Volume 1: Capitolo 3

Il Problematico Gruppo delle Matricole

Introduzione 

C’erano decine di studenti del primo e del secondo anno riuniti in palestra. La maggior parte non era del secondo anno, ma del primo. Suppongo che molti studenti abbiano visto questo incontro come un’opportunità importante.

Dato che non sapevo chi fossero gli studenti del primo anno, decisi di iniziare a scoprire quali studenti del secondo anno partecipavano a questo evento.

La leader della 2-A, Sakayanagi, non si vedeva da nessuna parte. Sebbene non potessi definirlo esattamente una sua controfigura, vidi Hashimoto Masayoshi. Sakayanagi aveva una disabilità alle gambe, per cui la sua gamma di movimenti era limitata e la rendeva lenta. Hashimoto svolgeva un ruolo importante nel coprirla per compensare questa situazione.

Per quanto ne so, era l’unica persona di 2-A presente. Inoltre, non sembrava che stesse cercando di parlare con qualcuno in particolare. Probabilmente stava facendo un giro per vedere chi si era messo in contatto con chi in questo incontro.

Essendo l’organizzatore di questo evento, circa la metà delle persone della 2-B erano presenti, sia ragazzi che ragazze, Ichinose compresa. C’era anche Kanzaki, al fianco di Ichinose, che la supportava. Tuttavia, non avevo l’impressione che gli studenti della 2-B presenti fossero molto capaci o che si preoccupassero della loro bravura accademica. Sembrava che la 2-B avesse semplicemente scelto di mandare i membri più socievoli della propria classe.

D’altra parte, dopo aver dato una breve occhiata in giro, non vidi nessuno di 2-C. Era quasi come se avessero considerato questo incontro totalmente facoltativo, fin dall’inizio. Solo attraverso questo evento, si potevano in qualche modo vedere le motivazioni di ciascuna delle classi del secondo anno.

Tuttavia, oggi non erano gli studenti del secondo anno a essere importanti per Horikita. Era concentrata sui ragazzi del primo anno, quelli che conoscevamo a malapena. Ero sicuro che gli studenti del primo anno, che avevano appena iniziato a frequentare la scuola, non avevano ancora idea di cosa stesse succedendo. Molti di loro probabilmente faticavano a capacitarsi della situazione in cui gli studenti del secondo anno avevano improvvisamente chiesto di fare coppia con loro. Si erano allontanati da tutti gli altri presenti all’evento, rifugiuandosi dietro i loro compagni di classe, cioè agli studenti con cui erano già in confidenza.

Vedendo ciò, Ichinose fece del suo meglio per allargare la cerchia dei presenti facendo autopresentazioni e chiacchierando in modo casuale, senza menzionare chiaramente l’esame speciale. Naturalmente, non è che le persone si aprissero immediatamente o altro. Sapendo questo, non affrettò le cose, ma si avvicinò lentamente alle persone, guardandole con un sorriso gentile sul viso. Allora i loro cuori induriti, che sembravano congelati come il ghiaccio, cominciarono a scongelarsi.

Dopo pochi minuti di osservazione di questo incontro, avevo un’idea generale di come sarebbero andate le cose da qui in poi.

“Piuttosto che dare la priorità all’esame speciale, lei cerca di costruire relazioni basate sulla fiducia reciproca. È certamente un modo di fare tipico di Ichinose-san. Una tattica ammirevole, che non tutti riescono a mettere in atto”, disse Horikita, dando la sua prima impressione dell’incontro.

Non si sapeva quanto la 2-B avrebbe fatto uso di questa strategia, ma era comunque particolarmente importante. Quello che Ichinose stava facendo non poteva che giovare agli studenti del primo e del secondo anno.

Horikita definì Ichinose ‘ammirevole’ per aver messo in atto un simile piano. Guardando Horikita di lato, potei intuire la strategia che doveva avere in mente.

“Stai pensando anche tu a una strategia simile?”

“…Sì. Una strategia basata sull’uso dei Punti Privati è troppo impegnativa da gestire per noi. Per questo ho pensato che sarebbe stato importante costruire rapporti di fiducia con i ragazzi del primo anno. Tuttavia, non siamo affatto all’altezza di Ichinose-san da questo punto di vista. O meglio, dovrei dire che questo tipo di strategia è la sua specialità.”

Se si vuole che qualcuno ci accetti come partner, dovremmo offrirgli qualcosa. Questo qualcosa può essere costituito da molte cose diverse, come ad esempio

punti, fiducia, amicizia o debito di gratitudine.

“Ichinose Honami-san, della classe 2-B, è già abbastanza conosciuta da molti studenti del primo anno. Conoscono il suo nome e il suo volto. Sono sicura che gli studenti ansiosi si affolleranno da lei e che sarà all’altezza delle loro aspettative.”

“Sì, lo penso anch’io.”

Non si sarebbero disturbati a venire da noi, classe 2-D, persone che non conoscevano affatto.

“Ma anche se non possiamo replicare i suoi metodi ammirevoli, ci sono cose che possiamo fare.”

A quanto pare, Horikita aveva avuto un’idea da questo evento. Il nocciolo dell’idea probabilmente aveva a che fare con il fatto che lei guardava costantemente i ragazzi del primo anno con l’applicazione OAA aperta. Non dava segno di volersene andare, continuando a osservare le matricole.

Non ero nemmeno l’unico a guardarla in piedi accanto a lei. Una grande figura ci passò accanto.

“Ma, sapete, sembrano tutti dei veri e propri coglioni. Dal primo all’ultimo”, disse Sudō, in piedi accanto a Horikita, condividendo ciò che pensava dei ragazzi del primo anno.

Sudō aveva inizialmente programmato di andare direttamente alle sue attività di club subito dopo la lezione di oggi. Ma la richiesta di Ichinose di organizzare questo incontro venne accettata, e quindi fu improvvisamente deciso che la palestra sarebbe stata utilizzata fino alle 17, così si è offerto di accompagnare Horikita qui. Horikita aveva rifiutato categoricamente, dicendogli che non era necessario che venisse, ma credo che alla fine sia andata bene, visto che sarebbe andato comunque in palestra.

“Non fissarli così senza motivo. Non c’è nulla da guadagnare a spaventarli”, disse Horikita.

“Non li sto fissando male. È solo l’aspetto della mia faccia. Comunque, è davvero giusto che noi ce ne stiamo qui a rilassarci così? I ragazzi intelligenti non verranno presi da Ichinose? Che male c’è a parlare con loro?”

Sudō parlò con impazienza a Horikita, dicendo che sarebbe stato meglio raggiungere gli studenti del primo anno il prima possibile. Anche se uno studente del nostro livello non appartenente alla sezione B ci provasse con uno del primo anno, Ichinose non se la prenderebbe. Anzi, ero sicuro che se ne sarebbe rallegrata.

“Che cosa farai?” Chiesi a Horikita, visto che me lo stavo chiedendo anch’io.

“Pensi davvero che possiamo superare la 2-B in un posto come questo, quando si tratta di socializzare?”

In questo momento, Ichinose sembrava dare più importanza all’aiuto dei ragazzi del primo anno che alla vittoria della sua classe. A quanto pare, nessuno degli studenti della 2-B se n’era ancora andato, e sembrava che stessero cercando di conoscere meglio i ragazzi del primo anno, per approfondire la loro amicizia. Scommetto che anche i ragazzi del primo anno avevano notato il loro entusiasmo.

“No, non riesco proprio a immaginarlo”, risposi.

Se Yōsuke o Kushida fossero stati qui, avremmo potuto avere una possibilità di fare conversazione. Forse. Ma Horikita, Sudō e io non eravamo assolutamente in grado di reggere il confronto sociale. Sono sicuro che Horikita era ben consapevole di questo fatto quando è venuta qui.

Proprio quando la discussione stava per iniziare seriamente, Horikita entrò in azione.

“… Andiamo”, disse.

Invece di partecipare all’incontro, ci stavamo ritirando. Il che significava che Horikita non aveva mai avuto l’intenzione di provare a portare qualcuno del primo anno dalla nostra parte in questo evento.

“Sei sicura che vada bene, Suzune?”, chiese Sudō.

“Più della metà degli studenti invitati non sono venuti all’incontro. Sono questi gli studenti con cui intendo negoziare.”

In altre parole, voleva prendere le matricole che non si erano preoccupate di ascoltare l’offerta di Ichinose. Allo stesso tempo, però, il fatto che quegli studenti avessero ignorato l’offerta di Ichinose dimostrava che sarebbe stato difficile conquistarli. Forse pensavano di poter trovare un partner da soli, in base alle proprie capacità, senza accettare un aiuto. O forse non hanno avuto il coraggio di presentarsi a questo incontro. Potrebbero addirittura avere in mente una strategia. In ogni caso, possiamo presumere che molti di loro siano un po’ eccentrici e difficili da gestire.

“Per il momento, sentiamo quali sono le tue ragioni per seguire questa strada”, dissi.

“Per due motivi. Per quanto ne so, da quello che ho visto poco fa, una percentuale inaspettatamente alta degli studenti che sono venuti all’incontro era costituita da persone preoccupate per la loro bravura accademica. Quello che stiamo cercando in questo momento, piuttosto urgentemente aggiungerei, sono studenti che abbiano almeno una sufficienza o una migliore capacità accademica. Cioè, studenti che abbiano abbastanza fiducia in se stessi da potersela cavare senza venire all’incontro.”

Capisco. Se le cose stanno così, credo che abbia un certo senso che noi abbiamo lasciato l’incontro.

“La nostra priorità non dovrebbe essere quella di accoppiare due studenti capaci tra loro. Si tratta di convincere gli studenti con capacità accademiche sufficienti a coprire gli studenti più deboli della nostra classe a venire dalla nostra parte, per assicurarci che nessuno venga espulso.”

Tuttavia, anche se la 2-B avesse aiutato molti studenti del primo anno, naturalmente ne sarebbero rimasti molti. Inoltre, Ichinose probabilmente avrebbe dato la priorità ad aiutare gli studenti meno capaci piuttosto che quelli più capaci. Avremmo potuto restare e scegliere tra gli studenti relativamente capaci rimanenti che la 2-B non era in grado di aiutare. La sua seconda ragione sembrava avere qualcosa a che fare con ciò.

“Inoltre, c’è stata una leggera incongruenza nelle persone che si sono presentate all’incontro, che non ha nulla a che fare con le valutazioni delle capacità accademiche.”

“Incongruenza?”

“Il fatto che nessuno degli studenti della 1-D abbia partecipato.”

Nessuno di loro ha partecipato? Capisco. Si tratta di un’incongruenza piuttosto interessante.

“Sembra che anche tu abbia capito.”

“Capito cosa? Cosa significa il fatto che nessuno dei ragazzi della 1-D si è presentato?” chiese Sudō, interrompendola.

Inclinò la testa di lato, non capendo quale fosse il significato della loro assenza.

“In una classe ci sono 40 persone. Tra questi 40 ci sono studenti con voti mediocri e studenti che non sono particolarmente bravi a comunicare. Eppure, nemmeno una persona della 1-D ha partecipato. Il fatto che nessuno abbia partecipato è ovviamente un riflesso della volontà della classe.”

Era chiaro che qualcuno controllava l’intera classe e aveva ordinato loro di non partecipare all’incontro. Si può dire che era una cosa insolita, considerando che non erano passati nemmeno pochi giorni dall’inizio della scuola.

“Quindi, stai dicendo che la 1-D ha già un leader, ed è quello che si è rifiutato di partecipare all’incontro?”

“Se c’è una persona con cui possiamo negoziare che parla a nome dell’intera classe, allora non è più necessario cercare di contrattare con le persone individualmente.”

In altre parole, la sua strategia prevedeva che gli studenti di ciascuna delle nostre classi, 1-D e 2-D, si coprissero a vicenda.

“Ok, va benissimo. Ma se lo facciamo, non avremo alcuna possibilità di vincere, vero?”

Non era affatto una cattiva idea, per evitare che qualcuno venisse espulso. Ma probabilmente ci avrebbe reso impossibile battere le altre classi nei punteggi complessivi.

“Hai ragione. In questo senso, non ho intenzione di fare la guerra con le altre classi questa volta.”

“Non sono esattamente nella posizione di poter dire qualcosa al riguardo, ma sei sicura che sia quello che vuoi?”

“Sì. Senza dubbio”, dichiarò Horikita, in modo chiaro e definitivo.

Sebbene il suo approccio fosse certamente diverso, l’idea generale alla base della sua strategia era simile a quella di Ichinose, a quanto pare. L’idea era che si rinunciava a una preziosa opportunità di ottenere punti di classe, un esame speciale.

Hashimoto, 2-A, stava già lasciando la palestra, forse perché aveva finito di curiosare all’evento di Ichinose. Horikita seguì Hashimoto, dirigendosi verso l’uscita della palestra. Sudō e io la seguimmo. Ma prima di andarmene, guardai brevemente Ichinose.

Ichinose, senza accorgersi della mia presenza, stava parlando con uno studente del primo anno con il sorriso sulle labbra. Ero sicuro che non avrebbe esitato a dare una mano, indipendentemente dalla capacità accademica di quello studente. Anche se fosse stata D o E.

Stava lottando per evitare che qualcuno della sua classe venisse espulso, abbandonando l’idea di ottenere la vittoria in questo esame speciale. Era più o meno la stessa cosa che stava cercando di fare Horikita, anche se in modo diverso. O forse no? L’essenza delle loro strategie era davvero la stessa?

“Yo.”

Appena usciti dalla palestra, Hashimoto ci rivolse la parola, come se ci stesse aspettando.

“Cavolo, è sempre la stessa, vero? Ichinose, intendo”, disse.

“Sembra che stia dando la priorità alla salvezza dei suoi compagni di classe e delle matricole, sì”, disse Horikita.

“Sì, di sicuro. Non sembra proprio che Ichinose sia una minaccia al momento. Non si rende conto di quanto sia svantaggioso per lei accogliere un gruppo di idioti? È come se stesse abbandonando la sfida”, disse Hashimoto esasperato.

Non poteva rendersi conto che Horikita stava facendo più o meno la stessa cosa, probabilmente perché non riusciva nemmeno a immaginare il pensiero che Horikita rinunciasse a cercare di vincere.

“Forse è perché sapeva già tutto sulle matricole che è riuscita a organizzare un incontro come questo?”

“Ah, sì, ho capito. È vero.”

“Voi della 2-A… Sakayanagi-san ha capito senza nemmeno aver bisogno di vedere l’incontro. Il motivo per cui non ha partecipato è che aveva già previsto che tipo di studenti si sarebbero presentati qui.”

“Beh, forse.”

Tuttavia, probabilmente aveva mandato Hashimoto da solo in avanscoperta.

“Allora, come intende la 2-A attirare gli studenti modello dalla sua parte?”

“Dipende tutto dalla principessa. Io sto solo seguendo i suoi ordini.”

Con questa risposta, Hashimoto iniziò ad allontanarsi, forse perché soddisfatto del breve scambio appena avuto.

“Non fidarti di quello che dice quel coglione di Hashimoto, Suzune.”

“Non c’è bisogno che me lo dica. Aspetta, conosci Hashimoto-kun?”

“No, per niente”, disse Sudō con orgoglio e arroganza.

“…Capisco. Beh, la 2-A ha un grande vantaggio per il semplice fatto di essere sezione A. Suppongo sia naturale che ci siano persone che si affollano verso di loro, in una certa misura.”

Dopo essersi iscritti qui, i nuovi studenti si sarebbero resi conto che la sezione A regnava sovrana. Anche se al momento non lo sapevano, la voce si sarebbe sparsa rapidamente.

