l’esame, ad eccezione delle prove scritte, dove le risposte potevano essere dette ad alta voce. Ayanokōji-kun e Sakayanagi-san, i comandanti, si erano quasi certamente scontrati verbalmente proprio in questo modo.

Ora che il punteggio era di tre vittorie e tre sconfitte, tutto si riduceva al settimo evento. Tutto ciò grazie al ritorno di Hirata-kun, al mantenimento della lucidità di Sudō-kun e agli sforzi collettivi di alcuni compagni di classe. La questione di Kōenji-kun era certamente qualcosa su cui dovevo riflettere, ma poteva aspettare un altro giorno.

Non potevo assolutamente permettermi di sprecare questa occasione e perdere questa battaglia. Ricordai ciò che Ayanokōji-kun mi aveva detto stamattina prima dell’esame. Un’affermazione così arrogante da lasciarmi sbalordita.


[Non importa contro chi mi trovo, là fuori non c’è nessuno più forte di me, anche se ci vado piano. Non dimenticarlo.]

Sebbene fosse certamente irritante, per qualche ragione, sentivo di poter dare fiducia a ciò che diceva. Se Hashimoto-kun non era all’altezza di lui, allora avevo la possibilità di vincere. Per qualche motivo, sentivo che non c’era modo di perdere. Mi chiedo perché.

Anche prima dell’inizio della battaglia, non riuscivo a pensare ad altro che alla sensazione di essere in vantaggio.

“Ora inizieremo il settimo evento, gli scacchi. Entrambi i giocatori sono pregati di prendere posto.”

Seguendo le istruzioni dell’insegnante, presi posto. Il sorriso non abbandonò mai il volto di Hashimoto, ma non era così per i suoi occhi. Il risultato di questa partita avrebbe deciso direttamente il destino delle nostre classi. Sembrava che anche Hashimoto-kun sentisse la pressione di questa situazione.

“Bene, cominciamo.”

Con ciò, Hashimoto-kun prese due pedoni, uno nero e uno bianco.

“Sai come decidere chi va per primo?”

“Sì.”

Alla mia conferma, Hashimoto-kun nascose i due pezzi nelle sue mani e me li porse, invitandomi a scegliere.

“Sinistra.”

Hashimoto-kun aprì il palmo della mano sinistra, rivelando il pedone bianco. In altre parole, avevo il vantaggio della prima mossa.

“Non vedo l’ora di vedere quale sarà la tua prima mossa.”

“Non sono sicura che soddisferà le tue aspettative.”

Presi in mano un pedone. Era la prima volta che toccavo fisicamente un pezzo degli scacchi, e la sensazione era piacevole e fredda.

E così, il settimo evento – la battaglia tra me e Hashimoto-kun – era iniziato.

La mia prima mossa: pedone in E4. Proprio quando la partita è ufficialmente iniziata, il sorriso sul volto di Hashimoto-kun svanì.

E poi, fece la sua mossa di risposta: pedone in E5.

Mossi rapidamente il mio cavallo, pianificando di prendere il suo pedone. In tutte le partite che avevo giocato con Ayanokōji-kun, questo era lo stile di gioco in cui avevo più fiducia. Controllavo il flusso della partita in base a come il mio avversario reagiva nel tentativo di difendere il pedone nero.

“Sai, anch’io ho imparato molto da Sakayanagi. Pensi che ti permetterò di iniziare la partita mettendo il pedone in svantaggio?”

Dopo le prime mosse, entrambi procedettimo a fare quelle successive senza pensarci troppo a lungo. Il tempo limite era di un’ora, ma poiché Ayanokōji-kun avrebbe usato una metà, in realtà ne avevo solo mezz’ora. Non potevo permettermi di perdere tempo analizzando troppo le mosse iniziali.

Man mano che la partita andava avanti, notai qualcosa. Sembrava che si rifiutasse di giocare in difensiva. Sakayanagi-san deve aver insegnato a Hashimoto-kun a giocare in questo modo, perché non sembrava affatto uno stile di gioco convenzionale. Faceva una mossa offensiva dopo l’altra.

“Uno stile di gioco piuttosto contorto, eh?”

“Infatti. L’hai forse imparato dalla tua maestra?”

“Sì. Sakayanagi ha giocato in questo modo contro di me. Credo che, quando mi ha insegnato, questo mi sia piaciuto di più, capisci? Il tuo stile sembra piuttosto stabile rispetto al mio… Sei autodidatta?”

Mi stava sondando per ottenere informazioni. Cosa sperava di ottenere dalla mia risposta, mi chiesi?

“Nell’ultima settimana mi sono concentrata esclusivamente sul gioco degli scacchi. Ho messo da parte tutto il resto.”

“Oh, davvero…? Sembra che tu fossi abbastanza sicura che gli scacchi sarebbero stati scelti, eh?”

“Sei libero di pensare quello che vuoi.”

La posizione dei pezzi cambiava a un ritmo vertiginoso a ogni mossa che facevamo. A prima vista, sembrava che stesse cercando di tenermi in scacco e di chiudermi in una scatola. Ma ogni mia mossa si concentrava sull’accerchiamento di Hashimoto-kun.

“Hai davvero giocato solo una settimana?”

“Ti piace proprio parlare.”

“Credo che parlare sia uno dei miei punti di forza.”

Finché non diceva nulla di sconveniente, poteva parlare quanto voleva, come previsto dalle regole. Non avevo il diritto di fermarlo.

“Esatto, solo una settimana. Naturalmente, c’è sempre la possibilità che io stia mentendo.”

“Beh, se davvero giochi solo da una settimana, non posso pensare che tu sia un autodidatta. Devi essere stata istruita a fondo da un giocatore di scacchi sicuro di sé, proprio come è successo a me con la nostra principessa. Non è così?”

“Chissà. Non te lo direi in ogni caso.”

Non avevo intenzione di dargli informazioni inutili.

“Beh, non importa. Ehi, soprattutto, possiamo parlare un po’ di Ayanokōji?”

Va bene così? Sembrava che non fosse davvero interessato alla mia storia con il gioco o al fatto che avessi o meno un maestro. L’aveva usato solo come spunto di conversazione e il suo vero interesse era Ayanokōji-kun. Quindi anche Hashimoto-kun cominciava a prestargli attenzione, eh?

“Cosa vuoi sapere?”

“Fin dall’esame sull’isola disabitata, mi sono chiesto se fosse Ayanokōji a controllare davvero tutto da dietro le quinte. Cosa ne pensi?”

Sta cercando di scuotermi emotivamente. Probabilmente questo era uno dei motivi per cui era stato scelto per giocare contro di me.

“Cosa te lo fa pensare?”

“È solo un’intuizione. Quindi, dammi una risposta, Horikita.”

“Rispondere a cosa? Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando.”

“È così? Comunque mi sembri abbastanza scossa.”

“Quando ho saputo che saresti stato il mio avversario, ho previsto che avresti cercato di farmi innervosire in questo modo.”

“…Oh davvero?”

“Non importa che tipo di trucchi cerchi di mettere in atto, non funzionerà con me.”

Con questo, spostai il mio alfiere per controllare il re di Hashimoto-kun. Il sorriso di Hashimoto scomparve ancora una volta per un attimo.

“Ti puoi davvero permettere il lusso di continuare questa conversazione?”

Ora, dopo aver taciuto per tanto tempo, avrei iniziato a sferrare il mio contrattacco.

“Le cose si fanno interessanti…”

Subito dopo mi resi conto che la situazione aveva iniziato a cambiare in mio favore. Non era affatto un avversario debole, ma avevo capito ogni sua mossa. Ogni singola mossa era come me l’aspettavo.

