Le vacanze estive sono quasi finite
La sindrome di Sazae-san. Avete già sentito quel termine? In poche parole, è la depressione che ti affligge quando inizi a guardare Sazae-san la domenica sera e ti rendi conto che domani è lunedì. Gli studenti spesso si sentono altrettanto depressi per la fine delle vacanze estive. Cominciano a dire cose come: “Vorrei che l’estate durasse di più” oppure “Ma volevo più tempo per rilassarmi” e così via.
Non sono d’accordo con loro. Gli anni della tua vita in cui puoi fare liberamente ciò che vuoi sono essenzialmente limitati al tempo in cui sei a scuola.
Se supponiamo che vai in pensione a sessant’anni, l’età minima pensionabile, e sei entrato nel mondo del lavoro a diciotto, ciò significherebbe che hai lavorato per quarantadue anni, un periodo significativamente più lungo dei dodici anni tra la scuola elementare e il diploma della scuola superiore. Durante quei quarantadue anni, la società limiterà la tua libertà. Alcune persone finiscono persino bloccate a dover lavorare dopo aver raggiunto l’età pensionabile.
Naturalmente, ci sono anche persone che vivono al di fuori di queste restrizioni. Alcuni sono nati da genitori ricchi, mentre altri potrebbero avere grandi capacità imprenditoriali. Esistono scorciatoie per il successo, ma le possibilità di avere fortuna in una tale posizione sono scarse come vincere alla lotteria. Alla fine, la maggior parte delle persone trascorre più della metà della propria vita facendo continuamente sacrifici per la società.
Da un punto di vista sociale, esser semplicemente uno studente è come godersi una vacanza estiva senza fine. Tuttavia, molti studenti diventano adulti senza apprezzare questo fatto, solo per poi guardare indietro a quei tempi, una volta raggiunti i trenta, ripetendo il ciclo ai quaranta, dove pensano a quanto si siano divertiti.
Questa è una raccolta di aneddoti riguardante studenti che si trovano in quello spazio tra l’infanzia e l’età adulta.
After work club 
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