“Comunque, sbrighiamoci. Gli studenti della 1-D dovrebbero essere ancora in giro per la scuola a quest’ora”, disse Horikita, dirigendosi verso le aule delle matricole.

Stavamo andando a vedere com’era la situazione per la 1-D. A quanto pare, stava cogliendo l’opportunità che ci si presentava mentre tutti gli altri erano concentrati sull’incontro di Ichinose.

Parte 1

Ci dirigemmo verso il piano dove si trovavano gli studenti del primo anno, il piano che avevamo frequentato regolarmente fino al mese scorso. Non sembravano esserci molti studenti in giro, visto che molti erano andati in palestra. Ci guardammo intorno e vedemmo diversi studenti, dalla 1-A alla 1-C. Anche se non li chiamammo, quando ci videro e ci riconobbero come studenti del secondo anno, distolsero lo sguardo, come se fosse imbarazzante o disagiante.

Immagino che non sarebbe stato facile accoglierci a braccia aperte, dopo aver messo improvvisamente piede al loro piano. C’erano alcuni studenti che non sembravano farci caso, ma la maggior parte di loro non gradiva esattamente il disagio di averci lì. Probabilmente sarebbe stato così anche domani e tutti i giorni successivi.

Ero sicuro che alcuni studenti, cercando di trovare un partner il prima possibile, avrebbero avvicinato i ragazzi del primo anno a tutte le ore del giorno, sia di mattina che di pomeriggio. Ma si trattava di un azzardo pericoloso che avrebbe potuto ritorcersi contro di noi. Ciononostante, nelle aule del primo anno in cui abbiamo sbirciato c’erano studenti che chiacchieravano e ridevano allegramente. Forse pensavano che non ci fosse bisogno di farsi prendere dal panico per questo esame speciale. O forse non lo consideravano ancora così importante.

“Sembra che la maggior parte degli studenti rimasti non sia affatto preoccupata, proprio come previsto”, disse Horikita.

“Fantastico. E io sono qui a dare di matto”, brontolò Sudō.

Gli studenti del primo anno si sarebbero visti sospendere i pagamenti dei Punti Privati per tre mesi solo se avessero ottenuto 500 punti o meno all’esame. Certo, si trattava comunque di una perdita enorme, ma dato che il versamento iniziale sul loro conto doveva essere effettuato subito dopo la cerimonia di ammissione, probabilmente non sentivano alcun senso di pericolo imminente.

Proprio mentre stavamo terminando l’ispezione della 1-C, Horikita sentì una voce familiare che la chiamava.

“Kuku. Sei arrivata piuttosto tardi, Suzune.”

Il proprietario di quella voce non era altro che Ryūen Kakeru, della 2-C, che ci guardava senza paura. Proprio davanti a noi, potevamo vedere l’aula della 1-D. Sembrava che Ryūen fosse appena uscito da quell’aula.

“Anche tu sei qui a cercare studenti del primo anno, Ryūen-kun? Non mi sembra di averti visto all’incontro.”

“È stato solo un gruppo di idioti che si sono riuniti in palestra, giusto? Non avevo nemmeno bisogno di andare a vederlo per saperlo.”

Era venuto qui a cercare gli studenti che non erano andati all’incontro, proprio come aveva intenzione di fare Horikita. A giudicare dal modo in cui parlava, era chiaro che cercava gli studenti capaci del primo anno. C’era solo una leggera differenza di venti o trenta minuti nel nostro arrivo, ma…

Con tutto quel tempo a disposizione, era possibile che avesse già individuato con successo un certo numero di studenti. Saremmo stati in grado di verificare se ogni studente avesse trovato un compagno alle otto del mattino successivo.

“Rilassatevi. Non ho ancora scelto nessuno.”

Non che le altre due persone che erano con me oggi gli avrebbero creduto così facilmente. Questo fino a quando l’app non si aggiorna e mostra quali partnership erano state fatte o meno per la 2-C.

“Sembra che non mi crediate.”

“Beh, prendo tutto quello che dici con le pinze, come minimo”, rispose Horikita.

“Capisco. Sembra che tu sia diventata piuttosto diffidente nei miei confronti, eh?”

“Oh? Però non ricordo di non aver mai diffidato di te prima d’ora. No?”

“Kukuku! Beh, sì, credo che tu abbia ragione.”

Sudō fissò Ryūen, forse non gradendo il modo beffardo con cui si rivolgeva a Horikita. Una persona normale sarebbe indietreggiata, spaventata da quel solo sguardo, ma un attacco così diretto non avrebbe funzionato con Ryūen.

“Sembra che tu abbia assunto una guardia del corpo. Ma ne hai scelta una stupida, signorina.”

“Cosa hai detto?!” sbuffò Sudō.

Sembrava pronto a dare in escandescenze, ma Horikita lo tenne in riga con un leggero gesto della mano.

“Oh, ci vuole cervello per fare la guardia del corpo? Il bue da’ del cornuto all’asino, eh?”

Con la mano che ancora tratteneva Sudō, Horikita fissò Ryūen, il suo sguardo imperturbabile.

“Hai intenzione di spaventare i ragazzi del primo anno? Temo che un atteggiamento del genere ti si ritorcerà contro.”

Si sarebbero certamente tirati indietro vedendo Ryūen andare in giro come se fosse il capo.

“Ho pensato che se li avessi minacciati un po’, avrebbero accettato immediatamente di collaborare.”

Fino a quel momento Horikita aveva risposto al fuoco di Ryūen con altro fuoco, restituendogli ciò che le dava. Ma questa volta Ryūen fece il contrario, affermando di fatto ciò che lei aveva appena suggerito.

“… Stai scherzando, vero? Pensi davvero che sia un modo accettabile di fare le cose?”

“Accettabile o meno, chi se ne frega. Che problema c’è se qualcuno si sente un po’ minacciato? Ci è stato detto che non potevamo costringere qualcuno a ottenere un punteggio inferiore o altro, ma nelle regole non c’era scritto di non usare minacce per trovare un partner.”

“Questo perché dovrebbe essere ovvio che non va bene, senza che sia necessario che le regole lo indichino. Sei tu quello che avrà problemi se qualcosa va storto.”

“Allora che ne dici di farmi andare storto qualcosa allora? Non sono abbastanza stupido da farmi beccare in entrambi i casi.”

Era più che mai ottimista e sicuro di sé. Non solo affermava che era estremamente probabile che avrebbe mantenuto le sue minacce, ma affermava anche, in modo definitivo, che la verità della questione non sarebbe mai venuta a galla. Che quello che diceva fosse vero o falso, anche Horikita doveva aver capito ancora una volta che Ryūen avrebbe sempre scelto di comandare con il pugno di ferro di un dittatore militare.

“Beh, in questo caso, fai quello che vuoi. Sappi solo che se mai dovessi trovare delle prove, non ci penserei due volte prima di denunciarti.”

Il suo avvertimento doveva probabilmente servire da deterrente, ma non sembrò funzionare con Ryūen.

“Allora cosa? Chi convincerai del primo anno?”

Horikita deve aver capito che non c’era bisogno di rispondere, perché tenne la bocca chiusa.

“Hai capito qualcosa quando stavi curiosando all’incontro, eh? E poi ti sei precipitata qui per vedere chi era rimasto. È così?”

“Come te, oppure no?”

“Kuku. Sì, forse.”

Ryūen continuò a parlare con Horikita dopo aver detto questo, come se volesse solo mantenere le cose interessanti.

“In questo caso, ti dirò qualcosa di buono, visto che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. I nuovi arrivati di quest’anno sono tutti molto tranquilli, anche se hanno appena iniziato. Il che significa che è molto probabile che qualcuno della scuola stia spiegando a questi nuovi ragazzi come funzionano le cose, in una certa misura.”

Se fosse vero, si tratterebbe di un’informazione inaspettata. Ad aprile non avevamo idea di cosa stesse succedendo, e di conseguenza tutti facevano casino come volevano. Certo, gli studenti della sezione A e della sezione B erano più composti, ma questo probabilmente può essere attribuito alla notevole differenza tra i nostri background.

Inoltre, Ryūen non si riferiva solo a una classe specifica. Si riferiva all’intero anno scolastico. Forse si trattava di una misura presa perché dovevano fare coppia con gli studenti del secondo anno proprio all’inizio della scuola? O forse la scuola aveva altre intenzioni?

“Non è possibile che il gruppo di nuovi studenti di quest’anno sia particolarmente sveglio e che noi siamo stati particolarmente lenti?”

“Ci sono segnali che indicano che alcuni di loro si stanno già unendo, come classe, proprio in questa fase. È troppo presto.”

Anche se avessero iniziato subito a cercare di unirsi come classe quando è stato annunciato l’esame speciale, non ci sarebbero già riusciti. Ryūen stava dicendo che non si sarebbero riuniti in questo modo, ora, se non avessero iniziato il processo prima. Subito dopo l’ingresso a scuola.

“…Che razza di trucco vigliacco stai cercando di fare dicendomi questo?”

“Niente, nessun trucco. Non posso semplicemente battere i miei avversari in un esame speciale come questo. Niente del genere. Ma dovrò tirare le fila per essere il migliore in assoluto.”

Non sarebbe stato facile far espellere gli studenti delle altre classi in questo esame speciale. Il senso di anonimato, il fatto di chiedersi con chi si sarebbe fatto coppia, era piuttosto significativo. Sarebbe stato piuttosto difficile accertare con esattezza con chi si era in coppia sull’app, a meno che non si andasse in giro a rendere pubbliche le collaborazioni o non si fosse molto bravi a raccogliere informazioni. Anche se si riuscisse a fare in modo che i compagni di classe che non vanno molto bene dal punto di vista accademico facciano coppia con studenti di classi rivali, o anche se si dovesse designare specificamente qualcuno a questo scopo, sarebbe quasi impossibile far sì che quello studente fallisca di proposito all’esame.

Se si otteneva un punteggio basso, non in linea con il livello di abilità accademica che si supponeva di avere, era chiaro che si trattava di un’azione intenzionale e quindi si veniva espulsi, indipendentemente dall’anno scolastico in cui ci si trovava. Alla fine, la differenza tra vittoria e sconfitta si riduceva a due cose: le capacità degli studenti della propria classe e le capacità degli studenti del primo anno. In termini di strategia, quello che si poteva fare era conquistare alla propria classe il maggior numero possibile di studenti del primo anno con buone capacità accademiche.

Non sarebbe stato facile per la 2-C vincere l’esame, considerando il loro basso livello di abilità generale. Non potevano in alcun modo sperare di competere con la 2-A dal punto di vista finanziario, e le competenze accademiche delle due classi erano di livello completamente diverso. Non importava quanti punti avessero buttato sui ragazzi del primo anno per cercare di accaparrarseli, i risultati non sarebbero stati piacevoli. Stando così le cose, dovrebbero rinunciare al punteggio complessivo più alto e concentrarsi invece sul mettere le mani sui premi assegnati alle coppie che ottengono un punteggio nel 30% dei migliori nella competizione individuale.

Naturalmente, Horikita non ne fece menzione. Perché sarebbe un problema per noi se la 2-A e la 2-C non cercassero di sfidarsi a colpi di punti. Piuttosto che lasciare che la 2-A si aggiudichi facilmente il primo posto, speravo che la sezione A e la sezione C si affrontassero su larga scala, in modo da sfiancarsi a vicenda, anche se solo un po’.

“Cerca di fare del tuo meglio per stare al passo.”

“Suppongo che potrei dire lo stesso a te. Le tue preoccupazioni sono del tutto inutili”, disse Horikita.

“Kuku, colpa mia.”

Detto questo, Ryūen partì, lasciandosi alle spalle le aule del primo anno.

Era rimasto qui troppo poco tempo per aver finito quello che c’era da fare.

“I ragazzi del primo anno potrebbero opporsi a noi molto più fortemente di quanto pensassi.”

Se erano consapevoli del fatto che erano praticamente bloccati in una disperata lotta all’ultimo sangue con le altre classi di questa scuola, allora sì, supponevo fosse naturale che esitassero a negoziare con noi.

“In questo caso, non dovremmo cercare di negoziare con loro almeno un po’, appena possibile?”, chiese Sudō.

“Sì… Certo che dovremmo. Ma…”

Horikita diresse lo sguardo verso la fine del corridoio. Stava guardando dove si trovava l’aula della 1-D.

“Su, andiamo”, disse Sudō.

“Non credo che sarà così semplice.”

A quanto pare, anche Horikita l’aveva notato mentre parlava con Ryūen. Per tutto il tempo in cui parlarono, da quando Ryūen uscì dall’aula a quando se ne andò, non è stato visto un solo studente lasciare l’aula. E nemmeno noi abbiamo sentito un solo rumore mentre ci avvicinavamo all’aula.

Quando alla fine raggiungemmo la porta dell’aula e la aprimmo, i nostri sospetti furono confermati.

“Cavolo, che diavolo sta succedendo?”, urlò Sudō in preda al panico, mentre scrutava l’interno dell’aula.

“Negoziare con la 1-D potrebbe essere molto, molto più difficile di quanto mi aspettassi”, dichiarò  Horikita.

L’aula era completamente vuota. Non c’era una sola persona in vista. I 40 studenti, che non si erano presentati nemmeno all’incontro, sembravano essere improvvisamente scomparsi senza lasciare traccia.

“Questa classe potrebbe essere più problematica di quanto pensassi”, aggiunse.

Tuttavia, non potevamo starcene qui a crogiolarci nell’ansia. Dovevamo agire prima che le altre classi iniziassero a muoversi seriamente. La gara iniziava domani.

La battaglia di Horikita sarebbe iniziata nel momento in cui avesse contattato la 1-D. Per quanto mi riguarda, sarei tornato al mio dormitorio e avrei memorizzato tutti i nomi e i volti dei nuovi studenti nell’applicazione OAA. Horikita aveva la sua battaglia da combattere, io la mia.

Il giorno in cui venne annunciato l’esame speciale, si formarono ben 22 coppie.

Parte 2

Il giorno dopo la situazione prese una piega improvvisa e inaspettata verso la fine della pausa pranzo. Successe qualcosa dopo che avevamo finito di pranzare, mentre eravamo seduti in classe, in attesa dell’inizio delle lezioni pomeridiane.

“E-ehi! Ragazzi! Alcuni studenti del primo anno si stanno dirigendo da questa parte!”, gridò uno dei miei compagni di classe, Miyamoto.

Questo esame speciale dipendeva dalla collaborazione tra studenti del primo e del secondo anno. Si potrebbe pensare che questo non sia uno sviluppo così sorprendente, ma a quanto pare non è così.

“Wow, devono essere molto coraggiosi per salire al piano degli studenti del secondo anno”, disse Yōsuke, mentre riflettevo. “Voglio dire, se decidessimo di salire al piano del terzo anno, dovremmo stare molto attenti a non fare confusione.”

“Sì, è vero…”

Sarebbe una storia diversa se si avessero molte amicizie strette con i propri senpai, ma per il gruppo delle matricole di quest’anno non era così. Molti di loro devono essersi sentiti come se si stessero avventurando in territorio nemico. In questo senso, la comparsa di alcuni di loro in questo modo poteva essere un evento che meritava di essere sorpreso.

Yōsuke disse che sarebbe andato a controllare, così lo seguii, dirigendomi verso il corridoio. Horikita e Sudō ci seguirono subito dopo.

La prima cosa che attirò la mia attenzione fu un ragazzo dalla corporatura particolarmente robusta. C’erano diversi motivi per cui si distingueva, uno dei quali era che sembrava essere all’incirca dell’altezza di Sudō. Ma, soprattutto, era la forte impressione che suscitava mentre camminava con sicurezza al centro del corridoio del nostro piano. Gli altri studenti del secondo anno lo evitavano, camminando ai margini del corridoio. Sembrava il contrario di quello che ci si aspettava normalmente.