Non erano passati nemmeno dieci minuti dall’inizio della partita, ma le sue mani si erano fermate. Per la prima volta dall’inizio della partita, Hashimoto-kun si fermò a riflettere sulle sue mosse. L’espressione del suo viso, così piena di fiducia che nulla lo spaventava, era completamente svanita.

“Aaah, sei una tenace, Horikita. È del tutto inaspettato, visto il tuo bel viso.”

“Anche tu sei abbastanza bravo, nonostante l’aspetto esteriore.”

“Oh, andiamo, non c’è bisogno di adularmi. Voglio dire, come si dice, c’è sempre qualcuno là fuori migliore di te, giusto?”

Se la partita continuava così, la mia vittoria era assicurata. Le cose stavano andando così. Era impossibile che un giocatore esperto come Hashimoto-kun non se ne fosse accorto. Ma… non era nemmeno possibile che questa partita si risolvesse così facilmente.

Parte 2

Il confronto tra i due era trasmesso sul monitor.

Hashimoto fu costantemente all’attacco durante l’inizio dell’incontro, ma Horikita lo gestì con calma. Mantenne la sua compostezza, evitando situazioni in cui si sarebbe cercato di sacrificare di riflesso un pezzo per difendersi.

Man mano che la partita procedeva, lei prese il sopravvento. Si stavano avvicinando a metà partita e la vittoria di Horikita cominciava a sembrare una realtà. Sì, Horikita era in vantaggio in questa partita. Stava dimostrando un livello di abilità che superava di gran lunga quello che avevo visto quando ci allenavamo.

“Una partita piuttosto interessante. Mi piacerebbe vederla fino alla fine.”

Sakayanagi parlò come un osservatore, senza nemmeno un accenno di panico nella sua voce.

“Sono d’accordo. Guardiamo la partita fino alla fine.”

“Fufu, sì, va bene… Beh, è quello che vorrei dire, ma temo di non poterlo fare. Non è che mi manchi la fiducia in Hashimoto-kun, ma piuttosto Horikita-san sembra assai calma e raccolta. La specialità di Hashimoto, la sua capacità di conversazione, non sembra avere effetto su di lei.”

Il momento era arrivato. Sul mio schermo apparve una notifica che mi informava che Sakayanagi aveva deciso di intervenire nella partita. Probabilmente aveva deciso che la sconfitta di Hashimoto sarebbe diventata una certezza se avesse lasciato che la cosa andasse avanti ancora a lungo.

Intervenire prima ancora che arrivassero a metà strada era probabilmente contrario ai suoi piani. Ma la sua decisione era quella giusta. Se fosse rimasta a guardare la partita anche solo un po’ più a lungo, sarebbe arrivata a un punto in cui il risultato era praticamente deciso.

Tutto ciò dimostrava quanto Horikita fosse terribilmente abile in questo momento. Ero tentato di aspettare e guardarla. Volevo vedere quanto fosse cresciuta. Ero curioso di vedere che tipo di mosse avrebbe fatto, giocando contro Sakayanagi.

“Non hai intenzione di partecipare alla partita, Ayanokōji-kun?”

“Probabilmente avremmo più possibilità di vincere se lasciassi fare a Horikita invece di lasciare che io combini qualche guaio.”

“Capisco. Allora, suppongo che non ci siano problemi se giro le sorti a nostro favore?”

Con ciò, digitò qualcosa con la sua tastiera. E allora Hashimoto, che era rimasto perso nei suoi pensieri per un po’, si rianimò come un pesce appena rimesso in acqua. Il timer di trenta minuti del comandante si mise in pausa nel momento in cui premette il tasto Invio sulla tastiera, probabilmente per tenere conto dell’intervallo di tempo prima delle trasmissioni. Il conto alla rovescia sarebbe ripartito nel momento in cui l’avversario avesse fatto una mossa.

Horikita contro Sakayanagi. Speravo che fossero alla pari. Se così fosse, Horikita potrebbe essere in grado di assicurarsi che il suo vantaggio non le sfugga di mano. Ma dubitavo che le cose sarebbero andate così bene. Sakayanagi era entrata nell’incontro con assoluta fiducia.

Si vedeva che Horikita cominciava a sentirsi nervosa dopo aver visto Hashimoto fare una mossa che non si aspettava, visto l’andamento della partita fino a quel momento. Si fermò a pensare, riflettendo su come combattere questa battaglia quando il suo avversario era stato sostituito da qualcuno molto più capace di lei. Sfruttando con attenzione il tempo che aveva risparmiato all’inizio del gioco, fece la sua mossa.

“Forse non le ho dato un handicap sufficiente.”

Ogni volta che Horikita faceva una mossa, Sakayanagi impiegava sempre meno di cinque secondi per rispondere.

Rispondeva immediatamente con mosse calcolate che andavano a colpire i punti deboli di Horikita. Ogni possibilità di vittoria che Horikita si era assicurata fu cancellata in un batter d’occhio.

A questo punto, le rimaneva solo un piccolissimo vantaggio. La sua mano si fermò.

Anche se era una principiante, probabilmente poteva capire cosa stava succedendo. Si sentiva disperata, giocando contro un avversario che non era alla sua altezza. Era stata manipolata, messa all’angolo.

Passarono due, tre minuti. Horikita non poteva più fare nulla. Questa era il limite. La linea di demarcazione che separava il vincitore dal perdente. 

Horikita non riusciva a reggere la pressione, così scelsi di raccogliere il testimone e segnalai che avrei iniziato con il mio intervento.

Grazie alla potenza della sintesi vocale, questo segnale fu inviato a Horikita attraverso le sue cuffie.

Per un attimo Horikita alzò lo sguardo verso la telecamera. Annuì, affidando a me il resto delle strategie.

Questa non era più una battaglia tra Horikita e Sakayanagi. Ero io contro Sakayanagi. Uno contro uno.

“Finalmente… il nostro incontro può davvero iniziare.”

“Sembra di sì.”

Avevo solo trenta minuti, ma erano più che sufficienti per portare a termine il lavoro. Sakayanagi e io continuammo a parlare mentre le nostre mani si muovevano instancabilmente sulle tastiere, senza mai fermarsi. Entrambi impiegavamo dai dieci ai venti secondi al massimo per ogni mossa. Ogni volta che premevamo il tasto Invio e inviavamo le nostre istruzioni, il timer si fermava.

Avendo seguito la partita fino a circa metà, potevo già vedere come sarebbero andate le cose da qui in poi. I nostri pezzi continuavano a scorrere sulla scacchiera in modo fluido, senza esitazioni.

[Ehi, ehi, ma che razza di stile di gioco ultraterreno state usando…?!]

Potevo sentire la voce di Hashimoto attraverso il monitor, mentre gridava in risposta alle istruzioni che gli erano state date.

[La nostra partita sembra davvero patetica in confronto…]

[…Puoi dirlo forte.]

Il loro shock era comprensibile. La differenza tra loro e noi era quella tra un dilettante e un professionista. Forse non sarebbero nemmeno stati in grado di dire quale parte fosse in vantaggio o in svantaggio guardando il tabellone. No… Era molto di più.

Non appena iniziai a giocare, sono stato costretto a capire qualcosa che mi fece sussultare.

Le abilità scacchistiche di Sakayanagi erano incredibili. Tanto da meritare il mio rispetto. Non mi stupirei se continuasse a farsi un nome come scacchista professionista.

Da bambino imparai a giocare a scacchi nella White Room. Avevo giocato contro diversi istruttori considerati professionisti. Ma lei era migliore di tutti loro.