Dietro a questo studente c’era una ragazza. Horikita, rendendosi conto che non erano semplicemente alla ricerca di partner, andò davanti allo studente per bloccargli la strada. Sudō le rimase vicino.

Quando Horikita e Sudō si trovarono faccia a faccia con questi nuovi studenti, lo studente del primo anno mi guardò negli occhi per qualche motivo, anche se lo stavo osservando da una certa distanza. Poco dopo, distolse lo sguardo da me e lo spostò su Horikita. Richiamai alla memoria i dati che avevo appreso ieri dagli OAA. Sembrava che Horikita stesse per avere un contatto piuttosto inaspettato con quella classe.

“Chi è questa qui?” chiese il ragazzo.

“Aspetta un momento… l’ho trovata”, disse la ragazza.

Dopo aver usato un po’ con il telefono, gli mostrò lo schermo.

“Classe 2-D. Horikita Suzune. Capacità accademica A-, eh?”, disse il ragazzo, burbero.

La ragazza parlava con un tono di voce piuttosto educato, a differenza del ragazzo, il che li faceva sembrare una strana combinazione. Poi diresse lo sguardo su Sudō, che era in piedi accanto a Horikita. Come prima, la ragazza mostrò al ragazzo lo schermo del suo telefono.

“Sudō Ken… Heh.” Dopo aver guardato i dati di Sudō, il ragazzo si lasciò andare a uno sbuffo derisivo. 

“Salve, mi chiamo Nanase, sono della 1-D. E lui è il mio compagno di classe H─”

“Hōsen”, disse lui, interrompendola.

Entrambi ci darono i loro cognomi. A titolo di riferimento, il nome completo del ragazzo grosso era Hōsen Kazuomi e quello della ragazza era Nanase Tsubasa. Erano entrambi studenti della 1-D, proprio come avevano detto di essere. Studenti della stessa classe che avevamo cercato di incontrare ieri, senza riuscirci.

Anche se il loro improvviso arrivo qui fu piuttosto inaspettato, per Horikita era sia un colpo di fortuna che un colpo di sfortuna. Non potevamo infatti iniziare a negoziare con la 1-D all’aperto, sotto gli occhi delle altre classi.

“Per essere una coppia di nuovi studenti, avete fatto qualcosa di molto coraggioso. Ammiro la vostra grinta”, disse Horikita.

“Eh? Ammiri cosa? Non fare l’altezzosa, donna”, sbottò Hōsen.

“Non sta facendo l’altezzosa. Non montarti la testa teppistello”, gridò Sudō.

Hōsen si era scagliato contro Horikita, facendo sì che Sudō si scagliasse a sua volta contro di lui. Anche se erano più o meno della stessa altezza, Hōsen aveva una corporatura leggermente più grande, facendo sembrare Sudō un po’ più piccolo in confronto.

“Un E + in Capacità Accademica? Sembra che tu sia ritardato proprio come sembri.”

“Cosa hai detto!?”

Sudō si arrabbiò, ma Hōsen lo ignorò e continuò a parlare.

“Beh, non importa, va bene così. Sembra che questo posto sia comunque pieno di scarti di sezione D. Per me va bene.”

“Cosa intendi?”, chiese Horikita.

“Come ho detto, voi di sezione D siete solo un mucchio di scarti, di avanzi. Non potete nemmeno formare coppie se non vi scegliamo noi. Così ho pensato: ‘Ehi, vi darò una mano a voi idioti incompetenti e incapaci’. Capisci cosa intendo?”

Era quasi come se stesse mettendo alla prova Horikita.

“Quindi, essenzialmente stai dicendo che vuoi collaborare con noi? E me lo chiedi con un atteggiamento arrogante come questo?”

“Ah, sì? Dovreste essere voi a supplicarci di collaborare con voi. Ho fatto un favore a voi idioti venendo qui.”, ribatté Hōsen a Horikita, sottintendendo che non eravamo nella stessa posizione. “Quindi sbrigati cazzo, metti la testa sul fottuto pavimento e supplica.”

Horikita, che ancora tratteneva Sudō per evitare che perdesse le staffe, gli ribatté, con parole sempre più intense nonostante la differenza di stazza tra lei e Housen. “Sembra che tu abbia frainteso qualcosa. Le nostre posizioni sono uguali.”

“Uguali? Il tuo amico idiota laggiù dovrebbe essere l’unico a sputare stronzate del genere.”

“Siete in sezione D, proprio come noi. Non c’è differenza tra noi.”

“Non capisci. Ci sono un sacco di cose che possiamo farti se ne abbiamo voglia. Capito? Non vuoi che la merda ti sfugga di mano, vero? Se è così, allora conosci il tuo posto e inizia a scodinzolare per me.”

A quanto pare, questo Hōsen si era già accorto che i ragazzi del primo anno avevano un’arma segreta che potevano usare a loro vantaggio.

“E quali sono queste cose che potreste farci?”, chiese Horikita. Probabilmente conosceva già la risposta, ma la chiese comunque di proposito, per far sì che Hōsen la dicesse.

“Dai, lo sai, vero? Quello che voglio dire è che possiamo ottenere brutti punteggi nei test, di proposito.”

Quando Horikita lo sentì dire, si morse il labbro con una certa forza.

“Eh?! Basta così, piccolo teppista del primo anno! Se sbagli il test, sarai espulso dalla scuola!”

“Basta. Non perdere la calma così in fretta, Sudō-kun. È una tua brutta abitudine.”

“Ma…”

Posso capire che Sudō abbia voluto sfogare la sua rabbia dopo aver sentito Hōsen parlare così a Horikita. Tuttavia, quello che Hōsen stava dicendo non era falso.

“Sì, è vero che se sbagli il test di proposito, vieni espulso. Ma la pena per chi non riesce a trovare un compagno prima dello scadere del tempo è diversa. Vale solo per voi, vero?”, disse Hōsen.

Il regolamento prevedeva che se si fosse esaurito il tempo a disposizione prima di trovare un compagno, ne sarebbe stato assegnato uno a caso. Inoltre, esaurire il tempo comporterebbe una penalità del 5% sul punteggio complessivo. E gli studenti del secondo anno, che potrebbero rischiare l’espulsione, subirebbero un danno maggiore da questa penalizzazione.

“D-davvero?!”, gridò Sudō, incredulo.

Lanciò a Horikita uno sguardo implorante, cercando conferma se quanto detto da Hōsen fosse vero. L’unica risposta che poteva dargli era ‘sì’.

“Ma così facendo non ti metteresti un cappio al collo? Hai davvero intenzione di subire una perdita subito dopo aver iniziato la scuola?”, chiese Horikita.

Se si viene colpiti da una penalità, le possibilità di ottenere 500 punti o più al test crollano naturalmente.

“Per noi non sarà una seccatura tanto quanto lo sarà per voi del secondo anno. Giusto?” sogghignò Hōsen. Guardò la ragazza dietro di lui, Nanase, per avere conferma.

“Sì, è corretto. Per tre mesi non avremmo alcun Punto Privato depositato sul nostro conto, ma si tratterebbe comunque di un massimo di 240 000 punti. Non credo che sarebbe una cosa fatale”, rispose Nanase.

“Hai capito adesso, Horikita-senpai?”

Hōsen considerava Horikita come se fosse superiore a lei, anche se era una senpai. Sudō, vedendolo trattare lei in quel modo, deve aver perso la pazienza. Ora si trovava di fronte a Horikita, con un’aria intimidatoria, anche se non tirava ancora alcun pugno.

“Vuoi combattere?”

Hōsen sfidò Sudō senza nemmeno una traccia di esitazione nella sua voce.

“Non essere troppo pieno di te, teppistello.”

“Non perdere la calma, Sudō-kun. Capisci come funzionano le cose in questa scuola, vero?”

Non era irragionevole che i nuovi studenti non lo sapessero, ma i corridoi erano sorvegliati da vicino dai funzionari della scuola. Le telecamere di sorveglianza ci controllavano costantemente, quindi se c’era un problema, i funzionari della scuola potevano andare a recuperare i filmati.

“Lo so…”

Dopo essere stato ripetutamente avvertito da Horikita, Sudō si tirò indietro, anche se sembrava irritato. Era certamente un problema che si irritasse così facilmente, ma suppongo che il fatto che sia bastata una parola di Horikita per tenerlo a freno sia stato un sollievo.

Proprio in quel momento, mentre l’attenzione di Sudō era concentrata su Horikita, Hōsen diresse la sua grande mano in avanti contro il petto di Sudō e lo spinse.

“Co…?!”

Nell’istante successivo, Sudō perse l’equilibrio e cadde all’indietro, atterrando sulle mani.

“Ah, l’unica cosa grande di te è la tua altezza, perdente. È bastato un piccolo colpetto?”

Quello che Hōsen aveva appena fatto era così sconsiderato che anche gli altri studenti del secondo anno che stavano osservando la situazione non potevano nascondere il loro disagio. Considerando quanto era stata drammatica l’azione, non sarebbe stato sorprendente che venisse vista come un atto di violenza. Se si fosse capito quanto fosse difficile e rischioso provare a fare qualcosa di violento in questa scuola, non si sarebbe potuto fare.

Pensavamo che i nuovi studenti di quest’anno avessero più familiarità con il funzionamento della scuola rispetto agli studenti degli anni precedenti. Se le informazioni che avevamo ricevuto da Ryūen l’altro giorno erano vere, allora dovevo dire che quello che Hōsen aveva appena fatto era piuttosto avventato.

Forse non hanno capito la scuola così bene come pensavamo? No, non sembra che sia così. Se è così, allora…

“Brutto bastardo!”

Sudō, dopo essersi ripreso e aver realizzato ciò che gli era stato appena fatto, sembrava pronto a far esplodere tutta la sua rabbia repressa in una volta sola. Ma proprio prima che ciò accadesse, un altro ragazzo, che aveva osservato la situazione da lontano, si intromise.

“Che cazzo stai facendo?!”

Era Ishizaki Daichi, della 2-C. Era veloce a perdere le staffe e poteva essere facilmente classificato come un delinquente, ma era anche una persona compassionevole. Sembrava che avesse esaurito la pazienza dopo aver visto Sudō, uno del suo anno, trattato con tanta crudeltà.

“Cavolo, questi perdenti continuano a spuntare dal nulla, uno dopo l’altro. Come scarafaggi”, disse Hōsen con un sorriso, come se trovasse la situazione divertente.

La ragazza che si era presentata prima come Nanase si mosse per riportarlo indietro.

“Hōsen-kun, pensavo che fossimo venuti qui per discutere? Se sei venuto qui perché volevi diventare violento, allora me ne vado.”

“Violento? Ho solo toccato ‘sto qua, come se stessi accarezzando un gatto o qualcosa del genere. Beh, scusa, colpa mia, Sudō”, disse Hōsen, rivolgendosi volutamente a Sudō senza l’onorifico (“-senpai”, “-kun” ecc…), come se gli stesse sputando addosso.

“Ehi, stai esagerando! Piantala con queste stronzate!” gridò Ishizaki, allungando la mano per afferrare Hōsen per il colletto.

Nel momento in cui Hōsen vide il braccio di Ishizaki che lo raggiungeva, però, gli angoli della bocca si incurvarono leggermente in un sorriso.

“Meglio pensarci due volte, Ishizaki, se non vuoi morire.”

Ishizaki si fermò appena prima di afferrare il colletto di Hōsen. L’avvertimento era arrivato nientemeno che da Ryūen, che era rimasto in piedi a guardare.

“Perché mi hai fermato?” sbuffò Ishizaki. Sembrava visibilmente confuso dal fatto che Ryūen lo avesse fermato.

Anche Ibuki, una loro compagno di classe, fu sorpresa da ciò che Ryūen aveva appena fatto. “Cosa pensi di fare? Pensi di fermarlo?”, chiese.

Ryūen in genere accoglieva con piacere i combattimenti. Era la cosa più lontana possibile da una persona che odiava i problemi. Non gli importava se c’erano o meno le telecamere di sicurezza; quando voleva fare a botte, lo faceva senza esitazione. Proprio per questo era così sorprendente vederlo impedire una rissa.

Ryūen ordinò a Ishizaki di tornare indietro e poi si avvicinò a Hōsen stesso.

“Quindi, adesso dovresti essere tu il mio avversario? Sembri debole rispetto a quell’imbecille di Sudō”, disse Hōsen beffardo, dopo aver dato un’occhiata a Ryūen.

Ryūen non era certo un ragazzo grande e grosso. Suppongo che questo fosse il motivo per cui Hōsen lo considerava debole.

“Ti conosco abbastanza bene, sì. Ricordo di aver sentito dire che questo Hōsen era una specie di celebrità nella mia città. Tuttavia, non avrei mai immaginato che avesse l’aspetto di un completo idiota cerebrale”, rispose Ryūen.

Hōsen insultò ripetutamente Sudō, dandogli dello stupido, e Ryūen gli rispose con lo stesso insulto. Una cosa che, onestamente, era abbastanza tipica di Ryūen. Di solito Ryūen era nemico di ogni classe che non fosse la sua, ma era rincuorante vederlo opporsi a Hōsen in questo modo. In effetti, Sudō era riuscito a imbottigliare la sua rabbia grazie al cambiamento di atmosfera.

“C-conosci questo tizio, Ryūen-san?”, chiese Ishizaki.

“Aspetta. Ryūen, hai detto?”

Quando Hōsen sentì il nome di Ryūen, l’espressione del suo volto cambiò.

E poi la sua bocca larga si spalancò in un sorriso divertito.

“Oi oi, sul serio? Questo deve essere il destino o qualcosa del genere. Ho sentito così tante voci su di te che mi ha fatto incazzare, Ryūen”, disse Hōsen.

“Wow, quindi hai le cellule cerebrali per ricordare davvero il nome di qualcuno?”

A quanto pare, questi due si conoscevano da tempo. Sembrava che Hōsen provenisse da un luogo vicino alla città natale di Ryūen.

Detto questo, guardando lo scambio tra Ryūen, Ishizaki e Ibuki, sembrava lecito affermare che Ryūen si fosse ripreso completamente. Aveva temporaneamente abbandonato la sua posizione, ma stava ricominciando a prendere il comando della sua classe.

“Devo dire però che per il mitico Ryūen avere un aspetto così magro e pietoso… Accidenti, è un peccato.”

“Tu invece sembri uno stramboide muscoloso proprio come me lo immaginavo.”

“Sai, sono passato un paio di volte nei tuoi vecchi luoghi di ritrovo perché avevo in mente di spaccarti la faccia a sangue. Ma credo che il motivo per cui non ti ho mai incontrato è che eri terrorizzato da me e ti sei nascosto, eh? Sei scappato e hai fatto fare tutto il lavoro ai tuoi soldatini? È così?”

“Kuku. Direi piuttosto che la fortuna ti ha salvato il culo, Hōsen. Se mi avessi incontrato allora, di certo ora non ti comporteresti come un pezzo grosso. Credo che tu sia stato davvero fortunato, perché puoi dire di non aver ancora perso contro di me.”

“In realtà penso che tu sia appena scappato con la coda tra le gambe. Se stai cercando di dirmi che le cose non stanno così, allora che ne dici di sistemare le cose, qui e ora?”

Hōsen strinse i pugni, con aria sicura. Se sapeva chi era Ryūen alle medie, l’impressione che aveva di lui non dovrebbe essere molto diversa da quella che abbiamo avuto noi.

Forse non vedeva Ryūen come una persona che si vorrebbe come nemico?

“Rilassati. Non ho intenzione di combattere contro un gorilla come te se non ci guadagno nulla.”