“Allora, cosa ne pensi, Ayanokōji-kun? Le mie mosse sono riuscite a raggiungere il tuo cuore?”

“Sì. Dolorosamente.”

Anche dopo che la partita superò la metà, invece di aprire il divario tra di noi e di ampliare il mio piccolo vantaggio, impiegai tutte le mie capacità per impedirle di avvicinarsi a me. Se commettessi anche un solo errore, probabilmente si aprirebbe un varco tutto in una volta.

“Non preoccuparti. È assolutamente impossibile che tu faccia un errore banale, Ayanokōji-kun.”

“Se è così, non mi dispiacerebbe se tu ti arrendessi.”

“Temo di non poterlo fare. Se non hai intenzione di sbagliare, dovrò usare le mie capacità per aprirmi un varco con la forza.”

Horikita e Hashimoto erano rimasti senza parole. Non erano altro che i mezzi attraverso i quali Sakayanagi e io muovevamo i nostri pezzi. Alla fine, nelle fasi finali della partita, le mani di Sakayanagi smisero di muoversi. Normalmente, sarei stato in grado di intuire quale mossa avrebbe fatto. Ma… era misteriosamente persa nei suoi pensieri.

Dal momento che fino a quel momento avevamo dato indicazioni così rapide, Hashimoto sembrava scosso. Sakayanagi non stava dicendo nulla, ma il suo silenzio poteva essere proprio quello che gli faceva sospettare di essere nei guai.

Dopo qualche minuto di silenzio, fece la sua mossa. E la mossa che fece dopo quel lungo periodo di riflessione fu incredibilmente buona.

Non avevo commesso errori. E non avevo intenzione di darle alcuna possibilità di approfittarne. Tuttavia, anche così… Questa volta le mie mani si fermarono.

“Ah, che partita meravigliosamente divertente! Non mi importa più degli spettatori. Voglio solo che questa sia la partita più bella di tutta la mia vita. È tutto ciò che desidero in questo momento.”

Non sapevo quanto Hoshinomiya-sensei e Sakagami-sensei avessero familiarità con gli scacchi. Anche così, probabilmente entrambi potevano percepire che si trattava di una partita incredibile. Un minuto. Due minuti. Il tempo continuava a scorrere. Stavo bruciando una quantità frustrante del tempo che avevo risparmiato.

[Cosa… cosa stai facendo, Ayanokōji-kun?]

Attraverso il monitor, potevo sentire la voce incerta di Horikita che aspettava le mie istruzioni.

[Ti restano solo cinque minuti…!]

Naturalmente, ero ben consapevole di quanto tempo avevo a disposizione.

Questo era un gioco complesso, in cui i pensieri di quattro persone si intrecciavano in un’unica partita. Horikita e io eravamo indubbiamente in vantaggio, ma ora la situazione era completamente equilibrata. La mia prossima mossa avrebbe fatto la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Non importa quanto tempo mi sia preso per riflettere su questa situazione, non sarebbe andato sprecato.

“Non sei uno che si lascia fermare da qualcosa di questo livello, vero Ayanokōji-kun? Per favore, mostrami cosa sai fare.”

Invece di vincere, Sakayanagi era interessata solo a far emergere tutto il mio potenziale. Probabilmente non le importava più nulla di vincere o perdere l’esame, purché si divertisse a giocare.

Mi restavano meno di tre minuti. Lo schema che avevo immaginato per la fine della partita fu cancellato, riportandomi a una tabula rasa. Iniziai a costruire un nuovo percorso verso la vittoria. Poco prima dello scadere dei due minuti…

Le mie dita batterono sulla tastiera e diedi istruzioni a Horikita, che entrò in azione come se mi stesse aspettando. Il pezzo volò sulla scacchiera con un’energia intensa. Hashimoto sembrava di nuovo agitato.

Fino a quel momento le cose erano andate bene per Sakayanagi, ma ora ci voleva più tempo per fare le sue mosse. Per quella successiva ci vollero trenta secondi. Così come quella seguente. Quella dopo ancora richiedeva un minuto. D’altra parte, io impiegavo solo uno o due secondi per rispondere. Noi due stavamo percorrendo un sentiero che mi avrebbe portato alla vittoria. La partita finale si stava avvicinando. L’esito si sarebbe deciso tra non molto.

Presto sarebbe stato uno scacco matto. C’era ancora una possibilità di uscirne, ma le opzioni per farlo erano poche. Presto la via di fuga sarebbe scomparsa.

“Splendido…”

Sakayanagi mi elogiò.

Un minuto. Due minuti. Tre minuti. Sakayanagi si perse nei suoi pensieri per la seconda volta. Il suo tempo si stava esaurendo. Ogni prezioso secondo veniva perso, uno dopo l’altro. Finora si era rivolta a me abbastanza spesso, ma ora era in silenzio.

[Ehi, ehi, andiamo, andiamo!]

Hashimoto iniziò a gridare. A Sakayanagi rimanevano meno di due minuti. Finalmente aveva meno tempo di me. Una volta trascorsi tutti i trenta minuti, non avrebbe avuto altra scelta che lasciare il resto della partita a Hashimoto. Il che avrebbe reso la sua sconfitta una certezza.

[Sakayanagi! Davvero perderemo in questo modo!?]

Hashimoto probabilmente non vedeva alcun modo per uscirne. Sakayanagi aveva meno di un minuto.

“Davvero, davvero splendido, Ayanokōji-kun. Mi hai dato più di quanto avrei mai potuto chiedere.” Mentre il suo tempo si esauriva, Sakayanagi mi fece ancora una volta le sue lodi. “Grazie a te, ho sperimentato in prima persona cosa significa sudare freddo. Sei stato un avversario davvero formidabile.”

Non appena finì di dirlo, aggiunse rapidamente qualcos’altro.

“… Questa è la fine.”

Sakayanagi mormorò queste parole di sconfitta, ma ovviamente Hashimoto non fu in grado di sentirla. Il comandante non aveva l’autorità di porre fine alla partita. Allo scadere del tempo a disposizione del comandante, il controllo sarebbe tornato al giocatore e sarebbe stato lui ad arrendersi. Oppure Hashimoto poteva continuare a giocare fino allo scacco matto finale. In ogni caso, la battaglia era finita nel momento in cui Sakayanagi aveva espresso la volontà di ammettere la sconfitta.

“È stata una partita divertente. È davvero un peccato che debba finire.”

Aveva meno di quaranta secondi. Parlava con calma. Allo stesso tempo, sentii il rumore dei tasti che tintinnavano sulla tastiera. Le sue parole non erano state un’ammissione di sconfitta, ma una dichiarazione di vittoria. E furono seguite da un’intensa mossa.

[…Bravissima principessa!]

Fu un ritorno dall’orlo della morte da parte di Hashimoto, o meglio… da parte di Sakayanagi, colei che si trovava alle sue spalle.

Quando vidi la mossa che aveva fatto, provai la sensazione di un brivido che mi saliva lungo la schiena. Aveva riportato il lato nero dalla morte, vivo e respirante ancora una volta.

Nelle due o tre mosse successive, sentii che il gioco si allontanava dal percorso che avevo immaginato. Poi… prima che me ne accorgessi, ero stato messo all’angolo. Ero stato attirato sulla strada della vittoria da Sakayanagi, senza nemmeno rendermene conto. Le sorti della partita erano cambiate tante volte, ma ora ero di nuovo in silenzio.

A meno di un minuto e mezzo dalla fine, stavo affrontando la mia sfida più grande. Non avevo dubbi che anche Horikita lo sentisse, visto che era lei a muovere i pezzi. Fino a pochi istanti prima aveva visto la sconfitta del suo avversario. Aveva visto la vittoria della 1-C a portata di mano. E ora, probabilmente, sentiva queste cose scivolare via.