Anche se Hōsen era pronto a combattere, Ryūen rifiutò l’offerta. Certo, questo perché non c’era modo di combattere in un posto come questo, ma… Ero sicuro che Ishizaki e Ibuki avessero pensato che Ryūen avrebbe accettato l’offerta, anche se ciò significava che avrebbero dovuto portare il combattimento altrove.

“Aspetta, questo tipo è così pericoloso? Voglio dire, certo, è più grosso di Sudō e tutto il resto, ma…” disse Ishizaki.

“Chi può dirlo?” Ryūen sembrava non avere intenzione di dare una risposta diretta a quella domanda. Poi diede un ordine ai suoi subordinati, con un sorriso sul volto. “Andiamo”.

“Ti va davvero bene lasciare che un ragazzo del primo anno ti manchi di rispetto in questo modo?”, chiese Ibuki.

Era consapevole del fatto che la natura di Ryūen fosse quella di scagliarsi contro chiunque, a prescindere da chi fosse. Per questo non poteva fare a meno di fargli quella domanda.

“Heh. Possiamo sistemare le cose quando vogliamo. Che fretta c’è?” rispose Ryūen, con calma e serenità.

Anche se sarebbe stato bello se le cose fossero finite lì, Hōsen iniziò a camminare in avanti, colmando la distanza tra sé e Ryūen.

“Anche quella ragazza è uno dei tuoi soldatini?”, chiese Hōsen, dopo averli visti bisticciare prima.

“Sì, qualcosa del genere”, disse Ryūen.

“Eh? Di cosa stai parlando? Non comportarti come se fossi il mio capo.”

“Quindi ti abbassi persino a usare le ragazze come soldati, eh, Ryūen?”

“Potrei dire lo stesso di te. Sei tu che hai portato quella tua graziosa bambola laggiù, vero?”

Proprio come Ryūen era accompagnato da Ibuki, Hōsen aveva accanto Nanase.

“Non è una mia sottoposta. Beh, comunque sia, non me ne può fregare di meno. Divertiamoci, Ryūen.”

“Ti ho detto che non lo farò.”

Per quanto Hōsen cercasse di provocare Ryūen a combattere, lui non si muoveva. Come per segnalare il suo disinteresse, Ryūen voltò le spalle a Hōsen, dimostrando di aver deciso di ritirarsi.

“Ah, è così? In questo caso…”

Hōsen deve aver deciso che il mancato abboccamento di Ryūen non era divertente, perché improvvisamente allungò il braccio con un movimento fluido e disinvolto. Si avvicinò a Ibuki. Lei cercò di allontanarlo.

Tuttavia…

Proprio mentre lei cercava di scansarlo, lui accelerò rapidamente la forza del movimento, afferrando Ibuki per il collo e sollevandola in aria.

“Ngh?!”

Ibuki cercò frettolosamente di liberarsi dalla sua presa, come se un segnale di pericolo fosse stato trasmesso dal suo cervello al resto del corpo in quell’istante. Tuttavia, Hōsen si limitò a sfoggiare un sorriso audace, senza cedere di un millimetro, come se le sue braccia fossero d’acciaio.

Ryūen si voltò e vide Ibuki soffocata da Hōsen. Cercò di liberarsi dalla sua presa, usando abilmente le braccia e le gambe, ma Hōsen non si mosse.

“Haha. Cerca solo di scappare, ragazza. Quello, o non mi dispiace se tutti voi spettatori fighetti vi mettete contro di me.”

A giudicare dall’espressione di Hōsen, non si può dire che fosse impavido, ma piuttosto che possedeva una sorta di sicurezza assoluta. Tuttavia, ero certo che questa non era una situazione in cui potevo salire sul ring da solo. Se avessi fatto una scenata qui e ora, la scuola se ne sarebbe naturalmente accorta e sarebbe inevitabilmente intervenuta per porre fine alla situazione.

L’unico a non essere vincolato da tali preoccupazioni, Ryūen, fu l’unico a fare una mossa, anche se sembrava piuttosto esasperato. Probabilmente per salvare Ibuki piuttosto che per sferrare un colpo a Hōsen, si spostò in avanti, infilandosi nello spazio tra Ibuki e Hōsen, vicino al suo petto. Tuttavia, Hōsen continuava a tenere stretta la presa sul collo di Ibuki. E anche in questa situazione, in cui i suoi movimenti erano limitati, continuò a schivare i ripetuti calci di Ryūen.

“Stronzo!”, gridò Ishizaki.

Ishizaki, a cui era stato detto di ritirarsi, si buttò nella mischia. Stava scoppiando un’agitazione che non si sarebbe mai potuta immaginare nei corridoi della scuola.

“Sì, sì! Sono felice di essere venuto in questa scuola”, disse Hōsen.

Una vera e propria lotta senza esclusione di colpi potrebbe iniziare da un momento all’altro. In mezzo a tutto questo, Nanase, che aveva osservato la situazione fin dall’inizio, aprì la bocca per parlare.

“Ti prego, smettila, Hōsen-kun.”

Nonostante l’handicap di avere ancora Ibuki in pugno, Hōsen sembrava pronto a iniziare una rissa con Ryūen e Ishizaki, che si stavano avventando su di lui. Ma si fermò dopo che la sua compagna di classe Nanase lo chiamò.

“Che cosa hai appena detto?”

Invece di ascoltare il suo avvertimento, sembrò irritato dal fatto che lei fosse intervenuta e si fosse intromessa.

“Da un po’ di tempo tutti gli studenti delle classi superiori sono preoccupati per la presenza di telecamere di sorveglianza qui intorno. A giudicare dalla situazione, ho stabilito che non c’è nulla da guadagnare a diventare violenti qui”, disse Nanase.

“Sì, lo so. Lo so già, stavo solo scherzando con loro.”

Se così fosse, tutto ciò che Hōsen aveva appena fatto dopo essersi presentato qui era davvero sconcertante.

Lui ignorò l’avvertimento di Nanase, sembrando sul punto di riprendere il combattimento, così lei parlò ancora una volta, con un tono più deciso di prima.

“Se lo capisci, allora è un motivo in più per smettere. Se hai intenzione di cercare di perdere altro tempo qui, allora ho un’idea mia. Sto pensando di parlarne e di farlo sapere a tutti i presenti.”

Dopo averla sentita nominare, qualunque idea astratta dovesse rappresentare, Hōsen smise di muoversi ancora una volta. Poi, con un’espressione di totale noia sul volto, lasciò andare Ibuki e la fece cadere a terra, dove si mise a tossire.

“Ehi, non male, Nanase. Ma sappi che se non sarai all’altezza delle mie aspettative, non avrò pietà di te. Anche se sei una ragazza. Capito?”

“Quando arriverà quel momento, accetterò qualsiasi cosa mi capiti a tiro.”

Anche se Hōsen l’aveva appena minacciata, Nanase non sembrava turbata. Sembrava così calma che non le importava nulla di trovarsi sul piano del secondo anno.

Tuttavia, questo Hōsen non era certo uno sprovveduto. Al mio anno non mancavano persone che potevano vantare la loro abilità nel combattimento. Tra i ragazzi, c’erano Ryūen, Sudō e Albert. Anche se Hōsen era al primo anno, solo questo breve scorcio di lui in azione diceva che anche lui era piuttosto abile. Probabilmente non sarebbe stato il tipo di avversario che avrei potuto sottomettere facilmente, se avessi dovuto affrontarlo. E poiché l’avevo visto solo di sfuggita in azione, non potevo prevedere come sarebbero andate le cose se fosse andato davvero a fondo. Ryūen aveva probabilmente tentato di impedire a Ishizaki di lanciarsi con disinvoltura contro Hōsen, perché aveva stabilito che ingaggiare una semplice scazzottata li avrebbe messi in una posizione di svantaggio.

Avevamo a che fare con un nuovo studente trasgressivo.

“Mi fermerò. Abbiamo fatto quello per cui siamo venuti. Andiamocene di qui, Nanase.”

“È una scelta saggia”, rispose Nanase.

Hōsen, apparentemente soddisfatto di tutto il resto, tranne che della mancanza di un combattimento, lanciò un’ultima occhiata a Ryūen.

“Se ti metti in ginocchio per me, non mi dispiace fare coppia con te. Che ne dici, Ryūen-paisen?”

“Mi dispiace ma lavoro solo con esseri umani. Non posso dire di avere intenzione di fare squadra con un gorilla selvaggio.”

“Oh, beh, è un peccato.”

Tuttavia, l’intera vicenda non era ancora finita. Oltre a Hōsen e Nanase, era presente un altro studente del primo anno che stava osservando l’intera situazione. Forse Hōsen era arrabbiato con quest’altro studente, perché alla fine rivolse la sua attenzione a lui.

“Ehi, vuoi nasconderti e guardare coglione?”

“Un uomo saggio si tiene lontano dal pericolo. Forse non hai mai sentito il proverbio?”, rispose lo studente, respingendo lo sguardo di Hōsen con una risposta eloquente. “Fare conversazione amichevole va bene, ma non sarebbe vantaggioso per te scatenare un putiferio qui, Hōsen-kun. In ogni caso, credo che per il momento dovresti ritirarti. Non sei d’accordo?”

Allo stesso tempo, il ragazzo dava a Hōsen quello che poteva essere interpretato come un consiglio amichevole, mostrato anche da un adulto.

“Cosa stai facendo, Hōsen?”

Quest’uomo solo, vestito in giacca e cravatta, sembrava essere apparso dal nulla, come se volesse porre fine a tutta questa situazione tumultuosa. Molti degli studenti del secondo anno che erano rimasti a guardare l’evolversi della situazione erano fuggiti, tornando nelle loro aule.

“Hōsen, capisco che tu sia irrequieto. Ma sono anche sicuro che le regole della scuola ti sono state inculcate così bene nella testa al punto da farti male alle orecchie.”

“Sì, sì, lo so.”

“Se hai capito, allora sbrigati ad andartene. Non si combatte nei corridoi.”

“Ma non è stato un vero combattimento.”

Con una risatina sprezzante, infilò le mani in tasca e poi si voltò, decidendo con inaspettata facilità di ritirarsi. Ordinò quindi a Nanase di ritirarsi anche lei.

“Beh, ci vediamo dopo, Horikita.”

Hōsen disse volutamente il nome di Horikita prima di andarsene… Beh, no. Sarebbe più corretto dire che si stava rivolgendo a tutta la 2-D.

“Ci scusiamo per il disturbo”, disse Nanase, con un inchino.

Con quelle scuse, la situazione sembrava essere stata più o meno contenuta con successo. Ma quando Nanase rialzò la testa, mi guardò dritto negli occhi proprio mentre se ne andava. Era lo stesso sguardo che mi aveva rivolto quando era arrivata su questo piano. Uno sguardo indagatore, quasi come se volesse sapere qualcosa.

Tuttavia, non appena notai che mi stava guardando, distolse immediatamente lo sguardo e inseguì Hōsen.

“Devo scusarmi con tutti voi. Sono terribilmente dispiaciuto. I miei studenti vi hanno causato un bel po’ di problemi”, si scusò l’insegnante con Horikita, mentre osservava tutto ciò che accadeva.

“No, non si preoccupi…”, rispose lei.

“Visto che siamo qui, permettetemi di presentarmi brevemente. Sono Shiba Katsunori e sarò il responsabile della 1-D. Anche se sono appena arrivato in questa scuola, non vedo l’ora di conoscervi tutti.”

Dopo averci fatto questa breve presentazione, Shiba-sensei se ne andò, seguendo Hōsen. Poi, quasi come se si stessero alternando, l’eloquente studente del primo anno che aveva respinto Hōsen venne e chinò il capo verso di noi.

“Sembra che Hōsen-kun abbia causato molti problemi a voi, i nostri senpai. A nome degli studenti del primo anno, vorrei porgere le mie umili scuse.”

A differenza di Hōsen, sembrava essere uno studente che parlava bene.

“Noi studenti del primo anno non capiamo ancora bene questi esami speciali. Mi scuso per l’inconveniente che potrebbe causare, ma apprezzeremmo umilmente qualsiasi aiuto. Grazie”, continuò lo studente.

Dopo aver finito di porgere le sue scuse e i saluti generali, lo studente, che apparentemente si chiamava Yagami, sembrava sul punto di andarsene. Ma poi sembrò notare qualcosa: un gruppo di quattro ragazze della 2-D che erano appena tornate dal pranzo. Matsushita, Kushida, Satō e Mii-chan.

Yagami guardò un membro del gruppo, Kushida, con aria sorpresa.

“Sembra che ci sia stato un bel trambusto. Che cosa è successo, Horikita-san?” Sebbene Kushida fosse chiaramente consapevole della presenza di Yagami a sua volta, chiese a Horikita cosa stesse succedendo, sembrando piuttosto curiosa.

“Niente di cui ti debba preoccupare.”

“Oh, davvero?”

Dopo che Horikita disse loro che non era nulla, Kushida e le altre tre ragazze iniziarono a tornare verso la classe.

“Ehm, scusa, ma… non è che per caso sei Kushida-senpai?”, chiese Yagami.

“Hm?” rispose Kushida, voltandosi per guardare chi si era rivolto a lei.

Se conosceva il nome di Kushida, poteva essere un suo conoscente? O almeno così pensavo, ma…

“Erm?”

Lei lo guardò perplessa. Non c’era alcun segno di familiarità con lui.

“Sono io. Non mi riconosci? Beh, suppongo che sia naturale che tu non mi riconosca. Sono Yagami Takuya.”

Kushida ci pensò per un po’ dopo aver sentito il suo nome, ma poi sembrò ricordarsi improvvisamente. “Yagami… Ah! Aspetta! Sei quel Yagami-kun?”

“Sì, sono proprio quel Yagami. È passato molto tempo, non è vero?”

“Wow, quindi anche tu sei venuto in questa scuola, Yagami-kun. Che incredibile coincidenza!”

“Non avrei mai immaginato di incontrarti di nuovo qui, Kushida-senpai.”

“Vi conoscete?” chiese Satō, curiosa.

Kushida annuì. “Sì, ma prima non abbiamo quasi mai parlato. Comunque, il suo nome è Yagami Takuya-kun. Mi è sempre sembrato incredibilmente intelligente, ma dato che eravamo in classi diverse, non ci siamo mai detti molto di più di un ‘ciao’.”

“Allora, lo conosci anche tu?” Chiesi, sussurrando all’orecchio di Horikita per avere conferma.

“No, non lo conosco affatto”, rispose immediatamente.

“Beh, però non mi sembra che tu sia molto brava a ricordare i volti degli altri.”

“Non lo nego. Non avevo esattamente il tempo di prestare attenzione a persone che non mi interessavano”, disse Horikita.

A quanto pare, Horikita non lo riconosceva… no, era più come se non lo ricordasse affatto. Dato che non si era nemmeno presa la briga di prestare attenzione ai suoi compagni di classe, non c’era modo che ricordasse un kōhai.

Beh, anche se Kushida all’inizio non si ricordava di lui, un ragazzo probabilmente non sarebbe in grado di dimenticarsi di Kushida dopo averla vista.

“Sono davvero molto fortunato a frequentare di nuovo la stessa scuola di Kushida-senpai, che ho ammirato così tanto.”

“Oh, no, questo è un po’ troppo, non sono niente di speciale…”, rispose umilmente.

Tuttavia, se Yagami avesse davvero frequentato le stesse scuole medie di Kushida, si sarebbero dovute presentare alcune perplessità.

“Questo Yagami sa di tu sai cosa?” Sussurrai a Horikita.