Mancava meno di un minuto.

[Ayanokōji-kun…]

Senza guardare la telecamera, Horikita pronunciò il mio nome.

[Non voglio perdere.]

E poi diede voce a ciò che provava.

[Io…]

Horikita stava dicendo le cose che voleva dire.

[Io… non voglio ammettere la sconfitta… voglio vincere…]

Alzò la voce. Il grido emotivo che ne uscì era completamente diverso da lei. Era un grido che veniva dal profondo del suo cuore.

[Anche adesso sto cercando disperatamente di pensare a una mossa per vincere. Sto cercando di pensare a tutto quello che posso. Ma non mi viene in mente nulla che possa funzionare contro Sakayanagi-san… Solo tu puoi farlo!]

Chiusi gli occhi. Mi rimanevano solo poche decine di secondi. Era il capolinea. L’ultimo minuto. Se considero il fatto che la partita sarebbe andata avanti anche dopo che i comandanti avessero esaurito il tempo a disposizione, era giusto dire che la nostra sconfitta sarebbe stata decisa nei successivi trenta secondi.

Non c’erano più mosse sicure. Dovevo scommettere su un’ultima possibilità di vincere questa battaglia.

Mi venne in mente la mia mossa. Digitai rapidamente le mie istruzioni sulla tastiera e premetti Invio. Il contatore si fermò. Horikita attese il mio messaggio, come se stesse pregando. Circa trenta secondi dopo aver inviato le mie istruzioni, gli occhi di Horikita si allargarono. A quanto pare, il segnale tanto atteso l’aveva raggiunta attraverso le cuffie.

Guardai brevemente gli insegnanti. I loro occhi erano incollati al monitor, entrambi stavano guardando la partita.

[Quindi hai ancora un po’ di forza in te… Ayanokōji.]

Hashimoto guardò la telecamera con un’espressione complicata sul volto. Sorrideva, ma allo stesso tempo non sorrideva.

Horikita fece la sua mossa e il timer di Sakayanagi ricominciò il conto alla rovescia.

“Magnifico, Ayanokōji-kun.”

Vedendo la mia mossa, Sakayanagi mi elogiò per la terza volta.

“Non ho mai giocato contro un avversario così astuto e formidabile. Sei riuscito ad eguagliare ogni mia mossa, e a volte persino a superarle.”

Parlò, valutando quello che era successo. Con la mia mossa, probabilmente aveva visto la fine dell’incontro.

“La mossa che hai appena fatto è stata sicuramente perfetta. Non c’è dubbio che sei a un livello che una persona comune potrebbe solo sognare di raggiungere.”

Le parole di Sakayanagi erano piene di emozione e la sua voce tremava un po’.


“…Tuttavia.”

Le sue parole si sentirono in tutta l’aula.

“Con questo, la mia vittoria è praticamente certa.”

Con ciò, digitò le sue istruzioni sulla tastiera, che Hashimoto eseguì immediatamente. Io risposi dando istruzioni a Horikita. La fine era vicina. Non si poteva più parlare.

Solo il suono dei pezzi che si muovevano sulla scacchiera riecheggiava nell’aula.

Rimanevano 5 mosse… e poi 4… 3… prima che finalmente…

Sakayanagi forzò lo scacco matto con il sacrificio della regina. Si trattava di una giocata che potrebbe essere definita l’ultima carta vincente, in cui si sacrificava la regina, il pezzo più forte. Se realizzata con successo, era una giocata eccezionale che portava alla vittoria. Ma era rischiosa e, in caso di fallimento, la sconfitta sarebbe stata imminente. Era la mossa che avevo deciso di fare all’undicesima ora, quando ero stato completamente messo alle strette.

Le mani di Horikita smisero di muoversi. In quell’istante, anche se si aggrappava alla flebile speranza di sentirmi dire qualcosa attraverso le cuffie, deve aver capito che ormai non c’era modo di evitare lo scacco matto. La partita era stata decisa.

[Ayanokōji-kun…]

Ma nonostante ciò, c’era qualcosa che Horikita non poteva abbandonare.

[Rispondimi, Ayanokōji-kun… Non c’è davvero più nulla che io possa fare…?]

Allontanai le mani dalla tastiera.

[Ayanokōji-kun…!]

Horikita desiderava battere la 1-A più di chiunque altro. Mi aveva affidato tutto, pensando che se lo avesse fatto, avrebbe potuto vincere. Questo era il settimo e ultimo evento. Volevo lodarla per aver tenuto testa a un avversario formidabile come Hashimoto e aver avuto la meglio su di lui.

Questa sconfitta non era affatto colpa sua. Aveva seguito le istruzioni che le avevo dato in cuffia. Il caso volle che la sua avversaria avesse fatto una mossa ancora migliore, tutto qui.

Il timer del conto alla rovescia per l’intervento del comandante si fermò a 0 e la connessione tra noi fu interrotta.

[… Ho perso.]

Horikita abbassò la testa verso Hashimoto, più per vergogna che per cortesia.

[Grazie per l’incontro.]

Hashimoto si inchinò in risposta.

“E questo è tutto.”

Con questo, Sakagami-sensei, che aveva assistito in silenzio all’incontro, annunciò la conclusione del settimo evento.

“La 1-A ha vinto il settimo evento. Pertanto, il vincitore di questo esame speciale, con 4 vittorie e 3 sconfitte, è la 1-A. Anche la prestazione della 1-C è stata notevole.”

La partita a scacchi, l’evento finale, era finito. Avrei dovuto trovare una scusa più tardi. Ero intervenuto nella partita come comandante e avevamo perso la partita. Sono sicuro che qualcuno si sarebbe lamentato, chiedendomi perché non avessi lasciato fare tutto a Horikita.

“È stata una grande partita… non è vero? In ogni caso, la 1-C ha fatto un lavoro super fantastico”, disse Hoshinomiya-sensei, cercando di confortarmi, come al solito. “Sei libero di piangere sul mio petto se ti fa sentire meglio.”

“Hoshinomiya-sensei”, disse Sakagami-sensei, pronunciando il nome della collega con evidente irritazione dopo averla sentita dire una cosa così ridicola.

“Era uno scherzo! Solo uno scherzo!”, rispose con un sussulto, arretrando un po’ le spalle, prima di inchinarsi frettolosamente al collega. “Comunque, Ayanokōji-kun, devo dire che sei un ragazzo molto più talentuoso di quanto pensassi! Hai azzeccato quella ridicola decima domanda nella gara di aritmetica mentale e hai giocato alla pari con Sakayanagi-san a scacchi. Inoltre, hai anche corretto le domande più difficili durante le prove scritte. Poi, se non ricordo male, sai anche correre molto velocemente…”

Dopo aver detto tutto questo, Hoshinomiya-sensei si fermò a riflettere per un po’.

“E come mai? Questo significa che hai nascosto le tue capacità fino ad ora?”

“Questa volta le cose sono andate bene, ecco tutto.”

“Capisco. È successo così, eh? Beh, suppongo sia vero che a volte le cose accadono così… Sì, certo! Sì. Credo di iniziare a capire il motivo per cui Sae-chan ti ha tenuto d’occhio. Non è affatto giusto~”

Per quanto cercassi di nasconderlo, non c’era modo di evitare che alcune cose dovessero essere mostrate davanti agli insegnanti.

“Non preoccuparti~. Non andrò in giro a raccontare agli altri studenti quello che ho visto o sentito qui~”

Mentre parlava, mi diede una leggera pacca sulla spalla. Poi avvicinò la bocca al mio orecchio e disse: “Sai, non disprezzo i ragazzi come te, Ayanokōji-kun. Ma se ti vedo come un nemico, allora potrei arrivare a odiarti.”

Il sorriso sul suo volto era svanito. Hoshinomiya-sensei mi lasciò così e se ne andò.

Sembrava che inavvertitamente mi fossi fatto etichettare come nemico della 1-B.

“L’esame è finito. Gli studenti sono pregati di lasciare l’aula il prima possibile.”

“Sakagami-sensei, dobbiamo tornare prima nelle nostre aule?” chiese Sakayanagi.

“No, per oggi avete finito. Se volete, potete tornare nei dormitori.”

A quanto pare, non c’era bisogno di riunirci di nuovo in classe. Ne fui grato.

“Gli studenti sono così fortunati, non è vero? Vi lasciano già tornare ai dormitori.”

“Hoshinomiya-sensei, prepariamoci a riordinare.”

“Va beene.”

Gli insegnanti iniziarono a prepararsi a smontare tutto ciò che era stato allestito nella sala multiuso. L’atmosfera nell’aula era così rilassata che non si poteva credere che fosse appena avvenuta una battaglia così tesa e appassionante.

Poco dopo, Sakayanagi uscì con calma dall’altro lato del computer. Probabilmente stava aspettando che gli insegnanti mettessero un po’ di distanza tra loro e noi.

“Un lavoro eccellente, Ayanokōji-kun.”

“Sì. Anche tu.”

La prima cosa che facemmo fu uno scambio di convenevoli sul settimo evento. Ci avevamo dedicato solo trenta minuti, ma eravamo stati entrambi al massimo dell’intensità per tutto il tempo. Probabilmente era piuttosto esausta.

“Ci vuole resistenza per giocare a scacchi. Prima c’è stato il gioco spettacolare di Horikita-san all’inizio della partita. E poi c’è stato il tuo incredibile stile di gioco, che ha superato anche quello. Davvero magnifico.”

Sakayanagi aveva un’espressione soddisfatta. Sembrava che fossi riuscito a tirarle fuori il meglio di sé.

“Onestamente, sei stata molto più forte di quanto avessi immaginato. Hai annullato il vantaggio di Horikita e io ho perso. Non ci sono dubbi.”

“Oh no, no, è stata una partita eccellente. Non sarebbe stato affatto strano se fosse finita con il risultato opposto. Poteva andare in qualsiasi modo, fino alla fine. Detto questo, suppongo che non si possa discutere il fatto che sia stata quella particolare mossa che ho fatto alla fine a decidere le cose.”

“Sì, quella mossa di sacrificio della regina è stata incredibile.”

Alla fine della giornata, quello che era successo dall’altra parte del monitor era la realtà. Diedi istruzioni, così come Sakayanagi. Queste istruzioni si scontrarono e, di conseguenza, quelle di Sakayanagi superarono le mie. La vittoria e la sconfitta furono giudicate e determinate a discrezione della scuola. Anche se avevamo combattuto bene, la 1-C aveva perso contro la 1-A e noi avevamo perso trenta punti classe.

Guardando solo a questi risultati, sembrava una battuta d’arresto di poco conto, ma dovevamo ancora vedere cosa succedeva nelle altre classi…

“C’è ancora qualcosa che vuoi da me?”

“Qualcosa che voglio? No, non particolarmente.” Con un lieve sorriso, Sakayanagi annuì soddisfatta. “Semplicemente, non vedevo l’ora di combattere con te. E questo desiderio è stato esaudito. Sono soddisfatta.”

Allora era un bene che fossi riuscito a soddisfarla.

Sakagami-sensei potrebbe iniziare a osservarci da vicino se restassimo qui troppo a lungo, e sarebbe un male. Mi alzai dal mio posto. Proprio mentre stavo per aprire la porta e andarmene, il direttore provvisorio Tsukishiro apparve nella sala multiuso.

“Wow, voi due siete davvero riusciti a mostrarmi qualcosa che vale la pena di vedere.”

“Salve, direttore Tsukishiro. Ha per caso assistito all’esame speciale?”

“Sì. Dopotutto, noi della scuola abbiamo l’obbligo di assicurarci che non ci siano state ingiustizie. Ero nell’altra stanza, a tenere d’occhio voi due mentre sfruttavate l’intervento del comandante e a osservare lo sviluppo del vostro incontro.”

Poi battè le mani per elogiare noi due.

“Nessuno di voi due ha ceduto di un centimetro. È stata davvero la definizione di un combattimento ad armi pari. Anche noi della scuola siamo riusciti a raccogliere alcuni dati eccezionalmente buoni. Sono sicuro che questa gara sarà una grande risorsa per la scuola per molti anni a venire.”

Quando i miei occhi incontrarono quelli del direttore Tsukishiro, notai che mi guardava divertito. Questo era sufficiente. Avevo capito tutto senza bisogno di una sola parola.

“Mi fa piacere che lo spettacolo le sia piaciuto, direttore Tsukishiro.”

Sakayanagi chinò il capo. Soprattutto, provava un senso di suprema soddisfazione per il fatto che la nostra competizione fosse finalmente giunta alla sua conclusione.

“A proposito, la competizione tra la 1-B e la 1-D è giunta alla sua conclusione?”

“Sì. Hanno finito circa un’ora fa.”

Una risoluzione notevolmente veloce.

“Quale classe ha vinto?”

Sembrava che anche Sakayanagi fosse interessata a conoscere i risultati.

“La 1-D ha vinto con cinque vittorie e due sconfitte. È stata una vittoria davvero a sorpresa.”

Così Ryūen aveva sconfitto Ichinose, eh? Questo significa che aveva guadagnato 190 punti classe. Il che significava che la 1-D, o meglio, la 1-C originale, era tornata in vita.

E questo, a sua volta, significava che stavamo ricominciando da capo come 1-D.

“Deve essere una sconfitta piuttosto dolorosa per Ichinose-san. Beh, suppongo sia comprensibile.”

Se non fosse stato per Ryūen, la 1-B avrebbe sicuramente vinto l’esame.

Mi ritrovai a chiedermi: Aveva agito per se stesso o per il bene della sua classe?

Qualunque fosse il motivo, significava che qualcosa stava cambiando dentro di lui e che una minaccia imminente era tornata a incombere sulla testa di Ichinose.

“Bene, tutti fuori di qui, per favore. L’esame speciale è terminato. Anche gli insegnanti sono pregati di andarsene.”

Il direttore chiese a Sakagami-sensei e a Hoshinomiya-sensei di andarsene.

“Ma dobbiamo ancora occuparci di─”

“Ce ne occuperemo noi.”

Al segnale del Direttore provvisorio, diversi lavoratori entrarono nella stanza tutti insieme.

“Chi sono tutte queste persone? Non sono del personale scolastico, vero?”

Chiese Sakagami-sensei, con la voce piena di dubbi.

“Sembra che il governo voglia mettere le mani sui dati di questo esame il prima possibile. Per questo hanno inviato tutte queste persone, quindi state tranquilli.”

Dato che questo veniva dal direttore in carica, Sakagami-sensei, un docente, non aveva altra scelta che farsi da parte. I due insegnanti finirono in fretta i loro compiti e lasciarono la sala multiuso insieme a Sakayanagi e a me, dirigendosi verso la sala professori e allontanandosi senza badare a noi.

Sakayanagi, invece, lanciò un’occhiata sospettosa ai lavoratori. Ma la porta della sala multiuso fu prontamente chiusa, seguita dal rumore di qualcuno che la chiudeva con cura.

“C’è qualcosa che ti preoccupa?”