Mi riferivo al passato di Kushida, ovviamente. Alle medie, Kushida aveva fatto sì che la sua stessa classe si rivoltasse su se stessa e si sfasciasse. Di conseguenza, considerava Horikita, che all’epoca aveva frequentato la stessa scuola e sapeva la verità sull’accaduto, un acerrimo nemico. Kushida voleva sbarazzarsi di Horikita, ritenendo troppo pericoloso che qualcuno sapesse ciò che aveva fatto alla sua classe.

Se Yagami avesse frequentato la stessa scuola media, non sarebbe una sorpresa se anche lui sapesse cosa è successo, ma…

“Non sarebbe strano se lo sapesse. Detto questo, non c’è alcuna garanzia che lo sappia.”

In questo caso, la presenza di Yagami non era certo confortante per Kushida. Dato che nel nostro anno c’erano studenti che avevano già frequentato le stesse scuole, suppongo che non sia escluso che si iscrivano anche gli ex-kōhai degli studenti.

“Mi rendo conto che è una cosa improvvisa, ma devo dire che non avrei né lamentele né preoccupazioni se potessi fare squadra con qualcuno come te, Kushida-senpai. Saresti disposta a fare coppia con me?”, chiese Yagami.

Anche se lui e Kushida si erano appena riuniti, chiese di diventare partner, tendendo la mano con un sorriso amichevole. 

Era forse per dimostrare che non sapeva nulla del suo passato? O che anche se lo sapeva, non aveva importanza?

“Ma ti va davvero bene fare coppia con me? Voglio dire, Yagami-kun, forse sarebbe meglio se facessi coppia con qualcuno più vicino al tuo livello accademico?”

Yagami Takuya aveva una valutazione di capacità accademica estremamente elevata, pari ad A. Niente di cui vergognarsi. Non c’è da stupirsi che Kushida fosse così umile. Horikita, che aveva con sé il telefono, controllò le sue informazioni nell’applicazione OAA mentre era in piedi accanto a me e confermò che era di alto livello.

“Non so assolutamente come muovermi qui. Quindi vorrei collaborare con qualcuno di cui mi fido”, disse Yagami.

L’applicazione può dare un’idea delle capacità accademiche di una persona, ma non della sua natura. Deve aver deciso che sarebbe stato meglio collaborare con una conoscente che poteva essere sicuro di produrre risultati tangibili.

“Ehm, beh, potresti darmi un po’ di tempo per pensarci…?”. Forse perché diffidava di Yagami, o per qualche altro motivo, Kushida mise da parte la sua offerta per il momento.

“Certo, va benissimo. Per un po’ di tempo non farò coppia con nessun altro e aspetterò la tua risposta, Kushida-senpai”. Yagami accettò di mettere in attesa l’offerta, indicando che gli andava bene aspettare. Considerando che la sua capacità accademica era di grado A, non c’era bisogno che si affrettasse a trovare un compagno.

“Dannazione, che fortuna. Non avrei esitato a fare coppia se fossi stato io…“ 

Data la sua valutazione E +, Sudō sembrava geloso della capacità di Kushida di scegliere con chi avrebbe fatto coppia.

“In questo caso, dovresti impegnarti di più”, disse Horikita.

“Sì… migliorerò sicuramente i miei punteggi.”

Non era un commento meschino. Sudō era invidioso perché aveva il desiderio di migliorarsi.

Mi allontanai per un attimo da Horikita e dagli altri perché vidi Haruka che mi faceva cenno di avvicinarmi. Il resto dell’Ayanokōji Group si trovava a poca distanza: Akito, Keisei e Airi.

“E-era super spaventoso, vero?”

La prima cosa che sentii dopo averli raggiunti fu la prima impressione di Airi su Hōsen.

“Sembra proprio che ci sia un gruppo di piantagrane come Sudō-kun e Ryūen-kun tra i nuovi studenti di quest’anno, eh?”

Haruka sembrava un po’ esasperata dopo aver assistito a tutta l’agitazione.

Accanto a lei c’era Akito. Rimaneva immobile, con lo sguardo fisso sul punto del corridoio in cui si trovava Hōsen.

“Cosa c’è, Miyacchi?”, chiese Haruka.

“Un tipo davvero spaventoso è arrivato nella nostra scuola. Diciamo che probabilmente le cose si faranno difficili da qui in avanti. Quel tipo… Hōsen è così forte che Sudō e Ryūen non possono nemmeno essere paragonati a lui.”

“Aspetta, fermati. Non dirmi che anche tu conosci questo ragazzo, Miyacchi. Davvero?” chiese Haruka.

“Non l’ho mai incontrato di persona o altro. Ma Ryūen e Hōsen sono entrambi grandi celebrità dalle mie parti.”

Sembrava che Akito avesse vissuto vicino alle scuole medie che Ryūen e Hōsen avevano frequentato.

“Comunque, nella mia scuola c’era il capo di una gang… La versione breve della storia è che questo ragazzo era un duro dall’aspetto tosto, che doveva essere molto bravo nei combattimenti. Ma un giorno, improvvisamente, sparì. La cosa suscitò un enorme clamore. Poi, subito dopo la sua scomparsa, ho sentito che era finito in ospedale dopo essere stato pestato a sangue in un combattimento uno contro uno con un tizio di nome Hōsen, che era su tutte le furie. Questo Hōsen aveva apparentemente appena iniziato a frequentare la nostra scuola media. Aveva due anni in meno dell’altro.”

“I-il capo di una gang? Accidenti, sembra uscito da un manga sui cattivi… Fa un po’ paura”, disse Haruka.

“Il posto in cui vivevo è stato piuttosto famigerato per aver attirato ogni sorta di gentaglia da molto tempo a questa parte.”

“Oh, wow…” Haruka sembrò un po’ perplessa nel sentire questa sfilza di parole sconosciute da parte di Akito.

“E così Hōsen ha fatto il giro di tutte le scuole medie della zona, una dopo l’altra, stringendo la sua presa su tutte.”

“Anche Ryūen-kun è piuttosto famoso, non è vero? Sembrava che questa fosse la prima volta che quei due si incontrassero.”

“Ho la sensazione che non si siano mai imbattuti l’uno nell’altro, tutto qui.”

“A proposito, anche tu eri un cattivo ragazzo, Miyacchi?”, chiese Haruka.

“Io… ho smesso di fare quel genere di cose. In questi giorni sto cercando di essere uno studente serio.”

“Quindi eri un delinquente.”

“Ho avuto un brutto carattere fino al secondo anno delle medie. Da allora mi sono dedicato completamente al tiro con l’arco.”

“Ma questo significa che eri davvero un ragazzo cattivo, giusto?”, chiese Haruka.

Akito si grattò la testa infastidito, mentre Haruka, stranamente, continuava a insistere sulla questione.

“E allora? Che c’è di male?”, ribatté lui.

“No, a dire il vero… credo che vada bene? Semmai, penso che questo significhi che hai un passato piuttosto figo. Non credi?”

“Non è affatto figo.”

Immagino che il motivo per cui sapeva così tanto di combattimenti fosse perché un tempo era quel tipo di persona. Bastava guardarlo per capire che aveva nervi d’acciaio e riflessi pronti.

“Voglio dire, visto che anche tu sei stato un ex ragazzo cattivo, non potresti dare a Hōsen un assaggio della sua stessa medicina, se necessario?”, chiese Haruka.

“Smettila di scherzare. Sono uno che sceglie il mio avversario prima di combattere con qualcuno, e non è possibile che io scelga di combattere Hōsen.”

Akito stava alzando bandiera bianca prima ancora di combattere. Ma non lo diceva per ammettere la propria debolezza, quanto piuttosto per riconoscere la forza di Hōsen. Anche Ibuki aveva un certo grado di competenza nel combattimento corpo a corpo, e non fu in grado di sferrare un solo colpo. 

La differenza nei loro fisici era schiacciante. Inoltre, non era nemmeno stata all’altezza di lui in termini di velocità.

Parte 3

Dopo le lezioni, sono stato avvicinato da Horikita, proprio come ieri. Mentre stavamo per uscire insieme dall’aula, Sudō insistì per accompagnarci. Horikita cercò di rifiutare, ma, proprio come l’altra volta, sembrava essere conquistata dalla sua voglia di aiutare finché non avesse trovato un partner. Lo lasciò venire a condizione che il tempo dedicato ad aiutarla non interferisse con le sue attività nel club o con i suoi studi. Era certamente sorprendente che Horikita fosse così gentile, o forse dovrei dire remissiva.

Ma suppongo che ci fosse una buona ragione per cui gli aveva permesso di venire. Mancavano circa dieci giorni all’esame speciale. Considerando quanto eccezionalmente difficile sarebbe stato l’esame scritto, era una buona idea assicurarsi un momento e un luogo in cui potersi concentrare sugli studi, anche se solo per un po’. Ma se Sudō si preoccupava costantemente di quello che stava facendo Horikita, non sarebbe riuscito a concentrarsi.

Era chiaro che Horikita voleva trovare al più presto un partner per Sudō, in modo che potesse avere il tempo di dedicarsi ai suoi studi. Horikita capiva molto bene Sudō Ken, tranne che per una cosa particolarmente importante. Vale a dire, i suoi sentimenti. Non aveva capito che c’era una ragione, nel profondo, per cui lui voleva solo stare al suo fianco.

Naturalmente, non avevo intenzione di sottolineare deliberatamente quale fosse un’importante forza motrice per Sudō.

Invece di dirigersi verso le aule del primo anno, Horikita decise di dirigersi verso il Keyaki Mall, forse perché alcuni studenti del primo anno avevano causato un bel po’ di problemi dopo essere saliti al nostro piano oggi durante la pausa pranzo. Stava facendo attenzione a che non si verificasse un incidente simile.

O forse era stato il problematico Hōsen, della 1-D, a far cambiare idea a Horikita. Suppongo che lo scopriremo presto. Non appena entrammo nel centro commerciale, Sudō si infilò il mignolo della mano sinistra nell’orecchio per cercare di bloccare un po’ di rumore, sembrando un po’ irritato. Espresse poi il suo pensiero sincero sui nuovi studenti che abbiamo visto in giro davanti a noi.

“Wow, devo dire che c’è molto rumore qui dentro. Immagino che sia a causa delle matricole che fanno casino e tutto il resto.”

“Ci sono sicuramente molti studenti in giro”, rispose Horikita.

Erano dappertutto, chiacchieravano allegramente, discutendo di cose come cosa volevano comprare o cosa volevano mangiare.

“Eppure qui siamo tutti seriamente alla ricerca di partner”, sbuffò Sudō.

Perdere un giorno dopo l’altro a cercare di decidere un partner non faceva bene né ai ragazzi del secondo anno né a quelli del primo. Tuttavia, c’era una differenza particolarmente importante tra il primo e il secondo anno. Si trattava della differenza di percezione degli esami speciali. Pochissimi dei nuovi studenti sentivano un forte senso di urgenza, proprio come quelli che avevamo visto ieri dopo le lezioni. Questo fatto fu ancora più evidente quando mettemmo piede fuori dall’edificio scolastico.

“Non c’è da stupirsi. Voglio dire, è stato lo stesso per noi, quando eravamo le matricole”, risposi.

“Sì, è vero…”, disse Sudō.

Con l’ingente somma di denaro depositata sui loro conti subito dopo l’iscrizione, i nuovi studenti trascorrevano giorno dopo giorno alla ricerca di svaghi inutili. Anche se appartenevano alla sezione A, non faceva alcuna differenza. Indipendentemente dal modo in cui utilizzavano i loro punti, il fatto è che tutti stavano godendo al massimo di ciò che questa scuola aveva da offrire.

La cosa più fastidiosa di tutte, però, era la differenza tra le sanzioni a cui andavamo incontro noi e quelle a cui andavano incontro i nuovi studenti. Noi rischiavamo l’espulsione, mentre loro rischiavano solo di perdere tre mesi di Punti Privati.

“Guardateli, non si preoccupano di nulla”, disse Sudō.

“Non parlerei se fossi in te, Sudō-kun. Hai dimenticato com’eri un anno fa?”, disse Horikita.

“N-no, non l’ho dimenticato… Ci ho riflettuto molto.”

Dopo tutto, era stato il primo studente a essere minacciato di espulsione. Tuttavia, le misure di soccorso che avevamo usato per salvarlo allora non erano più disponibili per noi. I privilegi che derivavano dall’essere nuovi erano stati esauriti da tempo.

“Per il momento, proviamo a parlare con un gruppo di persone”, disse Horikita, notando un gruppo di tre ragazzi del primo anno seduti su una panchina, che chiacchieravano e ridevano tra loro.

I loro nomi erano Kaga, Mikami e Shiratori. Erano tutti studenti della 1-D e avevano tutti un punteggio accademico di B- o superiore. Prima di chiamare questi studenti, Horikita aveva consultato le loro informazioni nell’applicazione, per essere sicura. Sembrava che, dopotutto, non avesse cambiato idea sul fatto di rivolgersi agli studenti della 1-D.

“Scusate, avete un momento?”, chiese Horikita.

“… Cosa c’è?” rispose uno degli studenti.

Probabilmente bastava un’occhiata per capire che avevano a che fare con dei senpai. Le espressioni gioiose si spensero silenziosamente dai loro volti e furono rapidamente sostituite da sguardi di cautela.

“Stiamo cercando dei partner per il prossimo esame speciale. Li avete già trovati?”

“Oh, no. Non ci siamo ancora accoppiati con nessuno.”

“Se lo desiderate, saremo lieti di parlare con voi di una collaborazione.”

“Sì, ci starebbe bene. Giusto?”

Dopo aver ascoltato la proposta di Horikita, i tre annuirono, quasi come se avessero discusso in anticipo. La loro risposta ci diede una sensazione inaspettatamente positiva e sembrava che avessero abbassato un po’ la guardia. Sudō sembrava sorpreso, come se non riuscisse a credere al loro atteggiamento positivo.

“Tuttavia, anche se mi dispiace dirlo, la nostra priorità assoluta in questo momento è trovare…”

“Partner che possono aiutare gli studenti con voti bassi per evitare che vengano espulsi, giusto?”, disse uno degli studenti, finendo la frase di Horikita.

Sembrava che quell’idea si fosse già diffusa tra i nuovi studenti.

“Sì. Se lo capisci già, allora questa discussione sarà veloce”, disse Horikita.

“Ehm, allora… vorresti che… uno di noi facesse squadra con Sudō-senpai?”

Avevano anche controllato i nostri profili sui loro telefoni e per questo non esitarono a parlare con noi.

“Sì. È uno degli studenti per cui vorremmo trovare un partner. Ce ne sono anche molti altri.”

“Oh, ok, capisco. Vediamo, Sudō-senpai ha una capacità accademica di E+, eh… Sembra piuttosto difficile.”

Era diplomatico, ma era comunque chiaro che stava sottolineando quanto fosse basso il livello accademico di Sudō. Anche se ciò che aveva detto era vero, Sudō sembrava turbato. Tuttavia, riuscì a malapena a trattenersi e a non far trasparire la sua insoddisfazione.

“Shiratori, dovresti essere in grado di gestirlo bene, giusto?”

Gli altri due studenti guardarono Shiratori, che sedeva all’estremità destra della panchina.

“La mia posizione accademica è A, almeno per il momento”, disse Shiratori.

“Sì, così sembra. Se sei disposto a collaborare con lui, non mi lamenterei di certo.”

“In questo caso… che ne dici di questo?”. Shiratori tese la mano con tutte e cinque le dita alzate, facendo una proposta in cambio.

Per un attimo Horikita non capì cosa stesse suggerendo, così tornò a guardare me e Sudō.

“Oh, mio Dio. Volete fare coppia, vero? Se è così, penso che una cosa del genere sia ovvia. No?”, disse Shiratori.

Quando Horikita lo sentì, capì cosa intendeva. “…Suppongo che tu ti stia riferendo ai Punti Privati.”