Il direttore Tsukishiro, che non rimase all’interno della sala multiuso, chiese a Sakayanagi.

“No, non è niente.”

“Capisco.”

A questo punto, pensai che avrei dovuto tornare anch’io. Quando controllai il telefono, scoprii di aver ricevuto un messaggio da Horikita.

[Grazie per il duro lavoro.]

Era un messaggio breve. Sicuramente avrei sentito lamentele e brontolii da parte sua più tardi.

“Ci vediamo, Sakayanagi.”

Cercai di lasciarla con qualche parola leggera e di tornare nella mia stanza, ma…

“Potresti aspettare un momento, Ayanokōji-kun?”

“Cosa c’è?”

Sakayanagi mi chiamò e mi fermò mentre iniziavo a camminare per il corridoio.

Avrebbe dovuto ancora assaporare il dolce sapore della vittoria, ma la sua espressione aveva cominciato ad annebbiarsi.

“… Credi davvero che l’ultima mossa che hai fatto fosse la migliore opzione a tua disposizione?”

Sembrava mettere in dubbio la conclusione a cui ero giunto dopo una lunga riflessione verso la fine dell’incontro.

“Sei tu che hai vinto. Cosa ci può essere di più?”

“No… mi dispiace. Credo di aver immaginato qualcosa di sciocco.”

“Non sei contenta di avermi battuto?”

“Non è così. È solo che… beh, in fondo in fondo, forse speravo di perdere contro di te.”

Ancora una volta, sentii che aveva un modo di pensare insolito.

“Per la cronaca, non ci sono andato leggero con te.”

“Sì, lo so.”

Ma nonostante ciò, Sakayanagi non sembrava convinta per qualche motivo. Forse ai suoi occhi ero semplicemente molto più grande di quanto non fossi in realtà.

“Sei una persona così crudele, Ayanokōji-kun.”

Con queste parole, il direttore Tsukishiro, che era ancora in piedi davanti alla porta della sala multiuso, si intromise casualmente nella nostra conversazione.

Sakayanagi si voltò e guardò dietro di sé. E, anche se a malincuore, non avevo altra scelta se non quella di voltarmi a guardare dietro di lei.

Il direttore si avvicinò a noi con un sorriso gentile prima di ripetersi ancora una volta.

“Sei una persona crudele.”

“Che cosa intende dire, direttore Tsukishiro?”

Non fui io, ma Sakayanagi a chiederlo.

“Che ne dici di darle tu la risposta, Ayanokōji-kun?”

“Di cosa stai parlando?”

“Avresti dovuto dirglielo sinceramente.”

Il direttore aveva evidentemente del tempo da dedicare a sé stesso dopo aver concluso i suoi ’affari’ nella sala multiuso.

“A dire il vero, il vincitore di quella partita a scacchi avrebbe dovuto essere Ayanokōji-kun.”

Avrei davvero voluto che non l’avesse detto. Ma ora che l’aveva fatto, era impossibile che Sakayanagi non abboccasse. Perché quest’uomo avrebbe dovuto rischiare deliberatamente di provocare qualcosa su di me per dire una cosa del genere?

“Di cosa sta parlando? La verità è che ho appena perso.”

“Sì, credo che tu abbia ragione. Hai perso davvero.” Il direttore parlava in un modo che metteva in evidenza il suo vero carattere. “Ma l’istruzione da te data era diversa… non è così?”

Sakayanagi, che aveva ascoltato in silenzio, cominciò a capire. Poi si rese conto di ciò che era successo.

“Che sciocchezza… La scuola è intervenuta con la forza in un esame di uno studente?”

La sua reazione era indubbiamente alimentata dalla rabbia. Andava oltre il rammarico o la delusione; indignazione era il termine migliore per definirla.

“Sei tu la colpevole, Sakayanagi-san. Non hai seguito le mie istruzioni e hai finito per dare un punto protezione ad Ayanokōji-kun. Non ho avuto altra scelta che usare metodi un po’ bruschi per toglierglielo, no? Questa è pur sempre una scuola, no?”

Capisco. Quindi stava esponendo tutto questo solo per vendicarsi di Sakayanagi.

“Santo cielo. Se tutto fosse andato secondo i piani, questa volta avremmo fatto espellere Ayanokōji-kun. Ma sembra che in questa scuola ci siano un bel po’ di insegnanti troppo zelanti, e mi stanno dando un bel po’ di problemi.”

Durante la nostra partita, avevo impartito a Horikita una serie di istruzioni dopo una lunga riflessione. Ma anche dopo aver inserito tutto sulla tastiera e aver premuto invio, c’è stato un ritardo di quasi trenta secondi prima che le istruzioni venissero ricevute. Fino a quel momento, l’intervallo di tempo prima che le mie istruzioni venissero ricevute era stato di soli dieci secondi.

Questo perché le mie istruzioni erano state manomesse. Erano state manipolate nel computer, per cui ciò che inserii non corrispondeva con le istruzioni date a Horikita. La sintesi vocale riprodusse le istruzioni manomesse attraverso gli auricolari a Horikita.

“In quel momento stava per fare una mossa diversa. Era addirittura migliore della mossa migliore che pensavamo potesse fare. Avevo a disposizione un numero significativo di personale e persino una macchina dedicata, e siamo stati comunque costretti a prendere una decisione estremamente difficile.”

Se avessero fatto una mossa palesemente imprudente, sarebbe stato evidente a chiunque avesse guardato che c’era qualcosa che non andava. Per evitare che ciò accadesse, era stato costretto a escogitare una mossa complessa.

“In questo senso, Sakayanagi-san ha fatto un ottimo lavoro nel vedere la debolezza della mossa che abbiamo scelto.”

Non era nemmeno un complimento.

“Perché non hai detto nulla, Ayanokōji-kun?”

“Anche se lo avesse fatto, non avrebbe avuto importanza. No, è più che altro che non poteva dire nulla”, spiegò Tsukishiro. “È semplice, in realtà. Come ex membro della White Room, e inoltre come qualcuno che si è inserito con la forza in questa scuola, non vuole attirare l’attenzione su di sé.”

Se si venisse a sapere che Tsukishiro aveva interferito con me, potrebbero sorgere problemi molto fastidiosi in seguito. Per quanto frustrante fosse, non avevo altra scelta che arrendermi e sopportare.

“Per quanto patetica possa essere, una vittoria è pur sempre una vittoria. Non dovresti essere felice?”

“… Lei è piuttosto abile nelle provocazioni, direttore. Tuttavia, sappia che la pagherà cara per questo, d’accordo?”

Il direttore Tsukishiro si limitò ad applaudire ancora una volta vedendo il sorriso pieno di rabbia di Sakayanagi.

“Dici cose molto divertenti per una semplice bambina, una persona al primo anno delle superiori. Ti sei montata la testa solo perché sei, come si dice, l’ape regina qui?”

In generale, se foste uno studente che si trova sullo stesso ring di Sakayanagi, non vorreste farvela nemica. Ma a quest’uomo, probabilmente, sembrava solo una bambina che parlava in grande. Niente di più.

“Se vuoi farmela pagare cara, allora per favore vai avanti e fai qualcosa adesso. In fretta e furia, forza.”

Non era possibile che ciò accadesse. Era passato un breve silenzio.

“Beh, per me è ora di andare. Dopotutto, noi adulti abbiamo molto lavoro da fare.”

Il direttore Tsukishiro iniziò a camminare, facendosi deliberatamente strada tra noi due.

“Oh, e se possibile, scegli di ritirarti volontariamente. In questo modo potremo sistemare le cose senza che altri studenti si trovino coinvolti in questa situazione.”

Lasciandomi con queste parole, Tsukishiro se ne andò, dirigendosi verso il corridoio. Dopo che se ne fu andato, anche Sakayanagi cominciò ad allontanarsi lentamente.

“Ora è tutto completamente rovinato. Che cosa incredibilmente sgradevole.”

“Mi dispiace.”

“Non devi scusarti, Ayanokōji-kun. Sono solo delusa che un adulto abbia sentito il bisogno di intromettersi negli affari dei bambini. Ha preso il mio ricordo più prezioso e lo ha calpestato.”

Sembrava che non le importasse che la sua vittoria fosse stata macchiata, ma solo che la nostra competizione fosse stata interferita.

“Ma… non credi che sia irragionevole aspettarsi che io mi accontenti di questo?”

Sakayanagi smise di camminare e mi guardò.

“Suppongo di sì. Non hai certo torto.”

Avevo intenzione di non parlare dell’ingerenza del Direttore Tsukishiro, ma alla fine poteva essere un bene che Sakayanagi lo avesse scoperto. In fondo, anche a me dava fastidio quello che era successo. Anche se solo un po’.

“Quindi, per favore, continuiamo la nostra competizione. Riprendiamo da prima che il direttore mandasse tutto all’aria.”

Sarebbe stato facile per me rifiutare la sua richiesta. Ma sentivo che avrei rotto qualcosa dentro di lei se l’avessi fatto. E forse anche qualcosa in me.

“Non ho motivo di rifiutare, credo. Ma, dove dovremmo andare?”

“Sapevi che in biblioteca c’è una scacchiera?”

“No… è la prima volta che ne sento parlare.”

“Ogni tanto la uso per giocare a scacchi. Andiamo lì e usiamola.”

Ci dirigemmo verso la biblioteca. Oggi non c’era nessuno, probabilmente perché l’esame speciale era finito e tutte le lezioni erano terminate per quel giorno. All’interno di quella biblioteca completamente silenziosa, presi la scacchiera tra le mani e la posizionai su un tavolino dove potevano stare due persone. Sakayanagi dispose abilmente i pezzi in modo che corrispondessero a come erano stati alla fine della nostra partita.

“Dunque, ora siamo nella stessa situazione di prima. Per favore, mostrami la tua vera mossa.”

Raccolsi il mio pezzo e lo posizionai dove avrebbe dovuto essere.

Parte 3

La nostra partita riprese e il tempo passò senza che nessuno dei due dicesse una parola all’altro. Era ormai sera e nella biblioteca si sentiva solo il rumore dei pezzi degli scacchi. Ma non durò a lungo. Non c’era bisogno di dedicare troppo tempo a una partita che avevamo ripreso da un punto in cui era quasi finita. In breve tempo, la partita si concluse.

Sakayanagi emise un sospiro silenzioso guardando la scacchiera. Non c’era più modo di evitare di essere messa sotto scacco.

“Proprio come mi aspettavo da te, Ayanokōji-kun. Sembra che io abbia perso questa partita.”

Era il tipo di gioco in cui ogni singola mossa faceva la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Sakayanagi non sembrava affatto dispiaciuta. Anzi, riconosceva la sconfitta con aria soddisfatta.

“Di sicuro sei onesta al riguardo.”

“Sembro una donna troppo orgogliosa per ammettere la propria sconfitta?”

Onestamente, mentirei se dicessi che non sembrava così…

“Quello che volevo sapere era a che punto erano le cose tra noi due. Chi stava sopra l’altro. Non farei mai una cosa come lamentarmi del risultato.”

“Ma anche se avrei potuto vincere, questo è solo un replay di quella partita, nella migliore delle ipotesi. Non è detto che sarebbe andata allo stesso modo allora.”

Non poteva scartare la possibilità che le mosse che alla fine avevo escogitato fossero cose a cui avevo pensato nel tempo extra che mi era stato concesso. Ma soprattutto…

“Questo risultato è stato il frutto del vantaggio che Horikita ha creato nel suo scontro con Hashimoto. Per come la vedo io, questo significa che ho mantenuto il vantaggio quando sono subentrato al suo posto. Quindi non credo che stessimo giocando alla pari.”

La partita si era svolta nel modo in cui si era svolta proprio perché Horikita aveva portato in vantaggio la nostra squadra e poi aveva passato il vantaggio a me. La capacità di Sakayanagi di ribaltare le sorti della partita in una situazione di svantaggio è una prova della sua abilità. Se avessimo giocato di nuovo, non c’era alcuna garanzia che avrei vinto. Era abbastanza abile che se mi avesse proposto di giocare di nuovo, sarei stato tentato di rifiutare e di scappare via sul serio.

“È il tuo modo di consolarmi?”

Sakayanagi ridacchiò, trovando strana la mia risposta.

“Non è così. Stavo solo esponendo oggettivamente i fatti.”

“Sono soddisfatta di questo risultato. Non è sufficiente?”

Se era soddisfatta, allora andava bene. Detto questo, non mi faceva comunque sentire meglio.

“Quando è stato annunciato l’esame speciale, avresti potuto concentrarti sul farmi competere direttamente con te in un evento uno contro uno. Se mi avessi proposto una cosa del genere, non avrei avuto altra scelta che accettare. Ma non l’hai fatto. Perché?”

Naturalmente, i sette eventi scelti tra le dieci possibilità erano stati selezionati a caso. Non c’era alcuna garanzia che tale evento sarebbe stato scelto. Ma anche così, se avessimo trovato un accordo su un evento uno contro uno, allora tale evento avrebbe avuto maggiori possibilità di realizzarsi.

“Il motivo è semplice. Come sicuramente avrai già capito, Ayanokōji-kun, non c’era alcuna garanzia che un evento del genere venisse sorteggiato. E se tu avessi gareggiato incautamente contro di me uno contro uno, le persone intorno a te si sarebbero insospettite. Volevo evitarlo. Anche se il direttore provvisorio ha approfittato di tutto questo, alla fine…”

Sakayanagi aveva fatto del suo meglio per prendere in considerazione e adattarsi alle mie circostanze quando aveva preparato i piani per questo esame speciale. Probabilmente era proprio per questo che era così irritata dall’interferenza di Tsukishiro. Potrei arrivare a ipotizzare che i sette eventi scelti oggi, e l’ordine in cui erano stati scelti, molto probabilmente non erano affatto casuali. Non c’era modo di avere un combattimento equo.

“Inoltre, Hashimoto-kun è il giocatore di scacchi più talentuoso della 1-A, eppure ha perso contro Horikita-san dopo essere stata istruita da te. Questo significa che anch’io ho perso sotto questo aspetto.”

Sakayanagi chinò pacificamente il capo verso di me.

“Ayanokōji-kun. È stato un piacere confrontarmi con te. La risposta che cercavo mi è chiara ora. Sei certamente un genio. La tua abilità non è affatto falsa.”

“Non hai intenzione di avere una rivincita con gli scacchi?”

“Vuoi che lo faccia?”

“…No grazie.”

“Fufu, che onestà.”

Eravamo riusciti a fare questa partita tranquilla solo perché ci trovavamo nel bel mezzo di un momento estremamente raro. Proprio perché l’esame speciale era finito e le lunghe vacanze iniziavano domani, abbiamo potuto trovare uno spazio vuoto senza nessun altro intorno.

“Per quanto riguarda il motivo per cui non ho intenzione di chiedere la rivincita… Ad essere onesti, è perché ho stabilito che le nostre abilità di scacchi sono circa pari. Se giocassimo dieci partite per divertimento, non sarebbe sorprendente se ognuno di noi finisse con cinque vittorie e cinque sconfitte. Sbaglio a fare questa valutazione?”