“Certo. Voglio dire, se uno come me facesse squadra con uno studente intelligente, potrei puntare al primo posto. Dal momento che rinuncio alla possibilità di ottenere i premi più alti facendo coppia con uno studente con un basso livello accademico, è naturale che chieda qualcosa in cambio”, disse Shiratori.

“Che cosa? Volete dei punti da noi?! E ne chiedete 50.000…? Cavolo, è davvero troppo”, disse Sudō.

Per una persona come Sudō, che era costantemente a corto di fondi ogni giorno, si trattava di un numero straordinario di punti da chiedere.

“Senpai, per favore, smettila di scherzare. Non posso accettare 50.000 punti”, disse Shiratori.

“Eh?”, disse Sudō.

“Intendevo dire 500.000. Se puoi darmi 500.000 punti, sarò felice di fare coppia con te qui e ora.”

“500.000?!”, gridò Sudō.

“Sarebbe piuttosto difficile per voi se uno studente venisse espulso dalla vostra classe, vero? Abbiamo fatto delle ricerche anche noi”, disse Shiratori.

A quanto pare, il gruppo di nuovi studenti di quest’anno era molto diverso da quello dell’anno scorso. Avevano già iniziato a capire come funzionava la scuola e, soprattutto, avevano compreso il loro valore. Tra il nostro anno e il loro, era difficile dire chi di noi fosse al secondo anno e chi al primo. Considerando la situazione in cui ci trovavamo, si poteva facilmente interpretare il contrario.

“È certamente naturale desiderare un qualche tipo di remunerazione se ti viene chiesto di collaborare con qualcuno con un basso livello di capacità accademica”, disse Horikita.

“Ehi, Suzune! Non ho 500.000 punti, sai?”, disse Sudō.

“Lo so. Fai silenzio per un minuto.”

I tre studenti del primo anno sfoggiarono un sorriso sarcastico e ironico dopo aver sentito Sudō divulgare con noncuranza la sua condizione economica.

“È naturale desiderare dei punti, certo. Tuttavia, inseguire i desideri a breve termine è davvero una buona idea?”, disse Horikita.

“Cioè?” chiese Shiratori, parlando come rappresentante dei tre studenti.

“Nel senso che, se vi ingraziate noi qui e ora, potremmo essere in grado di fornirvi aiuto in futuro, in situazioni simili”, disse Horikita, spiegando loro che sarebbe stato un vantaggio per loro se avessero scambiato con noi in una forma diversa dai Punti Privati.

“Beh, a parte te, Horikita-senpai, dal momento che hai un un punteggio accademico A, non riesco proprio a immaginare che avere Sudō-senpai o Ayanokōji-senpai sarebbe davvero di alcun aiuto per noi. Non credi?”

“Non è necessariamente vero. in questa scuola non conta solamente la capacità accademica. Ci sono momenti in cui è necessaria anche la capacità fisica.”

Questo valeva soprattutto per Sudō, che era l’unico studente del nostro anno che aveva un A+ in capacità fisica. Horikita aveva intenzione di usarlo come arma nel suo arsenale per questa negoziazione, ma…

“Lo so. Ma alla fine siete solo di sezione D, giusto? Se dovessimo ingraziarci qualcuno, sarebbe di sezione A o B”, disse Shiratori con calma, essendo apparentemente giunto a una conclusione oggettiva.

Vedendo ciò, Horikita probabilmente capì. “…Capisco. Quindi è così che stanno le cose.”

Considerando la disinvoltura con cui si sono comportati dopo aver ascoltato la nostra offerta e il numero di punti che hanno proposto come controfferta, non abbiamo avuto bisogno di pensare troppo a quello che stava succedendo.

“Che cosa intendi dire?”, chiese Sudō.

“Prima del vostro arrivo, siamo stati avvicinati da dei senpai di altre classi”, disse Shiratori.

“E ti hanno detto di non vendere le tue capacità accademiche a buon mercato. Giusto?” chiese Horikita.

“Sì. Vi preghiamo di comprendere che non collaboreremo con voi se non ci offrirete un adeguato compenso in punti”, disse Shiratori.

Di fronte a Shiratori e ai suoi compagni di classe, Horikita mantenne la calma e continuò a parlare.

“È certamente vero che non ci si dovrebbe vendere a buon mercato, in questo caso. Tuttavia, sei stato davvero avvicinato da altri studenti del nostro anno?”, disse Horikita.

“Che cosa intendi dire?”, chiese Shiratori. Sembrava irritato, come se il suo orgoglio di studente di serie A fosse stato ferito.

“Anche tu sei nella sezione D, proprio come noi. Non posso immaginare che gli studenti delle classi superiori si siano avvicinati a voi con tanta disinvoltura.”

Horikita stava bluffando. Finché avevi un livello elevato di capacità accademiche, sarebbe stato utile averti intorno in questo esame, indipendentemente dal fatto che fossi nella sezione D. Stava cercando di confermare chi aveva parlato con loro e quanto avevano detto.

Forse perché l’orgoglio di Shiratori era stato messo in discussione, lui ribatté con un tono un po’ brusco.

“È vero, però. Siamo stati invitati da Hashimoto-senpai della 2-A. Inoltre, siamo stati avvicinati da studenti della 2-C, che ci hanno offerto un bel po’ di punti per fare coppia con loro. Non è vero?”, disse Shiratori, guardando i suoi amici, che si dichiararono subito d’accordo.

“Non siamo nemmeno gli unici. La maggior parte dei ragazzi intelligenti è stata contattata.”

Proprio come aveva calcolato Horikita, la 2-A e la 2-C avevano optato per il tentativo di comprare gli studenti.

“Capisco… In questo caso, suppongo che non possiamo soddisfare le vostre aspettative in questo momento.”

“Oh, ma se ci date dei punti, non vi rifiuteremo. Abbiamo intenzione di vedere come vanno le cose per circa una settimana. Se ci offriste 500.000 punti durante questo periodo, saremmo felici di collaborare con chiunque, anche con Sudō-senpai.”

500.000 punti per evitare l’espulsione di qualcuno. Una somma elevata, certo, ma se la si guarda da un altro punto di vista, si potrebbe dire che è il prezzo della sicurezza. Tuttavia, non potevamo prendere una decisione affrettata. Né avevamo intenzione di farlo.

“A proposito… Quanti punti vi hanno offerto Hashimoto-kun e gli altri per la vostra collaborazione?”

Sperava di conoscere il numero specifico di punti offerti, ma Shiratori e i suoi amici non erano così ingenui.

“Abbiamo promesso di non dirlo. Vi dirò solo che per 500.000 punti vi aiuteremo.”

“Capisco. Ne terrò conto. Tuttavia, vorremmo chiederti un favore. Saresti disposto a presentarci alcuni dei suoi compagni della 1-D?”, chiese Horikita.

“Presentare?” Shiratori ripeté.

“Ci siamo già preparati a lavorare con la vostra classe, in una certa misura. Ma rivolgersi a ciascuno individualmente e spiegare sempre le stesse cose richiederebbe molto tempo ed energia. Se possibile, vorremmo riunirvi tutti in un unico luogo e discutere in modo più concreto.”

Aveva accennato all’idea di formare una partnership, ma non aveva detto nello specifico come sarebbe stata. I tre studenti si scambiarono un’occhiata, anche se tutti sembravano a disagio per qualcosa.

“Questo è… Beh, chiederci di fare una cosa del genere potrebbe essere un po’ difficile… Giusto, ragazzi?”

“Già. Se facciamo una cosa del genere senza avere il permesso, probabilmente Hōsen-kun si arrabbierà con noi. Non credete?”

Il nome ‘Hōsen’ è emerso nella conversazione che stavano facendo tra di loro.

“Mi dispiace senpai, ma potresti chiedere a qualcun altro…?” chiese Shiratori.

Sembrava che fosse Hōsen a tenere il guinzaglio della 1-D. Horikita, percependo che l’umore era chiaramente cambiato, decise di non proseguire la questione in modo più approfondito. “Grazie. Mi rivolgerò di nuovo a te se sarà necessario.”

“Va bene. Vi aspettiamo”, disse Shiratori.

Ci allontanammo dalla panchina e iniziammo a dirigerci verso il Caffè al secondo piano. Mi voltai di nascosto mentre andavamo e vidi che Shiratori, telefono alla mano, sembrava stesse chiamando frettolosamente qualcuno.

“Abbiamo ottenuto alcune informazioni, ma è difficile dire che abbiamo fatto dei progressi effettivi. L’unica cosa certa è che se offrissimo loro una cifra assolutamente assurda di 500.000 punti, accetterebbero subito di collaborare con noi”, disse Horikita.

“Stanno cercando di approfittarsi di noi e di fare prezzi disumani, facendo quelle richieste ridicole”, sbuffò Sudō.

“È certamente una cifra ridicola quella che chiedono, sì. Ma è anche vero che non hanno motivo di vendere i loro talenti a buon mercato.”

Ancora di più se erano classificati con una A in termini di capacità accademica. Si trattava di un modo molto più diretto di guadagnare punti rispetto alla ricompensa di 100.000 punti per aver ottenuto voti alti all’esame.

“Quindi, alla fine, l’unico modo per salvarmi è pagare a qualcuno un mucchio di Punti Privati?”

“È certamente sempre più difficile affermare con certezza che là fuori ci sono studenti che ti aiuteranno gratuitamente.”

Si era già diffusa l’idea che i punti fossero la chiave per formare delle collaborazioni. Sarebbe meglio se ipotizzassimo che non fossero solo Shiratori e i suoi amici a crederlo, ma che l’intero anno sapesse di chiedere punti in cambio di collaborazioni.

Sono sicuro che possiamo dire con certezza che anche questo fa parte della strategia di Sakayanagi e Ryūen. Normalmente, fare cose in cambio di punti era disapprovato. Tali transazioni portavano con sé un senso di vergogna e quindi, di solito, venivano fatte in segreto. Tuttavia, conducendo un’operazione di acquisto su larga scala, avevano essenzialmente fatto capire ai nuovi studenti che offrire i loro servizi gratuitamente avrebbe significato perdere.

Tuttavia, c’era qualcosa che mi disturbava nella conversazione appena avuta con Shiratori e i suoi compagni di classe. Sebbene fossero già stati avvicinati da studenti di altre classi, avevano detto che avrebbero aspettato una settimana. Anche se stavano aspettando così tanto per cercare di ottenere più punti, mi preoccupava il fatto che tutti e tre sembravano essere d’accordo sulla loro linea d’azione fin dall’inizio.

Avrei pensato che gli studenti avrebbero voluto rassicurarsi trovando subito un partner. È stato un caso che quei tre in particolare sono stati testardi? O forse…

“Anche se continuiamo a chiedere ad altre persone in questo modo, probabilmente continueremo a ricevere le stesse risposte, non è vero?”. Dissi loro.

Il fatto che avessimo messo gli occhi sulla 1-D andava bene, il problema era quello che veniva dopo. Mi rimase impresso quello che Shiratori e i suoi amici dissero sul fatto che Hōsen si arrabbiava con loro se agivano senza permesso. A giudicare dal modo in cui Shiratori e i suoi amici parlavano, ero certo che Hōsen Kazuomi supervisionasse l’intera classe.

“Hōsen probabilmente ha dato delle istruzioni ai suoi compagni di classe. Probabilmente ha detto loro qualcosa del tipo: ‘Ehi, potete fare squadra con chi volete, ma potete decidere di fare squadra solo se vi offrono 500 000 punti. Se non vi fanno questa offerta, mettete in attesa la loro richiesta di fare squadra, anche se sono di sezione A’, o qualcosa del genere”, aggiunsi.

“Ma aspetta, se lo fanno, non significa che la 1-D viene lasciata indietro?”, chiese Sudō.

“Significa che ha già fatto i preparativi per quella situazione esatta.”

“Eh? Non capisco.”

“Siamo solo noi studenti del secondo anno che abbiamo paura di essere colpiti dalla penalità per non aver trovato un partner. Sta cercando di usare quella penalità come un’arma, strappandoci quanti più punti privati ​​​​possibile verso la fine.”

Se tutti gli studenti di sezioni superiori al di fuori della D fossero già stati presi, alla fine non avremmo altra scelta se non quella di sborsare soldi per avere quelli della 1-D, che ci piacesse o meno. Anche se ciò significava pagare uno o due milioni.

“È una strategia incredibilmente avventata, fatta senza pensare a ciò che accadrà in futuro”, dichiarò Horikita.

“Quindi puoi spiegare formalmente il tuo piano su come lo gestirai?” chiesi.

Avevamo già capito cosa intendeva fare la 1-D. Quindi, tenendo conto di questo, volevo sapere cosa pensava Horikita. Avrebbe cercato di inserirsi tra ciò che la 2-A e la 2-C stavano iniziando a fare in questo momento, con le loro strategie di acquisto estremo? O forse avrebbe adottato una strategia più simile a quella di Ichinose, formando relazioni basate sulla fiducia, accettando molti studenti di grado inferiore, indipendentemente dalla classe in cui si trovavano, e facendo appello alla collaborazione degli studenti più meritevoli?

“Avevo deciso tre obiettivi per noi quando ho sentito parlare per la prima volta di questo esame speciale.”

“Tre obiettivi?”, chiese Sudō.

Sudō sembrava essere interessato a questo argomento, dato che si avvicinava per curiosità.

“Il più importante è non lasciare che nessuno della nostra classe venga espulso, questo è ovvio.”

A ciò, Sudō annuì.

“La seconda è quella di puntare al terzo posto o a un risultato migliore nella classifica generale, nella competizione con le altre classi.”

“Aspetta, terzo? Vuoi dire che stiamo buttando via la possibilità di puntare al primo o al secondo posto fin dall’inizio?”

“Nessuno ha detto di aver buttato via la possibilità di puntare a quei posti. Ho detto terzo posto o migliore.”

È vero, dire che sperava in un terzo posto o in un risultato migliore tecnicamente includeva il primo e il secondo posto. Ma non sembrava che fosse proprio questo il suo intento, e molto probabilmente aveva a che fare con il suo terzo obiettivo.

“Il mio terzo obiettivo è evitare di partecipare a questi giochi di denaro. Ho intenzione di combattere tenendo conto di questi tre principi.”

“Eh…? Ma…”.

“Capisco quello che vuoi dire. Se non vogliamo competere con i punti privati, non abbiamo alcuna speranza di vincere. Tuttavia, anche se proviamo a gareggiare usando i punti che abbiamo, la ricompensa non vale il rischio. Anche se arrivassimo al primo posto assoluto, guadagneremmo solo 50 Punti Classe. Ciò significa che nel corso di un anno la nostra classe otterrebbe solo poco più di due milioni di punti privati.”

Se ottenessimo 5.000 punti per persona al mese (escludendo il deposito di aprile, che è già passato) e moltiplicassimo questa cifra per i restanti undici mesi, ci ritroveremmo con 2 milioni e 145.000 Punti Privati.

“E se pagassimo 500.000 punti a persona, ciò significa che saremmo in rosso dopo aver pagato per cinque persone. Non possiamo essere così ingenui da pensare di poter vincere solo con quattro o più studenti del primo anno che hanno un punteggio accademico di A, giusto?”

Anche se dovessimo considerare i prossimi due anni, cioè fino al diploma, sarebbero comunque solo 4 milioni e 485.000 punti. Che coprono un massimo di otto persone. Inoltre, tutto ciò si basava sulla supposizione che non solo avremmo potuto attirare con certezza quegli studenti a massimo 500.000 punti, ma anche che avremmo ottenuto il primo posto nella classifica generale per anno. Considerando i rischi, probabilmente sarebbe stato molto più efficiente aspettare un prossimo esame speciale e usare i nostri Punti Privati in quel momento.