“No, sono completamente d’accordo.”

Se dovessimo confrontarci ancora e ancora, le cose andrebbero proprio come disse Sakayanagi. Le nostre capacità erano pari, il che era interessante.

“Tuttavia, ho la sensazione che tu abbia avuto la meglio nella nostra prima partita. Ora che ci ripenso… forse stavo perdendo io. Beh, suppongo che tu giochi a scacchi da più tempo di me, Ayanokōji-kun. Sono sicura che questo ha fatto la differenza.”

A giudicare dall’espressione del suo viso, aveva una certa vena competitiva. Sembrava che vincere fosse importante per lei.

“Inoltre, se cercassi una rivincita a scacchi per cercare di vincere contro di te, non giocherei più per il gusto di farlo. Gli scacchi sono un passatempo divertente per me. E desidero che continui a esserlo.”

Mentre parlava, prese uno dei cavalieri dalla scacchiera.

“Visto che hai tirato fuori la mia storia con gli scacchi, vuol dire che in fondo mi hai visto all’epoca?”

“Sì. Ti ho osservato, Ayanokōji-kun, mentre travolgevi i tuoi avversari nella White Room. Da allora mi sono appassionata agli scacchi. Credevo che sarebbe arrivato un giorno in cui avrei potuto giocare contro di te.”

L’intuizione che ebbi quando vidi l’elenco degli eventi proposti dalla 1-A si era rivelata esatta. Non era una semplice coincidenza che gli scacchi fossero stati scelti come uno dei loro eventi.

“Allora… suppongo che sia ora di andare, giusto?”

“Metto in ordine le cose. Rimani seduta un minuto.”

“Grazie mille. Accetto volentieri la tua gentilezza.”

Andai a riportare i pezzi e la tavola al loro posto.

“Purtroppo d’ora in poi mi terrò a distanza da te, Ayanokōji-kun. I nostri compagni di classe potrebbero insospettirsi se continuassi a fissarmi su di te per sempre. Ma soprattutto…”

“Soprattutto?”

“È da tanto tempo che muoio dalla voglia di conoscerti. Per me sei come un amico d’infanzia che non ho mai incontrato; uno che ho sempre, sempre inseguito. Se fosse facile per noi competere l’uno con l’altro, probabilmente finirebbe per perdere parte del suo valore per me.”

Un lieve sorriso apparve sul suo volto mentre mi guardava con affetto negli occhi.

“Anche se, conoscendo il direttore Tsukishiro, non è questo il momento per gli studenti di litigare tra loro.”

Un perfetto esempio di come la scuola abbia sbagliato le sue priorità. In circostanze normali, questa scuola dovrebbe avere studenti che combattono tra loro. Ma anche se io e Sakayanagi avessimo ripreso a gareggiare in modo simile, non potevamo essere certi che non avrebbe interferito ancora una volta. Anzi, probabilmente farebbe di tutto per sabotarmi.

Da questo punto di vista, credo di essere grato di non dover stare in allerta per altre cose, a parte lui. Sarebbe stato incredibilmente faticoso essere circondati da nemici su tutti i lati.

Sakayanagi e io lasciammo la biblioteca.

“A pensarci bene, è la prima volta che noi due torniamo insieme al dormitorio in questo modo, non è vero?”

“Ora che mi ci fai pensare, hai ragione.”

Sakayanagi aveva sempre persone con sé. Inoltre, il pensiero di camminare fianco a fianco era normalmente inimmaginabile.

“Mi dispiace, sono piuttosto lenta a camminare.”

“Non devi scusarti per questo.”

Era certamente lenta. Ma era a causa della sua disabilità. E stranamente oggi ne ero grato. Se avessi camminato al mio solito passo, avrei raggiunto i dormitori in un attimo.

“Cosa pensi di fare d’ora in poi?”

“Dipende solo da quello che farà Tsukishiro. Forse sta solo sostituendo tuo padre, ma è sempre il direttore. I metodi ordinari non funzioneranno con lui.”

“Hai ragione. Vista la situazione attuale, il reintegro di mio padre non sembra che avverrà facilmente.”

“E tu? Cosa hai intenzione di fare?”

Alla mia domanda, Sakayanagi riflettè un po’.

“Suppongo che per ora continuerò a divertirmi, come ho fatto finora. Se Katsuragi-kun cercherà di ribellarsi a me, mi occuperò di lui. E se Ichinose cercherà di avvicinarsi alla 1-A, sarà divertente schiacciarla e giocare con lei. Se venisse espulsa, potrei assistere al crollo della 1-B.”

Sorrideva come una bambina che giocava innocentemente con le sue bambole.

“Non avevo previsto la mossa di Ryūen-kun, ma… se è tornato sul campo di battaglia, vorrei affrontare anche lui. Sorprendentemente, potrei non annoiarmi in questa scuola.”

“Mi fa piacere sentirlo.”

“E tu, Ayanokōji-kun?”

“Vorrei evitare di fare qualcosa che mi faccia notare, se possibile. A parte questo, continuerò a far sì che Horikita faccia del suo meglio.”

“E sono sicura che stupirà tutti con la sua crescita. Non vedo l’ora.”

Un giorno, Sakayanagi potrebbe elencare il nome di Horikita accanto a quello di Ichinose e Ryūen come avversario di cui diffidare. Se quel giorno arrivasse, ero sicuro che Sakayanagi si godrebbe ancora di più il tempo trascorso in questa scuola.

“… C’è una cosa per cui vorrei scusarmi.”

“Scusarti?”

“Prima, quando ho parlato del motivo per cui ho evitato un incontro uno contro uno con te, ho mentito.”

Aveva detto di averlo evitato per rispetto nei miei confronti, per evitare che l’attenzione si concentrasse su di me. Ora ritirò quella risposta.

“A dire la verità, volevo solo stare insieme a te, anche solo per un secondo in più.”

Mentre parlava, allungò la mano destra verso di me.

La presi, pensando che volesse darmi una stretta di mano. Ma lei pose la sua mano sinistra sulla mia, avvolgendola.

“Le persone possono conoscere il calore attraverso il tatto. E questo è prezioso. Il calore di un altro essere umano non è affatto una cosa negativa. Ti prego di ricordarlo.”

“Che cosa intendi dire?”

“È un mio messaggio in ritardo.”

Rimasi lì, ancora incapace di capire cosa volesse dire. Sakayanagi lasciò lentamente la mia mano e iniziò ad allontanarsi.

“Allora, vogliamo andare?”

Sembrava che non avesse intenzione di dirmi altro. Mentre tornavamo ai dormitori, guardavamo il sole che tramontava.

“Oh, a proposito, hai sentito? Yoshida-kun della 1-A…”

Non avevamo quel tipo di rapporto che ti porta a ricordare i vecchi tempi. Ma non avevamo nemmeno obiettivi in questo momento. Stavamo solo parlando di cose ordinarie e quotidiane. Fino al momento in cui arrivammo ai dormitori.


Capitolo 8

Postfazione

Indice


[1] “Nell’orologio “Fischer”, invece, quando si preme il proprio pulsante non solo si mette in moto l’orologio avversario ma in più sul proprio quadrante le lancette tornano indietro di due minuti: in tal modo si hanno sempre almeno due minuti per mossa. Secondo esperimenti pratici effettuati sui prototipi, partendo da una base di un’ora a testa all’inizio si rispettano gli attuali tempi di riflessione e una partita dura mediamente circa cinque ore.”

Fonte: Clicca qui.

Una replica a “Volume 11: Epilogo”

  1. Ragazzi siete fantastici. Grazie 😍

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