“I punti privati e i punti classe non sono uguali. So bene che non c’è solo quello che otteniamo in cambio. Tuttavia, credo che, anche se mettessimo tutti i nostri punti in questa prova, avremmo solo poche possibilità di vincere, quindi non dovremmo cercare di insistere. Mi sbaglio, Ayanokōji-kun?”

“Niente affatto. La tua decisione è quella giusta.”

La differenza di capacità accademiche complessive tra noi e la 2-A era stata chiara fin dall’inizio. Non pensavo che avremmo avuto il vantaggio necessario per dominare la classifica generale, anche se fossimo riusciti a reclutare undici persone. Ovviamente Horikita si adatterebbe probabilmente alle esigenze della situazione. Probabilmente avrebbe preso in considerazione l’idea di pagare i Punti Privati se ci fossero stati studenti disposti a collaborare per 50.000 o 100.000 punti. Solo che non voleva che questa battaglia si riducesse a quello che c’era nei nostri conti.

“Per raggiungere questi tre obiettivi, penso ancora che dovremmo cercare di negoziare con la 1-D”, disse Horikita.

“Ma perché? A tutti i ragazzi della loro classe non è stato detto da Hōsen di non allearsi con noi per meno di 500.000 punti?”

“Per quanto riguarda gli studenti con il massimo dei voti, sì, è vero. Tuttavia, nella loro classe ci sono anche studenti che hanno un livello di abilità accademica pari a C o inferiore. Cosa pensate che succederebbe se venissero trascurati?”

“Cosa succederebbe…?” ripeté Sudō.

“Gli studenti che avrebbero dovuto poter ricevere aiuto riceverebbero invece una sanzione e la loro posizione sarebbe messa in discussione”, risposi.

Horikita annuì alle mie parole e poi continuò da lì.

“È impossibile che quegli studenti rinuncino volentieri ai Punti Privati che possono ottenere ogni mese. Il che significa che, a un certo punto, Hōsen-kun non avrà altra scelta che abbandonare la sua attuale posizione”, ha detto Horikita.

Anche se tutti gli studenti di 1-D cercassero di vendersi per 500.000 punti, gli altri studenti della loro classe non potrebbero fare lo stesso. A parte la questione dell’espulsione o meno degli studenti del secondo anno, Hōsen sarebbe rimasto indietro nella battaglia tra gli studenti del primo anno.

“Se cerca un modo per vincere, ci sarà sicuramente un’apertura che potremo sfruttare”, disse Horikita.

Sembrava che fosse intenzionata a occuparsi della 1-D, la classe che tutti gli altri volevano evitare.

“Detto questo, sarebbe pericoloso per tutti i 39 di noi tentare di affrontare la classe di Hōsen-kun. Dobbiamo minimizzare il rischio il più possibile.”

Se i nostri negoziati fallissero, sarebbero gli studenti con minori capacità accademiche a trovarsi in difficoltà.

“Considerando che il periodo degli esami è appena iniziato, suppongo che non sia strano che alcuni ragazzi chiedano condizioni del tutto irragionevoli per diventare partner”, disse Horikita.

“Beh, spero che tu abbia ragione… Per quanto mi riguarda, però, dubito che là fuori ci sia qualcuno per me.”

“In ogni caso, l’unico modo per trovare partner dotati è quello di contattare molte persone.”

Mentre stavamo salendo le scale, diretti al Caffè al secondo piano, sentimmo una voce provenire da dietro di noi.

“Ehi! Se stai cercando un partner dotato, io sono qui, sai?”

Quando ci girammo, vedemmo una studentessa sola che ci guardava, con un grande sorriso sul viso, da un orecchio all’altro. Non appena i nostri sguardi si incontrarono, salì lentamente i gradini. Horikita fu la prima di noi a lasciar trasparire i suoi sospetti.

“Ci stavi origliando?”

“Oh, caspita, no, Senpai, vi ho chiamato solamente perché mi è capitato di sentire quello che stavi dicendo, tutto qui. E…” La ragazza parlò senza guardare né Sudō né me, mantenendo lo sguardo fisso su Horikita. “Senpai, qual è il tuo nome e il tuo grado di capacità accademica?”

“… Mi chiamo Horikita. Sono della 2-D. Il mio punteggio di abilità accademica è A-. Perché me lo hai chiesto?”

“Oh, wow, sei intelligente!”

“E il tuo nome è…?”

“Mi chiamo Ichika Amasawa. Della 1-A. Sono come te, Horikita-senpai. Ho una A in capacità accademica.”

Sembra una ragazza che si preoccupa solo della popolarità, ma in realtà è una studentessa molto intelligente. Per essere sicura, Horikita controllò i suoi dati nell’applicazione.

“Se vuoi puntare al massimo, lavorerò con te. Va bene?”

Amasawa fece questa domanda senza nemmeno chiedere nulla delle nostre circostanze. Se gli studenti con voti A e A si unissero, non sarebbe certo impossibile per loro ottenere il primo posto. Per quanto riguarda Horikita, in passato aveva deliberatamente abbassato il suo punteggio per Sudō, quindi se si prende in considerazione questo fatto, non sarebbe ingiusto dire che in realtà era una A piena, non una A-.

Anche se questo era inaspettato, Horikita potrebbe benissimo decidere di scegliere un partner per sé e non per Sudō o per chiunque altro. Potrebbe essere una coincidenza, ma una studentessa con un livello di capacità accademica pari ad A l’ha appena contattata. Se Horikita dicesse che invece vuole che Amasawa faccia coppia con uno studente di grado inferiore, Amasawa potrebbe scegliere di andarsene.

“Apprezzo sinceramente l’offerta, ma in realtà non sto cercando un partner in questo momento. Invece di fare coppia con me, potrei chiederti di fare coppia con lui… con Sudō-kun?”

Horikita corse comunque il rischio, presentando la ragazza a Sudō. Sebbene Sudō fosse un po’ perplesso per la situazione, chinò delicatamente il capo verso Amasawa, salutandola adeguatamente.

“Vediamo, qual è la capacità accademica di Sudō-senpai?”, disse Amasawa.

“E+. Non è certo un buon voto”, disse Horikita.

‘Non un buon’ è un eufemismo. Semmai, era in gara per il posto in classifica più basso di tutto il nostro anno.

“Ho capito. Quindi significa che stai cercando aiuto, Horikita-senpai. Stai cercando di trovare un compagno per lui, in modo che non venga cacciato da scuola”. Amasawa, avendo capito la situazione, guardò Sudō.

“E+, eh. Se facessimo squadra, ottenere il primo posto diventerebbe un lontano sogno. Probabilmente finiremmo per ottenere un punteggio un po’ inferiore alla media.”

“Sì, è vero. Non c’è quasi nessun vantaggio per te”, disse Horikita.

Mi chiesi se Amasawa avesse intenzione di tirare in ballo i punti, ma non c’era alcun segno che lo stesse facendo.

“Beh, comunque, se stai chiedendo aiuto, non mi dispiacerebbe certo darti una mano”, disse Amasawa.

Le cose si stavano chiaramente rivelando molto più favorevoli per noi rispetto a come erano andate prima con quei tre ragazzi. Amasawa guardò nella mia direzione.

“E lui? Anche lui sta cercando un partner?”, chiese.

“Il suo livello accademico è C. Non è esattamente una priorità per noi. Tuttavia, se Sudō-kun non è adatto a te, ti saremmo molto grati se facessi squadra con Ayanokōji-kun, nella peggiore delle ipotesi.”

“Aspetta, no”, risposi, interrompendola.

Anche se probabilmente si trattava di un gesto gentile da parte di Horikita, dovevo fermarla. Non potevo decidere un partner senza pensarci su.

“Ha qualcosa che non va?”, chiese Horikita.

“No, non è così, è…”

“Oh, ehi, aspetta un attimo. Non ho ancora detto con quale di loro farò coppia, sai?” Amasawa, vedendo che la conversazione stava andando avanti senza il suo effettivo consenso, intervenne per interromperla.

“Hai qualche condizione da soddisfare per poter collaborare con uno di questi due?”

“Condizioni, eh. Sì, va bene. Suppongo di avere diritto almeno a questo, giusto?”

Horikita aveva deciso di sollevare lei stessa l’argomento, per vedere se Amasawa aveva qualche condizione per una collaborazione. Non aveva cambiato la sua politica di base di evitare di impegnarsi in una competizione di spesa con le altre classi usando i Punti Privati, ma se il prezzo di Amasawa era abbastanza basso, c’era spazio per una considerazione. Pregavo solo che non fosse un prezzo troppo alto, come quello che chiedevano Shiratori e i suoi amici…

“Beh, mi piacciono molto le persone forti”, disse Amasawa, dicendo qualcosa che non aveva assolutamente nulla a che fare con questo esame, mentre sfoggiava un piccolo sorriso diabolico.

“Di cosa diavolo stai parlando?”. Horikita aggrottò la fronte con sospetto, aspettandosi che l’argomento di discussione si spostasse dagli studi ai punti.

“Beh, è come se mi stessi scervellando su cosa fare per questo esame e cose del genere. Stavo pensando: dovrei studiare molto duramente, fare squadra con qualcuno di rango A come Horikita-senpai e cercare di raggiungere il massimo? …Oppure, dovrei prendermela comoda e cercare di superare l’esame? E se devo andarci piano nell’esame, vorrei fare squadra con qualcuno che mi piace, capite cosa intendo?”

Suppongo che questo sia certamente preferibile a lavorare con qualcuno che non ti piace o di cui non ti importa nulla.

“Mi piacciono i ragazzi forti”, aggiunse Amasawa, ripetendo ciò che aveva appena detto. La testa di Horikita girava mentre cercava di capire cosa stesse dicendo Amasawa.

“Cioè… mi stai chiedendo se Sudō-kun è forte o no, allora?”, chiese Horikita.

“Giusto. E non sto parlando di essere mentalmente forte o altro. Sto chiedendo se è forte fisicamente. Beh, posso dire facilmente che fai sport o cose del genere solo guardando il tuo fisico”, disse Amasawa, puntando il dito contro Sudō, uno studente che normalmente dovrebbe essere una nullità per chi ha una A in capacità accademica.

Sudō era sicuro della sua forza, quindi, pur con una certa timidezza, annuì.

“Vuoi fare coppia con me?”, chiese Amasawa, allungando la mano e accarezzando la guancia di Sudō.

“B-beh, voglio dire, se stessi con una che ha una ‘A’ in capacità accademica, starei molto meglio… Ti va davvero bene fare coppia con me?”

“Se sei davvero forte, allora certo.”

Fece scorrere la punta delle dita sottili lungo il petto di Sudō, ipnotizzandolo con il suo fascino.

“S-sono forte.”

“Beh, non mi dispiacciono i ragazzi che sono pieni di fiducia.”

“Cosa intendi esattamente con ‘se è davvero forte’?”. Horikita, che si era assunta la responsabilità di sistemare Sudō, espresse la sua incomprensione per ciò che Amasawa stava dicendo.

“Significa quello che sembra. Mi piacciono le persone forti che sanno combattere. Per questo voglio fare coppia con qualcuno di forte.”

“In questo caso, credo che Sudō-kun sia all’altezza. Posso garantire per la sua forza fisica.”

“Le parole non mi bastano, però. Dovrò confermarlo con i miei occhi.”

“… Con i tuoi occhi?”

“Intendo dire: esci, raduna un gruppo di forti studenti del secondo anno e falli combattere tra loro. E poi farò coppia con il più forte.”

“Stai scherzando? Non è possibile fare una cosa del genere”, disse Horikita.

“Perché no? Sono stata tipo, completamente seria per tutto questo tempo, ok?”

Sudō, che non riusciva a credere che Amasawa fosse seria, parlò. “Andiamo, Suzune. Restare qui è solo una perdita di tempo.”

Sembrava quasi che si stesse rimproverando di aver ceduto al fascino di Amasawa, anche se solo per un momento.

“Eh, non mi interessa se vuoi far finta che questa conversazione non sia mai avvenuta”, disse Amasawa.

Stava dicendo che per lei tutta questa storia non era altro che un piccolo divertimento. Se voleva, non era certo obbligata a fare coppia con uno studente di grado E+. Considerando il fatto che la classe e le capacità di Amasawa non erano affatto da buttare, probabilmente non mancava chi era disposto a pagare per stare con lei.

Tuttavia, questo potrebbe essere una fortuna per noi, in una certa misura. Se accettassimo la sua richiesta, Sudō otterrebbe il diritto di fare coppia con uno studente con capacità accademiche di grado A. E anche se non fosse riuscito a fare coppia con lei, non avremmo perso nulla.

“Non lo stai dicendo solo per prenderci in giro, allora? Fai davvero sul serio?”, chiese Horikita in risposta, con uno sguardo serio.

“Certo che sono seria.”

“Capisco. In questo caso, suppongo che prenderemo sul serio anche questo e ti ascolteremo.”

“Ehi, Suzune?”

“Dai, non c’è problema! In fondo, voglio fare squadra con qualcuno di forte.”

“Va bene. In questo caso, Sudō-kun, dovresti accettare la sua offerta.”

“Aspetta, aspetta, Suzune. La scuola non ci lascerà fare a botte o altro. Le cose si metteranno male se partecipo a una rissa, no? Voglio dire, come è successo l’anno scorso, e a pranzo, con quella piccola zuffa con quel Hōsen. Giusto?”

L’anno scorso, Sudō aveva litigato con alcuni ragazzi della classe di Ryūen ed era diventato un bel problema. E proprio oggi c’era stato un gran trambusto quando era passato Hōsen.

“È certamente vero che fare una rissa non è esattamente lodevole. Ma se entrambe le parti sono d’accordo, non dovrebbero esserci problemi. Non credi, Ayanokōji-kun?”

Mi soffermai un attimo a considerare quali fossero le intenzioni di Horikita nel farmi quella domanda. Se mi stava chiedendo se non ci fossero problemi con una simile rissa, la mia risposta sarebbe stata ovviamente che sì, ci sarebbero stati problemi. Che si vinca o si perda, anche se entrambe le parti avessero accettato di combattere e poi avessero iniziato a colpire, non c’era modo che gli amministratori della scuola approvassero una cosa che equivaleva essenzialmente a un duello. Tuttavia, Horikita aveva risposto ad Amasawa in un modo che sembrava approvare l’idea di una simile rissa.

“Suppongo che tu abbia ragione. Se le autorità scolastiche sentissero parlare di una rissa, non accetterebbero mai che questa avvenga. Se gli studenti coinvolti sono tutti d’accordo con la rissa, però, non mi sembra un grosso problema”. Le risposi di proposito in modo da comunicare che non avevo alcun problema.

“Ehi, Ayanokōji!”

“Inoltre, a prescindere da chi si scelga tra le nostre classi, nessuno sarebbe in grado di battere Sudō-kun in un combattimento.”

“Ho capito bene”, risposi.

Sudō non capiva cosa stesse succedendo, ma io e Horikita ci stavamo passando il testimone a turno in questa conversazione. La cosa importante in questo momento non era affermare l’idea di combattere davvero. Si trattava di dimostrare che Sudō era il più forte, senza farlo combattere con nessuno.

“Ad essere sinceri, Sudō-kun, questa è un’occasione unica nella vita. Pensaci. Normalmente, sarebbe estremamente difficile accoppiarti con uno studente con capacità accademica di grado A. Tuttavia, Amasawa-san ha detto che è disposta a fare coppia con te. Capito? Inoltre, accetta di fare coppia con te a condizione che tu vinca un combattimento. Una prova di forza. Qualcosa in cui sei più bravo di chiunque altro. Dovresti accettare questo accordo senza esitare un secondo.”

Non era possibile che uno studente del secondo anno che conosceva le regole della scuola accettasse con noncuranza di impegnarsi in un combattimento come questo. Inoltre, se l’avversario era Sudō, il risultato era chiaro come il sole. In altre parole… anche se accettassimo le sue condizioni qui e ora, l’incontro potrebbe non avere mai luogo. E anche nella remota possibilità che qualcuno accettasse la sfida, Sudō potrebbe metterlo al tappeto.

“Oh, bello! Bello! Mi sto eccitando un po’!” Amasawa, essendosi appena iscritta qui, naturalmente non sapeva nulla di tutto ciò. Non poteva capire quanto questo posto fosse diverso da una normale scuola media o superiore.

“Ma prima potresti prometterci una cosa? Se nessuno si presenta a questo incontro oltre a Sudō-kun, allora accetterai di fare coppia con lui”, disse Horikita, sperando di confermare una parte importante dell’accordo.

Se Amasawa non avesse accettato questa condizione, la discussione non sarebbe andata avanti.

“Certo, lo prometto. Se non si presenta nessuno sfidante, allora vincerà di default.”

Dopo che Amasawa ci diede la sua parola, Horikita annuì, apparentemente soddisfatta.

“Tutto bene, Sudō-kun?”, chiese, rivolgendosi a Sudō.

“…Certo. Se per te non è un problema, Suzune, allora non mi dispiace affatto”, disse Sudō, stringendo entrambe le mani a pugno e sbattendole con forza davanti a sé.

Per Horikita, la proposta di Amasawa era al tempo stesso un prodotto del caso e un’opportunità preziosa.

“Va bene, pubblicherò un messaggio generale nell’app perché tutti lo vedano. Dirò a chiunque si senta sicuro della propria forza fisica di mandarmi un messaggio diretto prima della fine della giornata se vuole partecipare”, disse Amasawa.

“Heh. Non importa chi si presenterà, li farò a pezzi”. Per fortuna, Sudō non sembrava capire cosa stesse pensando Horikita. Probabilmente si stava solo eccitando all’idea di combattere qualcuno corpo a corpo.

“Andrebbe bene se scegliessimo noi il luogo? Preferiremmo non far trapelare involontariamente qualcosa alla scuola.”

“Sì, certo. Penso che voi ne sappiate comunque più di me. Lascio che ve ne occupiate voi”. Amasawa deve aver finito di comporre il suo messaggio, perché si rivolse a noi per un’ultima conferma prima di inviarlo. “Ok, una volta inviato, faremo la nostra piccola prova di forza. Vi va bene?”

Horikita annuì in risposta. Amasawa ci guardò lentamente tutti e tre. Poi spense lo schermo del telefono e lo rimise in tasca.

“In realtà~non importa.”

Avevo pensato che avesse avuto un improvviso ripensamento, ma non era così. A giudicare dall’espressione del suo volto, dovremmo pensare che ci stesse mettendo alla prova, cercando di sondare il terreno. Tuttavia, sia Horikita che Sudō rimasero spiazzati dal brusco cambiamento di Amasawa.

“Cosa c’è che non va?”, chiese Horikita.

“Anche se mandassi un messaggio di richiesta di persone, sembra che non si presenterebbe nessuno. In base al fisico di Sudō-senpai e al modo in cui si comportano Horikita-senpai e Ayanokōji-senpai, posso dire che è il migliore in termini di forza nel vostro anno.”

Così aveva capito che non c’era bisogno di far combattere le persone per metterle a confronto. Sembrava che la piccola recita che io e Horikita avevamo messo in atto, così come la naturale reazione di Sudō, fossero state ancora più efficaci di quanto ci aspettassimo. Se Amasawa si fosse accorta di tutto questo solo dopo aver pubblicato il messaggio, probabilmente Horikita non le avrebbe permesso di cambiare idea.

Per non far capire ad Amasawa che stavamo recitando, Horikita espresse la sua insoddisfazione. “Ci stai prendendo in giro?”

“Assolutamente no, non è niente del genere, davvero. È solo che non è divertente quando il risultato è così ovvio. Voglio solo vederlo con i miei occhi e assicurarmi che sia il più forte. Quindi, per favore, non arrabbiarti con me, Senpai.”

Amasawa si premette l’indice sulle labbra, perdendosi per un attimo nei suoi pensieri.

“Ti darò comunque una possibilità, quindi dai, mi perdoni?”, aggiunse.

Horikita cercava di mantenere il controllo della conversazione, ma continuava a essere messa fuori gioco dall’approccio particolare di Amasawa. Sembrava che non andasse molto d’accordo con le persone come Amasawa.

“Beh, oltre ai ragazzi forti, mi piacciono quelli che sanno cucinare.”

“Cucinare?”, disse Horikita.

Il nuovo suggerimento di Amasawa era ancora una volta qualcosa di completamente estraneo all’esame speciale.

“Allora, Sudō-senpai, giusto? Mi prepareresti un pasto fatto in casa? Qualcosa di super appetitoso?”

“U-un pasto cucinato in casa?!”

Sudō, che fino a pochi istanti prima era pieno di fiducia, ora sembrava scioccato dopo aver ascoltato la sua inaspettata richiesta.

“Voglio dire, che sia gustoso è un prerequisito, ovviamente. Deve essere buono. Ma bisogna anche fare qualcosa che io richieda espressamente.”

“Aspetta, non ho mai cucinato un pasto in vita mia.”

“È così? Beh, immagino che questo significhi che mi rimangio la possibilità di darti una chance.”

Horikita si intromise nella conversazione, non volendo lasciarsi sfuggire questa opportunità. “Posso farlo io allora, al posto di Sudō-kun?”.

“No. Te l’ho già detto, no? Ho detto che mi piacciono i ragazzi che sanno cucinare. Inoltre, se il ragazzo con cui faccio coppia non sa cucinare, allora non ha senso fare coppia con lui.”

Ciò significa che non importava quanto Horikita sapesse cucinare bene. Se eri una ragazza, Amasawa non era interessata.

“Beh, se Sudō-senpai non è bravo, allora perché non rinunciare e andare a cercare uno dei tuoi compagni di classe che può farlo? Oh, perché anche se andassi a cercare qualcuno in fretta e furia, non farei comunque coppia con Sudō-senpai, eh?”, disse Amasawa, sfoggiando un sorriso diabolico. “Forse dovresti lavorare per trasformare Sudō-senpai in un cuoco provetto. Certo, mi chiedo se riuscirai a farlo in tempo, eh? Sono piuttosto popolare, sai. Se non ti sbrighi, probabilmente troverò un compagno.”

Non era solo una minaccia vana. Probabilmente avrebbe trovato un compagno in un futuro non troppo lontano. C’erano molti studenti di talento eccezionale, oltre a Horikita, nel nostro anno. Non c’era bisogno che Amasawa si assumesse deliberatamente il rischio di fare coppia con uno come Sudō. Casomai, questo non era altro che un capriccio scherzoso da parte sua. Se avesse cambiato idea anche solo un po’, sarebbe stata la fine.

Ma un compagno di classe che aveva voti bassi ed era un ragazzo bravo a cucinare? Al momento non mi viene in mente nessun altro. In questo caso, la richiesta di Amasawa potrebbe essere un impossibile per la 2-D. Rinunciare a lei e andare a cercare altri studenti sarebbe probabilmente un uso migliore del nostro tempo.

Quando Amasawa vide che non le davamo una risposta, aggiunse qualcos’altro.

“Ok. Beh, che ne dici se ti faccio un trattamento speciale? Volevo fare coppia con un ragazzo bravo a cucinare, ma… Se riesci a soddisfare le mie papille gustative, sarei disposta a fare squadra con un bravo combattente come Sudō-senpai.”

Ci stava offrendo un compromesso. Amasawa voleva fare coppia con un ragazzo che fosse un buon combattente o un buon cuoco. In questo caso, potevamo certamente soddisfarla.

“Immagino che sarebbe come fare squadra con un buon cuoco e un buon combattente allo stesso tempo, eh?”

Amasawa diceva che sarebbe stata disposta a fare coppia con Sudō, purché un altro ragazzo potesse soddisfarla. Mi chiedevo come avrebbe reagito Horikita…? Ma il problema era che non riuscivo a pensare a uno studente che facesse al caso. Inoltre, non avevamo il tempo necessario per insegnare a qualcuno a cucinare.

“Ayanokōji-kun. Se ricordo bene, una volta ti sei vantato con me di essere un cuoco provetto, vero?”

Cosa mai stava pensando Horikita, facendomi una domanda del genere così apertamente? Non le avevo mai detto nulla del genere, tanto meno me ne ero vantato. Sebbene sarebbe stato facile per me negare la sua affermazione, mi sembrava necessario stare al gioco e assicurarmi che le nostre storie coincidessero. Le probabilità che Sudō potesse fare coppia con una studentessa con una A come capacità accademica non erano esattamente alte.

“Non sarebbe esagerato dire che la cucina è la mia unica e sola area di competenza.”

“Certo. Allora, se permetti, Amasawa-san, che ne dici di Ayanokōji-kun?”

“Basta che sia un uomo, non mi interessa chi. Ma è davvero un buon cuoco? Voglio dire, puoi dire quello che vuoi, le chiacchiere sono facili da fare, ma io ti giudicherò piuttosto duramente, ok?”, disse Amasawa.

“Andrà bene, naturalmente. Non è vero?”

“Sì, credo di sì.”

Appena accettai, Amasawa battè subito le mani.

“Ok! Che ne dici di far partire questo spettacolo e di farmi vedere cosa sai fare?”

Le cose si stavano muovendo troppo velocemente. Tuttavia, le parole di Amasawa sembravano sancire l’accordo e darci un ultimatum. Voleva evitare di concedermi un periodo di grazia sufficiente per imparare a cucinare. Voleva accertare se ero davvero così bravo come dicevo di essere.

Poiché Horikita doveva assicurarsi che Amasawa credesse alla sua bugia, non poteva dire di sì alla sua richiesta. Anche se dovessi cucinare per Amasawa ora, con il mio attuale livello di abilità, è chiaro che non sarebbe un granché. E anche se Amasawa non mi giudicasse così duramente, probabilmente non riuscirei comunque a soddisfare i suoi standard.

“Anche se ci piacerebbe molto, potresti darci un po’ di tempo? Io e Ayanokōji-kun stiamo cercando di contattare gli studenti del primo anno per trovare dei partner per i nostri compagni di classe. Oltre a Sudō-kun, ci sono molti altri studenti che hanno bisogno di aiuto. Se le altre classi ci battono sul tempo, saremo davvero in difficoltà. Anche in questo momento, i nostri rivali si stanno dando da fare per trovare dei partner”, disse Horikita, spiegando la nostra situazione ad Amasawa, per vedere se aveva capito di cosa si trattava. “Se possibile, vorremmo rimandare la questione a venerdì, dopo le lezioni.”

Respinse la richiesta di Amasawa di farmi cucinare subito qualcosa per lei. Inoltre, chiese se potevamo rimandare le cose di un paio di giorni, suggerendo di trovare un po’ di tempo nel fine settimana. 

“Capisco, capisco. Di certo non voglio impiegare tutto il vostro tempo solo a parlare con me. Però mi andrebbe bene farlo più tardi, stasera. Che ne dite? Non sarebbe un problema, vero?”

“Uno studente del primo anno che si reca nel dormitorio di uno studente del secondo anno nel cuore della notte e per giunta nella stanza di un ragazzo, sarebbe certamente scorretto”, disse Horikita.

“Oh, capisco. Ma aspettare il fine settimana è un po’ difficile per me. E poi perderei la possibilità di fare coppia con qualsiasi altro mio senpai… Giusto?”

Proprio come avevo pensato, il suggerimento di Horikita di aspettare fino al fine settimana non era ben accetto. Amasawa tornò con una risposta piuttosto dura questa volta.

“Ma visto che si tratta di una specie di destino o qualcosa del genere, ti concedo solo un giorno. Se mi dici che non puoi cucinare qualcosa per me domani dopo le lezioni, credo che dovremo far finta che tutto questo non sia mai successo.”

Probabilmente questo era l’ultimo compromesso che era disposta a fare. Stava tracciando una linea ferrea. Avevo la sensazione che se fossimo diventati troppo avidi, Amasawa si sarebbe immediatamente tirata indietro. Se Horikita non facesse un passo falso nella contrattazione, allora…

“Hai ragione. Non posso certo negare che la mia richiesta ti graverebbe non poco. E poi, sono sicura che non vorrai darci il tempo di esercitarci a cucinare con noncuranza. Giusto?”

“Oh, caspita, no, non ci ho pensato più di tanto.”

“…Va bene. Possiamo concludere l’accordo con queste condizioni?”

Avevamo solo un giorno di tempo per prepararci. Tuttavia, se non avessimo rispettato questi termini, non saremmo stati in grado di tenere Amasawa. Quello che Horikita stava accettando poteva essere interpretato come una misura disperata presa sotto la pressione della necessità, ma fece comunque segno di accettare la proposta finale.

“È deciso, allora”. Amasawa accettò prontamente, non avendo nulla in contrario a incontrarsi domani dopo le lezioni, come aveva suggerito prima.

“Tuttavia, a condizione che tu non cambi idea su di noi come hai fatto prima. Anche qui non stiamo scherzando.”

“Ok, lo prometto. Se stabilisco che le sue abilità culinarie sono legittime, allora farò squadra con Sudō-senpai proprio in quel momento”. Anche se era solo una promessa verbale, Amasawa annuì e rispose onestamente.

“Ti prego, ti supplico, Ayanokōji. Usa le tue abilità culinarie per procurarmi un partner, in qualche modo!”

Data la situazione, pensai di stare al gioco. Ma non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate così.

“Ok, allora che ne dici di incontrarci davanti al Keyaki Mall alle 16:30 di domani dopo le lezioni? Ti va bene, Ayanokōji-senpai?”

“Al centro commerciale? Non al dormitorio?”

“Quello che ti chiederò di fare è un segreto! Inoltre, dovrai comprare gli ingredienti e il resto per prepararlo, giusto?”

Capisco. Quindi mi avrebbe giudicato su tutto, a partire da ciò che avevo comprato.

“Va bene se lo accompagno anch’io?” chiese Horikita, probabilmente cercando di darmi dei consigli, in modo che il nostro stratagemma non venisse scoperto.

Ma il nostro avversario non avrebbe lasciato correre così facilmente.

“No! Potresti dargli dei consigli, facendo segnali con gli occhi e cose del genere. Sarò molto severa nel giudicare!” 

Ciò significa che domani dovrò in qualche modo far funzionare tutto da solo.

“Starai bene, vero, Ayanokōji-senpai?”

“Sì, nessun problema.”

Pensai che per il momento le avrei dato una risposta diretta, ma cavolo, si era trasformato in una vera e propria sofferenza.

“Ok, allora ci vediamo domani. Ciao ciao!”, disse Amasawa, prima di tornare a scendere le scale, apparentemente soddisfatta.

“Horikita, sono sicuro che lo sai già, ma…”

“Stai zitto per adesso. Sto pensando a un piano”, disse Horikita, interrompendomi.

Anche se mi aveva detto che avrebbe pensato a un piano, avevamo solo un giorno. Fino a che punto potevo spingermi, considerando che avevo solo il minimo indispensabile di abilità culinarie?


Capitolo 2

Capitolo 4

Indice


Scusatemi per il ritardo, ma sono stato abbastanza impegnato nelle ultime settimane. Ora dovrei riprendere il passo.

Il prossimo capitolo è leggermente più breve di questo ed è composto da 9 parti. Farò perciò 3 pubblicazioni. La prima spero di farla entro giovedì 30/03.

(Ultimo Aggiornamento 26/03/2023)

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